Turismo
Turisti delusi: "Gravina è bella ma non è valorizzata"
Tante le lamentele da parte dei visitatori per un'organizzazione che non decolla
Gravina - venerdì 7 giugno 2019
"Gravina è bella, ma non la consiglierei a nessuno". Sono queste le parole lapidarie di una signora bergamasca, rimasta delusa dall'organizzazione dell'offerta turistica di Gravina.
Lamentele per l'organizzazione degli accessi alle ricchezze del patrimonio culturale; disorganizzazione per la fruizione dei luoghi e tanta sporcizia ed incuria delle aree archeologiche allontanano i turisti dalla nostra città. Un dato su cui amministrazione comunale e operatori del settore devono necessariamente riflettere.
Lagnanze che accomunano un po' tutti i turisti che in queste giornate di fine primavera stanno letteralmente prendendo d'assalto la città del pane e del vino. Ma a fronte di un flusso massiccio di presenze, si registra una non impeccabile organizzazione dell'offerta turistica. Con i visitatori rimasti delusi non tanto dai luoghi, quanto dall'accoglienza riservata ai turisti, che numerosi in queste giornate stanno invadendo la città.
"Siamo venuti a Gravina perché sapevamo essere bella, ma quando siamo arrivati siamo rimasti un po' deluse- spiega la visitatrice lombarda- perché le chiese rupestri erano chiuse e vi si poteva accedere solo con la guida: peccato però che la guida era in centro, nel paese, e noi, invece, ci trovavamo già in loco".
Stesso discorso per la chiesa di San Michele delle Grotte, dove un altro gruppo di turisti milanesi, giunti nei pressi della cattedrale rupestre per visitarla, ha trovato i cancelli sbarrati con la necessità di dover contattare ed aspettare una guida per visitarla.
Considerando poi che se questo inconveniente avviene in prossimità della pausa pranzo, con gli uffici dello Iat che chiudono dalle 13 alle 15, i tempi si dilatano ancor più. "Allora io dico- continua la turista bergamasca- se il turista viene in questi posti meravigliosi, arriva lì e non c'è la guida, non può perdere tempo per andare in centro a cercarla, perché di tempo ne ha poco. Sarebbe molto più utile che la guida fosse già sul posto, così come avviene a Castel del Monte, al quale Gravina non ha nulla da invidiare".
Altro capitolo triste quello del decoro dei luoghi, soprattutto nella zona archeologica. "Anche per la zona della necropoli, nei pressi della grotta del Padre Eterno, c'è una incuria pazzesca, con immondizia, sporcizia, erbacce: quindi anche le poche cose che si possono vedere sono inguardabili. E' un peccato per Gravina e per l'Italia, perché se all'estero avessero una decima parte di quello che c'è qui a Gravina, farebbero notizie in tutto il mondo"- conclude la turista di Bergamo, con le sue parole che lasciano spazio ad una riflessione, nella speranza che questo modo di gestire i servizi turistici non rappresenti l'ennesima occasione mancata per questa città.
Roberto Varvara
Lamentele per l'organizzazione degli accessi alle ricchezze del patrimonio culturale; disorganizzazione per la fruizione dei luoghi e tanta sporcizia ed incuria delle aree archeologiche allontanano i turisti dalla nostra città. Un dato su cui amministrazione comunale e operatori del settore devono necessariamente riflettere.
Lagnanze che accomunano un po' tutti i turisti che in queste giornate di fine primavera stanno letteralmente prendendo d'assalto la città del pane e del vino. Ma a fronte di un flusso massiccio di presenze, si registra una non impeccabile organizzazione dell'offerta turistica. Con i visitatori rimasti delusi non tanto dai luoghi, quanto dall'accoglienza riservata ai turisti, che numerosi in queste giornate stanno invadendo la città.
"Siamo venuti a Gravina perché sapevamo essere bella, ma quando siamo arrivati siamo rimasti un po' deluse- spiega la visitatrice lombarda- perché le chiese rupestri erano chiuse e vi si poteva accedere solo con la guida: peccato però che la guida era in centro, nel paese, e noi, invece, ci trovavamo già in loco".
Stesso discorso per la chiesa di San Michele delle Grotte, dove un altro gruppo di turisti milanesi, giunti nei pressi della cattedrale rupestre per visitarla, ha trovato i cancelli sbarrati con la necessità di dover contattare ed aspettare una guida per visitarla.
Considerando poi che se questo inconveniente avviene in prossimità della pausa pranzo, con gli uffici dello Iat che chiudono dalle 13 alle 15, i tempi si dilatano ancor più. "Allora io dico- continua la turista bergamasca- se il turista viene in questi posti meravigliosi, arriva lì e non c'è la guida, non può perdere tempo per andare in centro a cercarla, perché di tempo ne ha poco. Sarebbe molto più utile che la guida fosse già sul posto, così come avviene a Castel del Monte, al quale Gravina non ha nulla da invidiare".
Altro capitolo triste quello del decoro dei luoghi, soprattutto nella zona archeologica. "Anche per la zona della necropoli, nei pressi della grotta del Padre Eterno, c'è una incuria pazzesca, con immondizia, sporcizia, erbacce: quindi anche le poche cose che si possono vedere sono inguardabili. E' un peccato per Gravina e per l'Italia, perché se all'estero avessero una decima parte di quello che c'è qui a Gravina, farebbero notizie in tutto il mondo"- conclude la turista di Bergamo, con le sue parole che lasciano spazio ad una riflessione, nella speranza che questo modo di gestire i servizi turistici non rappresenti l'ennesima occasione mancata per questa città.
Roberto Varvara