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Territorio

Rifiuti, emorragia senza fine

La Puglia tra le regioni con i costi più alti

Lo smaltimento dei rifiuti è costato ai comuni italiani 21,2 miliardi di euro in appena 30 mesi, dal 2014 ai primi 7 mesi del 2016. Pagamenti, pari a poco meno di 700 milioni di euro al mese a carico delle casse comunali, per onorare contratti di servizio con le società private.
Per garantire l'erogazione direttamente ai cittadini, inoltre, il gettito derivante dalla tassa sui rifiuti (Tari-Tares), quale pagamento del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti ha raggiunto, nello stesso periodo, la soglia dei 20 miliardi di euro, pari a 760 per nucleo familiare.
A livello regionale, i cittadini più vessati risultano residenti in Toscana, Liguria, Umbria, Puglia con 939 euro pro-capite, per complessivi 1.494 milioni di euro e Campania. È quanto emerge dalla nota scientifica "L'economia dei rifiuti nei comuni italiani" realizzata dall'Istituto Demoskopika. Per onorare i contratti di servizio per lo smaltimento dei rifiuti, gli enti comunali italiani hanno drenato dalla casse comunali ben 21.170 milioni di euro dal 2014 ad oggi, con un incremento dello 0,8% nel 2015 rispetto ai dodici mesi precedenti. Analizzando le entrate dei comuni italiani emerge che il gettito prodotto, dal 2014 ai primi 7 mesi del 2016, prima dal tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares) e, successivamente, dalla tassa sui rifiuti (Tari), è stato pari a 19.619 milioni di euro, circa 760 euro per ciascuna famiglia e con un incremento dell'11,8% nel 2015 rispetto al 2014.
A livello regionale, analizzando gli incassi medi per ogni nucleo familiare, il quadro che scaturisce pone in testa alla classifica dei cittadini che pagano più tasse i residenti nei comuni della Toscana con 992 euro pro-capite che hanno generato un gettito pari a 1.631 milioni di euro, della Liguria con 966 euro pro-capite (747 milioni di euro), dell'Umbria con 941 euro pro capite (361 milioni di euro).

Quarta la Puglia con 939 euro pro-capite (1.494 milioni di euro), seguita a ruota dalla Campania con 911 euro pro-capite. Numeri sui quali sarà chiamata a riflettere la Regione, che di recente ha approvato il disegno di legge che ha spalancato le porte alla nuova governance nella gestione del ciclo dei rifiuti, con la nomina a commissario di Gianfranco Grandaliano. «Sarà mia responsabilità - ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - fare in modo che questo sforzo sia premiato da risultati tangibili, concreti ed immediati». Comunque sia un banco di prova. Tra le novità introdotte, oltre all'istituzione dell'Agenzia regionale, l'individuazione dell'Ambito territoriale ottimale nell'intero territorio regionale e la possibilità di definire aree omogenee, di dimensione inferiore, per l'erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto».
Intanto dai Conservatori e Riformisti arriva l'invito a puntare sulla raccolta differenziata: "Leggiamo le dichiarazioni del commissario dell'Agenzia dei Rifiuti, Gianfranco Grandaliano, con le quali conferma la spinta che si vorrebbe dare alla raccolta differenziata. Ora, messi al bando i termovalorizzatori, la raccolta differenziata è l'unico modo per catalogare il rifiuto come risorsa e valorizzarlo. Peccato, però, che se da un lato si chiede ai cittadini di effettuare la raccolta differenziata, dall'altro non si realizzano gli impianti di compostaggio e ai pugliesi non giungono benefici né economici né ambientali. Tradotto: è una presa in giro".

"Puntare sulla differenziata –prosegue Zullo - senza gli impianti di compostaggio, è aggiungere la beffa al danno. La raccolta sarebbe un atto di civiltà che il cittadino sentirebbe volentieri di compiere qualora i rifiuti fossero adeguatamente smaltiti. In Puglia, invece, vista l'insufficienza dell'impiantistica, si è costretti a trasferire i rifiuti in altre Regioni dove comunque vengono bruciati negli inceneritori. Gli stessi inceneritori banditi ieri da Vendola, che ha smantellato il Piano Fitto, ed oggi da Emiliano. Quindi, chiedono ai pugliesi di spendere di più per sostenere il servizio di raccolta e di smistare adeguatamente i rifiuti, ma non predispongono un sistema idoneo a garantire il riciclo della materia. Allora, l'invito che rivolgiamo ad Emiliano e al suo commissario dell'Agenzia è il seguente: prima di chiedere sforzi su sforzi alla collettività, la politica cominci a fare la sua parte seriamente, chiudendo il ciclo dei rifiuti. Fino ad ora –conclude Zullo - abbiamo registrato un grande impegno solo per la costituzione di nuove agenzie ed altre poltrone con i soldi della comunità".
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