Banchi di scuola
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Mondo Giovane

Bullismo a scuola, parla una vittima: "Bisogna avere molta fiducia in se stessi"

Proseguono le interviste di GravinaLife su questo tema molto delicato

Gravinalife continua a parlare di bullismo, una realtà che abbiamo constatato essere purtroppo molto presente. Sono tante le vittime che preferiscono non parlarne e non denunciare per tante ragioni e c'è ancora molto silenzio sull'argomento: si minimizza a scuola e in famiglia e molto spesso si finisce per colpevolizzare la vittima stessa. Dopo l'intervista a Giorgia (pseudonimo) e all'assistente sociale Nunzia Giglio, la nostra redazione è stata contattata da una ragazza, che chiameremo Lucia. Ha voluto raccontarci la sua storia e l'abbiamo intervistata.

Raccontaci la tua storia, quanti anni avevi all'epoca dei fatti?
Tutto inizia alle scuole elementari. Ero una bambina molto timida e chiusa, forse proprio per questo sono stata presa di mira da chi veniva in classe con me.

Perché venivi presa in giro? E da quante persone?
I motivi erano principalmente il peso e l'andamento scolastico. Ero molto brava in quasi tutte le materie, tranne in matematica, e questo era un pretesto per essere presa in giro da alunni e anche maestre a volte. Più andava avanti e più l'intera classe si accaniva contro di me per qualsiasi cosa e facendomi dispetti di vario genere: chi mi lanciava contro qualsiasi cosa, chi mi rubava il materiale scolastico o lo danneggiava, chi faceva a pezzi la merendina che portavo da casa ogni tanto (sostenendo che, grassa com'ero, potevo anche farne a meno), chi mi chiudeva in classe da sola (sapendo dei miei problemi di ansia e lieve claustrofobia) e tante altre cattiverie. Le lascio immaginare quante volte sono stata esclusa dalle feste di compleanno, complice l'indifferenza dei genitori degli alunni. Una volta volli festeggiare il mio, invitai tutta la classe e non si presentò nessuno. Eppure, le assicuro che non ho mai fatto del male ad una mosca, ero solo troppo buona e riservata.

Tutto questo avveniva a scuola o fuori?
L'inferno è iniziato alle elementari, ha avuto una pausa alle medie ed è ripreso alle superiori dove vidi di nuovo la classe accanirsi contro di me per delle stupide dicerie sul mio conto (false tra l'altro)! Si aggiunsero anche le comitive di cui facevo parte, che erano anche peggio della classe. Anche lì ho subito cattiverie di ogni tipo. Ogni volta ero costretta a cambiare comitiva per disperazione.

Come si sono comportati insegnanti e genitori?
Alle elementari i miei genitori cercarono di parlare con le maestre, ma senza ricevere alcun supporto, anzi, le maestre stesse incolpavano me per essere troppo chiusa e riservata e venivo duramente rimproverata ogni qualvolta rispondessi male a qualcuno, senza vedere prima il perché. Con tanto dispiacere, devo ammettere che dalle maestre (una esclusa) non ho ricevuto alcun tipo di aiuto, mai un abbraccio, un sorriso o una parola di conforto. Il periodo da adolescente è stato il peggiore perché avevo tutti contro, pur non avendo fatto mai del male a nessuno, ma non ne ho mai fatto parola con i miei: volevo risparmiar loro un'ulteriore sofferenza. Con grande sorpresa, ho visto una ragazza in particolare accanirsi contro di me senza motivo: una fervente cattolica che andava a messa tutte le domeniche, senza poi mettere in pratica il messaggio cristiano di "Ama il tuo prossimo". Tutt'ora mi guarda male se la incontro per strada, una cosa molto ipocrita, secondo me.

Come si è conclusa la faccenda?
Con la classe delle elementari non ho nessun rapporto, nemmeno mi salutano per strada, mentre in quella delle superiori ho trovato grandi amici, i migliori che possa mai avere, proprio perché col tempo hanno capito che persona io fossi realmente.

Hai fatto un percorso per l'autostima?
Non ho seguito nessun percorso, né mi sono rivolta ad uno psicologo, ho solo contato su me stessa e ce l'ho fatta.

Ti senti di dire qualcosa a chi, purtroppo, sta vivendo la tua stessa situazione?
Se c'è qualcosa che voglio dire a chi è nella mia situazione passata è che bisogna contare solo su se stessi, nessuno ti aiuta, bisogna raccogliere tutte le poche forze rimaste e ricominciare. Ma soprattutto, bisogna voler bene prima a sé stessi. Io per prima non ho chiesto l'aiuto di nessuno, ho contato sulle mie sole forze, allontanandomi dalla gente negativa.
Abbiate fiducia, anche se quello che state passando sembra non avere fine, credetemi, tutto passerà così in fretta che nemmeno ve ne accorgerete. Anzi, ci riderete su e sarete felici anche voi. Tutti meritiamo di essere felici! E state sicuri che i bulli non fanno mai una buona fine. Vivete la vostra vita al massimo, siate creativi, amate l'arte e tutto ciò che c'è di bello a questo mondo e abbiate coraggio!

Ora come ti senti?
Ora mi sento diversa. Sto frequentando l'università a Bari, ho una mia vita lì, degli amici veri che amo tantissimo e mi vogliono bene. Credo in me stessa e sono diventata molto diffidente, ma questo non mi preoccupa perché mi permette di scegliere meglio chi avere accanto, sia nella vita pubblica che in quella privata.

Angela Mazzotta
  • Bullismo
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