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Turismo

Parco eolico, il no della Cgil

Il sindacato chiede al MiTe di rilasciare un parere negativo illustrando le sue ragioni

"Si ritiene che il progetto di impianto eolico della "wpd Silvium" in questione non si trova affatto in posizione del tutto marginale rispetto ai corridoi ecologici, anzi, si ritiene che non sono stati evidenziati perfettamente i reticoli idrografici e soprattutto si evince una analisi scarna e insufficiente per quanto riguarda la Carta della Rete Ecologica di studio". Ragioni che portano a dire che il parco eolico che si intende realizzare, nella sua interezza, è fortemente impattante sul territorio.

Queste le conclusioni a cui è giunta la Cgil rispetto al realizzando parco eolico che la "wpd Silvium" intende realizzare in un territorio a cavallo delle città di Gravina e Altamura. Una realizzazione che avrebbe un forte impatto sull'ambiente, già interessato da altri impianti di energia rinnovabile. Una analisi condotta attraverso 10 osservazioni che di fatto spiegano come, dal punto di vista della organizzazione sindacale, l'impianto non andrebbe realizzato sul territorio tra Gravina e Altamura.

Osservazioni che sono state oggetto anche di un incontro che la sigla sindacale ha tenuto con l'amministrazione comunale alla quale ha chiesto di appoggiare le conclusioni a cui si è pervenuti e perorare la causa presso il Ministero della Transizione Ecologica che a breve rilascerà il suo parere. Amministrazione alla quale anche il consigliere comunale Saverio Verna de "Una Bella Storia" aveva chiesto lo svolgimento di una seduta monotematica della massima assise comunale per discutere degli insediamenti di impianti per la produzione di energia alternativa agli idrocarburi. Insomma, un tema caldo, che merita approfondimenti e che coinvolge tutta la comunità, con associazioni ed imprenditori che potrebbero dare il proprio contributo allo sviluppo di proposte e iniziative, anche perché il rischio è quello di un impatto sull'ambiente che andrebbe a modificare e mortificare sensibilmente il paesaggio rurale gravinese.

"Bisogna trovare soluzioni tecnologiche che riducano l'impatto ambientale e che, allo stesso tempo, garantiscano la salvaguardia del territorio. Abbiamo la percezione che i progetti presentati oggi possono essere considerati già superati e arretrati. La carta vincente è la ricerca e l'uso ponderato delle rinnovabili senza impatti devastanti per il paesaggio"- dicono dalla Cgil, che sottolinea come in agro di Gravina "sino ad oggi ben 11 progetti sono in fase autorizzativa e riguardano per lo più eolico, agrivoltaico e accumulo idroelettrico. Per questo ci sembra doveroso da parte dell'attuale Amministrazione Comunale spiegare ai cittadini quale è la fase istruttoria dei progetti in corso e dove saranno allocati, se ci sono sovrapposizioni e se gli interventi deturpano il paesaggio e il territorio ed in particolare aree di forte interesse ambientale, paesaggistico ed archeologico, non che produttivo".
L'organizzazione sindacale ha chiesto un controllo che possa evitare "errori e/o eventuali danni ambientali in fase realizzativa", ma anche "quali sono le compensazioni ambientali proposte dalle società firmatarie dei progetti e quali ricadute in termine di servizi e opere sono previste per la nostra città".
Insomma, è necessario un confronto e una discussione "seria" nella città", rivolgendosi all'amministrazione alla quale viene chiesta "una fase di ascolto e di programmazione del territorio aperto tra i vari soggetti del mondo del lavoro e ambientalista".

Per ciò che interessa l'impianto che la "wpd Silvium" S.r.l. intende realizzare nel territorio tra Gravina e Altamura, le osservazioni prodotte sono di natura tecnica e di politica di programmazione dell'area. Innanzitutto, -affermano dalla Cgil- il parco eolico inficia gli obiettivi di sviluppo del territorio; poi bisognerebbe tener conto della legge regionale sulle perimetrazioni delle aree contigue al Parco Nazionale dell'alta Murgia e della candidatura Unesco della stessa come geoparco; bisogna tener conto della presenza di tratturi e la vicinanza di alcune pale alle aree boscate e alle zone sic/zps del Bosco Difesa Grande. Inoltre, visti gli impianti già esistenti, si creerebbe una situazione di "saturazione territoriale". Altro aspetto riguarda "la questione urbanistica", ossia ciò che il Prg consente di realizzare nelle aree agricole e quella relativa alle rotte migratorie. Infine- sottolineano dal sindacato- "l''intero progetto è assolutamente carente in merito alla Rete Ecologia, sia di tipo locale, e sia a scala territoriale in particolar modo alla Rete Ecologia Regionale".

Dunque l'invito al MiTe è quello di rilasciare un parere negativo al progetto, poichè- concludono dalla Cgil- l'intero parco eolico risulta fortemente impattante rispetto alla rete ecologica locale e regionale, oltre che impattante per le rotte migratorie", e quindi "da rivedere completamente nella sua interezza".
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