Palazzo di città

In Comune la benedizione del Bambinello

Messe da parte le nubi, il cielo s'è vestito di primavera per accogliere i giovanissimi studenti gravinesi che in mattinata, accogliendo l'invito del sindaco Alesio Valente, si sono ritrovati nei...

Il sindaco alla città: «Non molliamo: andiamo avanti per costruire il futuro che vogliamo»

Messe da parte le nubi, il cielo s’è vestito di primavera per accogliere i giovanissimi studenti gravinesi che in mattinata, accogliendo l’invito del sindaco Alesio Valente, si sono ritrovati nei giardini di Palazzo di Città per la benedizione dei Bambinelli, impartita dal vescovo, monsignor Giovanni Ricchiuti, affiancato da monsignor Giovanni Bruno, davanti ad un pubblico composto anche di insegnanti, dirigenti scolastici, dipendenti ed amministratori comunali, tra i quali diversi assessori e consiglieri municipali, questi ultimi capitanati dal presidente dell’assemblea consiliare, Giacinto Lupoli.

Tra i canti curati dalle suore di Gesù Crocifisso Missionarie, guidate dall’instancabile suor Maria Teresa Carvalho, ed una breve rappresentazione letteraria affidata agli alunni dell’istituto comprensivo “Savio-Fiore”, si è proceduto alla benedizione della Natività, quest’anno incarnata dall’installazione artistica realizzata gratuitamente dagli artisti gravinesi Antonio Sette e Pino Navedoro in collaborazione con “Gravina Tufi srl”: un gruppo di sculture in tufo, denominato “L’attesa”, in cui campeggia un uovo nel quale un bimbo prende forma sotto l’occhio della Vergine e di San Giuseppe, davanti a finestre aperte nel tufo e ad una donna che, affacciata, attende speranzosa la nascita. «Un’opera», ha affermato monsignor Ricchiuti, «che ben sposa il concetto della vita con le radici della gravinesità».

A seguire, l’aspersione con l’acqua santificata ed una riflessione sui tempi presenti e, soprattutto, sul futuro. «Viviamo oggi – ha detto il Presule – un momento molto bello ed affettuoso, che contribuisce a tenere accesa la fiamma della speranza in un’epoca in cui le ombre del male e della disperazione cercano di guadagnare spazio. Per questo il mio augurio è che da qui, dalla casa del Comune che è casa di tutti, parta per l’intera città quel messaggio di pace, giustizia e amore che è proprio del Natale e che, al di là del credo da ognuno professato, riguarda tutta l’umanità». Parole rilanciate dal primo cittadino, che ai bambini come ai loro insegnati e dirigenti scolastici, e così pure ai dipendenti ed amministratori comunali, ha lanciato l’appello alla coesione.

«Quello sta per chiudersi – ha ricordato Valente – è stato un altro anno difficile, segnato negativamente dal persistere d’una crisi economica che toglie tranquillità e fiducia, in particolare, ai giovani ed alle famiglie». Quindi, ringraziati Sette e Navedoro per la loro «passione civica e per l’amore dimostrato nei riguardi di Gravina», il sindaco ha aggiunto: «L’immagine del Cristo che nasce simboleggia ciò che deve venire ed avvenire, qualcosa che ha portato al mondo la gioia e la forza di cambiare. Un chiaro esempio, per noi tutti, a fare altrettanto e ad adoperarci perché questo avvenga, andando avanti uniti per vincere le sfide che ci attendono».

In coda, tra baci e abbracci, lo scambio degli auguri.