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Politica
Dalla Pace del bosco al bosco della Guerra
comunicato del gruppo 5 Stelle Gravina
Gravina - venerdì 19 settembre 2025
9.01
Il gruppo 5 Stelle di Gravina che si dichiara contro la militarizzazione del bosco. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dei pentastellati.
"Non è la prima esercitazione militare che l'Assessora al Turismo Marienza Schinco sceglie di pubblicizzare nel suo operato pubblico. E allora la domanda è inevitabile: quali iniziative turistiche e culturali concrete sono state messe in atto per il nostro Bosco Difesa Grande?
Un'Assessora al Turismo dovrebbe preoccuparsi di valorizzare e curare il patrimonio naturale della città: recuperare i sentieri oggi impraticabili, sistemare le vie pedonali ormai in rovina, rilanciare le aree picnic lasciate all'incuria, riaprire e rendere vivo il centro visite che da anni giace abbandonato.
Chiunque frequenti il bosco sa bene che questo luogo, che potrebbe essere un motore turistico, educativo e culturale, versa invece in uno stato di degrado.
Eppure, invece di affrontare queste priorità, si sceglie di legare l'immagine della nostra città e del nostro bosco a esercitazioni militari. Un messaggio grave e pericoloso, che non solo normalizza la guerra, ma svilisce il senso stesso del turismo e della cultura.
La nostra storia, però, ci parla chiaro. Negli anni '60, proprio all'interno del Bosco Difesa Grande, venne costruita una base missilistica NATO, parte del sistema Jupiter, che ospitava ordigni nucleari. La popolazione di Gravina, allora, non rimase indifferente. Al contrario, si indignò profondamente, riconoscendo la minaccia e l'assurdità di trasformare un luogo di natura e comunità in una piattaforma di guerra.
Furono organizzate marce per la pace, manifestazioni popolari che volevano ribadire con forza il rifiuto della militarizzazione e l'opposizione a un destino che rischiava di segnare per sempre il territorio.
Oggi, a distanza di oltre sessant'anni, non possiamo permetterci né di dimenticare quella storia, né di ripetere l'errore di associare il Bosco Difesa Grande a iniziative di tipo militare. La memoria collettiva dei gravinesi ci ricorda che il futuro di questo luogo non è e non deve essere legato alla guerra, ma alla pace, alla cultura e alla valorizzazione del bene comune.
Il nostro bosco ha bisogno di cura, manutenzione, progettualità: percorsi guidati, attività didattiche, iniziative culturali, turismo sostenibile che sappia attrarre famiglie, scuole, visitatori e studiosi. Ha bisogno di essere un luogo vivo, non un simbolo di abbandono o, peggio, di militarizzazione.
Il futuro del Bosco Difesa Grande non può e non deve essere la guerra.
Per questo chiediamo all'Assessora al Turismo di chiarire: vuole davvero promuovere e rilanciare la nostra comunità e il nostro patrimonio, oppure continuare a usarli come palcoscenico per iniziative che tradiscono la nostra storia e contribuiscono a normalizzare la guerra?"
"Non è la prima esercitazione militare che l'Assessora al Turismo Marienza Schinco sceglie di pubblicizzare nel suo operato pubblico. E allora la domanda è inevitabile: quali iniziative turistiche e culturali concrete sono state messe in atto per il nostro Bosco Difesa Grande?
Un'Assessora al Turismo dovrebbe preoccuparsi di valorizzare e curare il patrimonio naturale della città: recuperare i sentieri oggi impraticabili, sistemare le vie pedonali ormai in rovina, rilanciare le aree picnic lasciate all'incuria, riaprire e rendere vivo il centro visite che da anni giace abbandonato.
Chiunque frequenti il bosco sa bene che questo luogo, che potrebbe essere un motore turistico, educativo e culturale, versa invece in uno stato di degrado.
Eppure, invece di affrontare queste priorità, si sceglie di legare l'immagine della nostra città e del nostro bosco a esercitazioni militari. Un messaggio grave e pericoloso, che non solo normalizza la guerra, ma svilisce il senso stesso del turismo e della cultura.
La nostra storia, però, ci parla chiaro. Negli anni '60, proprio all'interno del Bosco Difesa Grande, venne costruita una base missilistica NATO, parte del sistema Jupiter, che ospitava ordigni nucleari. La popolazione di Gravina, allora, non rimase indifferente. Al contrario, si indignò profondamente, riconoscendo la minaccia e l'assurdità di trasformare un luogo di natura e comunità in una piattaforma di guerra.
Furono organizzate marce per la pace, manifestazioni popolari che volevano ribadire con forza il rifiuto della militarizzazione e l'opposizione a un destino che rischiava di segnare per sempre il territorio.
Oggi, a distanza di oltre sessant'anni, non possiamo permetterci né di dimenticare quella storia, né di ripetere l'errore di associare il Bosco Difesa Grande a iniziative di tipo militare. La memoria collettiva dei gravinesi ci ricorda che il futuro di questo luogo non è e non deve essere legato alla guerra, ma alla pace, alla cultura e alla valorizzazione del bene comune.
Il nostro bosco ha bisogno di cura, manutenzione, progettualità: percorsi guidati, attività didattiche, iniziative culturali, turismo sostenibile che sappia attrarre famiglie, scuole, visitatori e studiosi. Ha bisogno di essere un luogo vivo, non un simbolo di abbandono o, peggio, di militarizzazione.
Il futuro del Bosco Difesa Grande non può e non deve essere la guerra.
Per questo chiediamo all'Assessora al Turismo di chiarire: vuole davvero promuovere e rilanciare la nostra comunità e il nostro patrimonio, oppure continuare a usarli come palcoscenico per iniziative che tradiscono la nostra storia e contribuiscono a normalizzare la guerra?"
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