cerimonia Nardone
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La città

Una lapide per Domenico Nardone

La cerimonia commemorativa in ricordo dello storico gravinese

L'illustre gravinese moriva 80 anni fa, il 1° marzo 1943. La ricorrenza è stata ricordata ieri, domenica 5 marzo, in piazza Pellicciari, presso il palazzo in cui nacque, visse e morì. I saggi della memoria, dell'esistenzialismo hanno scritto: "Ciò che contraddistingue le menti veramente originali non è l'essere i primi a vedere qualcosa di nuovo, ma il vedere come nuovo ciò che è vecchio, conosciuto da sempre, trascurato da tutti."

Con questo spirito, l'Amministrazione comunale di Gravina, guidata dal sindaco Fedele Lagreca, ha voluto ripercorrere e far ripercorrere "a tutti i gravinesi i tratti di una storia importantissima della città, relativa ad uno storico che, a sua volta, è diventato storia da tramandare, da conoscere. Nella cornice dell'evento, con la partecipazione della cittadinanza, dei consiglieri comunali, degli assessori, sono intervenute Cristina Corazza, legata da vincolo di parentela con la famiglia Nardone e Rosa De Leo, Dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Santomasi – Scacchi, cui appartiene il plesso intitolato al Nardone, in via Fezzatoia Tutte e due hanno assolto alla funzione di madrine della cerimonia.

Prima dello scoprimento della lastra marmorea, segno di ulteriore e necessaria gratitudine della città nei confronti di chi si è adoperato, nel corso della sua vita, a studiare, scrivere, raccontare, raccogliere fatti storici e lasciarli quale eredità da custodire gelosamente per la crescita culturale dei gravinesi, hanno porto il loro saluto il primo cittadino, la professoressa De Leo e la professoressa Corazza. A nome della città, della comunità scolastica e di tutti gli altri appartenenti al casato Nardone.

Domenico Nardone medico per una vita ed ufficiale medico durante la Prima Guerra Mondiale; podestà della città per circa quattro anni, storico per sempre. Autore indiscusso della prima storia a stampa sulla città, che lui chiama, definisce ed intitola Notizie storiche sulla città di Gravina. Sul valore positivo di quest'opera si espresse il bibliografo Giuseppe Petraglione con un articolo apparso su Japigia, Rivista pugliese di archeologia, storia e arte, nel fascicolo IV, anno XII, 1941.

"Aliena da ogni spirito polemico e da ogni pretesa d'infallibilità è la storia di Gravina del Dr. Domenico Nardone, ripubblicata, sotto gli auspici della Fondazione "Pomarici Santomasi" dall'editore Macrì, in un molto decoroso volume, dopo circa un ventennio dalla prima edizione. Il fin troppo cauto e guardingo autore non osa chiamare storia l'opera sua, limitandosi a intitolarla Notizie storiche sulla città di Gravina , e, dichiarando che essa "non è che una raccolta di tradizioni e di notizie in parte documentate, in parte intuitive", augura che altri possa in avvenire dare alla luce un lavoro più degno e completo".

A dir il vero, se l'eccesso di modestia è un peccato, il dott. Nardone vi è in un certo modo caduto, perché la sua monografia è qualcosa di meglio di quel che egli non pensi. Lo affermò sin da quando ne apparve la prima edizione, un giudice competente, lo storico ed intellettuale Armando Perotti di Bari, nel rilevare che l'autore dall'attento esame dei frammentari studi di altri e dalle proprie ricerche era riuscito a esprimere il senso storico, fissando per la prima volta le linee maestre della storia di Gravina, e costruendo così "uno di quei desiderati piloni locali, sui quali si eleverà, quando ce ne saranno abbastanza, su basi semplici, ma salde la Storia di Puglia"
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