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Palazzo di città

La zona artigianale si riprende lo spazio commerciale

Via libera alle attività commerciali dopo anni di richieste

"Nella zona industriale gravinese non potevano esistere spazi commerciali. Un controsenso, per una fetta di città costellata di tante fabbriche, piccole e grandi. Adesso il paradosso va in archivio".
E' questo il commento che arriva da palazzo di città a seguito dell'approvazione, su proposta dell'assessore alle attività produttive Sergio Varvara, da parte della giunta municipale di una delibera di indirizzo, mediante la quale vengono fornite agli uffici comunali competenti le indicazioni per procedere ad un rapido superamento dell'attuale situazione, risalente al 2000, quando si stabilì di riservare l'area Pip a destinazioni artigianali e di piccola industria, azzerando la quota destinata ad attività commerciali.

«Una scelta - spiega l'assessore Varvara – che nel tempo s'è rivelata oltremodo penalizzante, rendendo evidente la necessità di interventi correttivi». E così, dopo le valutazioni e gli approfondimenti del caso, si è arrivati alla decisione di modificare lo status quo. «Se c'è una cosa che un'amministrazione comunale può concretamente fare per favorire lo sviluppo economico del territorio – sottolinea il sindaco Valente – è creare le condizioni perché possano ricevere risposta i bisogni di occupazione e di servizi del tessuto economico e sociale. Crediamo che tale obiettivo, come da impegni peraltro assunti nel costante confronto con gli imprenditori e le organizzazioni di categoria, possa essere ora raggiunto a Gravina anche attraverso un provvedimento che consentirà la diffusione di punti commerciali e di sportelli del terziario nel perimetro dell'area Pip».

Insomma, porte aperte a nuove iniziative principalmente di stampo commerciale: se ne occuperà, nel dettaglio, l'Area Tecnica, alla quale il governo civico ha demandato il compito di «predisporre, nel rispetto della legislazione vigente, ogni atto necessario a consentire l'insediamento nell'area Pip di qualsiasi attività produttiva, ivi comprese le destinazioni commerciali e tutte quelle non residenziali compatibili, e la riduzione del lotto minimo in coincidenza dell'unità edilizia pari a 750 metri quadrati, a condizione che le destinazioni diverse da quelle artigianali e della piccola industria per singoli lotti o aggregati non eccedano il 50% in termini di superficie o volumetria ammissibile».

Il provvedimento è stato salutato con favore dal gruppo misto guidato da Michele Tedesco e rappresentato in giunta da Giuseppe Peragina.
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Via libera dunque all'apertura di attività commerciali in area Pip; all'avvio di attività di servizi (asili privati e attività sportive). Approvata anche la possibilità di realizzare opifici su lotti minimi di 750 metri quadri o di poter frazionare gli opifici con una superficie superiore. Via libera al fitto tra privati e alla trasformazione del dal diritto di superficie per 99 anni al diritto di proprietà.
  • Zona artigianale
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