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Il piano sociale di zona non decolla? Colpa di Gravina

Il sindaco di Altamura punta il dito sui funzionari gravinesi. Commissariato l'ufficio per l'assistenza ai meno abbienti.

La giunta regionale ha commissariato l'ufficio centrale del piano sociale di zona.

Il provvedimento riguarda un progetto ben preciso, relativo all'assistenza indiretta personalizzata che prevede sostegni economici elargiti a favore di persone non autosufficienti e dei loro nuclei familiari. L'avviso pubblico di riferimento risale al 4 febbraio 2010, a seguito del quale ogni ambito territoriale sociale avrebbe dovuto gestire la competente istruttoria. E a partire dal 12 ottobre 2010 si è dato formalmente avvio alla fase di verifica e valutazione delle istanze presentate: 378 quelle per l'ambito territoriale di cui fanno parte le città di Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini.

Dopo quasi tre anni di inerzia da parte degli uffici locali chiamati a sbrigare le pratiche dei cittadini, e dopo numerosi e ripetuti solleciti da parte della stessa Regione, è arrivata la richiesta ufficiale indirizzata al sindaco di Altamura, Mario Stacca (nella foto), in qualità di città capofila del piano sociale di zona, di provvedere alla nomina di un commissario ad acta. Infatti, secondo le ricostruzioni fornite dagli uffici, al 22 ottobre 2012, ossia dopo due anni, risultavano elaborate solo 4 istanze (delle 378 presentate), nonostante le ripetute sollecitazioni inviate proprio dalla Regione al Comune di Altamura. Un ritardo tanto inammissibile da determinare una formale diffida indirizzata all'Ambito territoriale di Altamura, ad adempiere, non oltre il 30 novembre 2012, all'istruttoria delle domande giacenti ed a procedere all'approvazione della graduatoria definitiva, per non ritardare ulteriormente l'erogazione del sostegno economico (urgente ed indifferibile) in favore di persone in condizione di non autosufficienza gravissima assistite da familiari in grave disagio economico.

Il 4 dicembre Altamura risponde. Non con i dati richiesti, bensì con una promessa: entro la fine dell'anno l'istruttoria sarà espletata. E invece quando arriva il 15 gennaio 2013 e negli uffici competenti si contano solo 12 istanze valutate, scatta il provvedimento regionale che dà il via alla "procedura per l'esercizio dei poteri di sostituzione", ossia al commissariamento.

La nomina giunge a seguito di una indicazione dello stesso Comune capofila dell'Ambito. Inadempiente, ma chiamato a nominare un commissario per le sue inadempienze. E pochi giorni dopo, è il sindaco Stacca che stila, in risposta al telegramma regionale del 29 gennaio 2013, un decreto nel quale si precisa che "l'istruttoria dei procedimenti", quelli rimasti inevasi, "è stata curata da Vito Cilifrese (Comune Gravina) e Maria Macella (Comune Santeramo)", disponendo pertanto di "conferire alla dott.ssa Maria Giulia Bottalico l'incarico di commissario ad acta".

Nei prossimi 60 giorni gli uffici dovranno completare l'istruttoria delle richieste e stilare la graduatoria, ma i funzionari citati da Stacca nel suo provvedimento non ci stanno, ed annunciano il ricorso alle vie legali per tutelare il proprio buon nome. Il tutto mentre anche dal Comune di Gravina si levano voci di protesta nei riguardi del primo cittadino altamurano che, si sostiene, avrebbe agito in totale autonomia.
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