Convegni
Un incontro su Angelo Corrado, martire del fascismo
Racconti di fatti e personaggi che hanno fatto la storia e riflessioni sul fascismo nel terzo millennio
Gravina - venerdì 3 luglio 2020
Proiettare la storia passata nel presente. Partendo da quelle persone, eroi silenziosi, che quella storia l'hanno scritta a costo della propria vita, rendersi partecipi di una operazione di memoria collettiva, utile per ricordare quei martiri del fascismo che sono morti per garantire a tutti noi democrazia e libertà.
Pochi, significativi ed essenziali concetti che sono stati sintetizzati in un convegno svoltosi presso il museo civico per onorare la memoria di Angelo Corrado, gravinese che a seguito delle percosse ricevuto da un gruppo di squadristi fascisti perse le vita nel lontano 1930. Una esigenza che parte dalla domanda fondamentale: come contrastare i fascismi del terzo millennio?
Una domanda la cui risposta -a più riprese da parte dei relatori- è stata quella di continuare a promuovere la memoria degli episodi, anche di quella microstoria, che ci riguardano più da vicino e ci consentono di ricostruire il passato, in modo da leggere il presente in maniera più oggettiva. Soprattutto quando questi episodi riguardano atti di coraggio e gesti eroici da parte di gente comune, che tanto comune non è stata, visto che- ha ricordato Vera Guelfi dell'Anppia- si è spesa per la democrazia.
Ragion per cui l'incontro per ricordare il fornaio socialista Angelo Corrado ben si sposa con le iniziative e le finalità del Ipsaic, ha sottolineato il vicepresidente del centro studi Anna Gervasio. Per questo, a narrare la vita di Corrado, a esporre tutti i momenti più significativi della sua esistenza, gli incontri fondamentali che ne hanno formato il carattere e la passione politica, (uno su tutti quello con Canio Musacchio), a intrecciare storia personale con la storia "alta", ci ha pensato egregiamente Massimiliano Desiante, che ha ricostruito le vicende che hanno caratterizzato la sua esistenza.
Anche perché "la memoria è un valore collettivo che ci serve a costruire il futuro"- ha sostenuto Renato Romei, presidente dell'Anpi di Scandicci, nel sottolineare il senso del ricordo del fornaio gravinese "figura che ha travalicato i confini cittadini". Latori di questo messaggio dovrebbero essere i giovani perché – ha detto la vice sindaca Maria Nicola Matera- è un dovere civile non dimenticare.
Non dimenticare neppure episodi come quello ricostruito da Rosario Milano, accaduto il 1 luglio di cent'anni fa a Gioia del Colle, con l'eccidio di alcuni braccianti da parte dei proprietari terrieri: una altra microstoria che si inserisce in quel grande puzzle che intreccia le storie di individui che, ha costo della loro vita, hanno lottato per lasciarci in eredità democrazia e libertà.
Uomini, ma anche donne coraggiose, come Giovannina Corrado, figlia di Angelo, di cui la nipote, Laura Marchetti, ha tracciato un quadro, evidenziando la volontà di emancipazione e il coraggio di lottare, allora come adesso, per impedire che "il fascismo imprigioni ed inquini le menti".
"Perché adesso viviamo in una epoca di separazione tra politica e cultura"- dando ad intendere che il fascismo non è storia passata, ma anche nel presente continua la sua azione "affossando la cultura del popolo". Insomma, una serata istruttiva ed interessante, con il pubblico che ha apprezzato anche le performance musicali di Loredana Savino, Sandro Varvara e Carmine Calia e quelle recitative di Ketty Marchetti, Jelly Chiaradia e Niki Deleonardis ,che hanno scandito i tempi degli interventi, aggiungendo momenti di intenso pathos all'incontro.
Pochi, significativi ed essenziali concetti che sono stati sintetizzati in un convegno svoltosi presso il museo civico per onorare la memoria di Angelo Corrado, gravinese che a seguito delle percosse ricevuto da un gruppo di squadristi fascisti perse le vita nel lontano 1930. Una esigenza che parte dalla domanda fondamentale: come contrastare i fascismi del terzo millennio?
Una domanda la cui risposta -a più riprese da parte dei relatori- è stata quella di continuare a promuovere la memoria degli episodi, anche di quella microstoria, che ci riguardano più da vicino e ci consentono di ricostruire il passato, in modo da leggere il presente in maniera più oggettiva. Soprattutto quando questi episodi riguardano atti di coraggio e gesti eroici da parte di gente comune, che tanto comune non è stata, visto che- ha ricordato Vera Guelfi dell'Anppia- si è spesa per la democrazia.
Ragion per cui l'incontro per ricordare il fornaio socialista Angelo Corrado ben si sposa con le iniziative e le finalità del Ipsaic, ha sottolineato il vicepresidente del centro studi Anna Gervasio. Per questo, a narrare la vita di Corrado, a esporre tutti i momenti più significativi della sua esistenza, gli incontri fondamentali che ne hanno formato il carattere e la passione politica, (uno su tutti quello con Canio Musacchio), a intrecciare storia personale con la storia "alta", ci ha pensato egregiamente Massimiliano Desiante, che ha ricostruito le vicende che hanno caratterizzato la sua esistenza.
Anche perché "la memoria è un valore collettivo che ci serve a costruire il futuro"- ha sostenuto Renato Romei, presidente dell'Anpi di Scandicci, nel sottolineare il senso del ricordo del fornaio gravinese "figura che ha travalicato i confini cittadini". Latori di questo messaggio dovrebbero essere i giovani perché – ha detto la vice sindaca Maria Nicola Matera- è un dovere civile non dimenticare.
Non dimenticare neppure episodi come quello ricostruito da Rosario Milano, accaduto il 1 luglio di cent'anni fa a Gioia del Colle, con l'eccidio di alcuni braccianti da parte dei proprietari terrieri: una altra microstoria che si inserisce in quel grande puzzle che intreccia le storie di individui che, ha costo della loro vita, hanno lottato per lasciarci in eredità democrazia e libertà.
Uomini, ma anche donne coraggiose, come Giovannina Corrado, figlia di Angelo, di cui la nipote, Laura Marchetti, ha tracciato un quadro, evidenziando la volontà di emancipazione e il coraggio di lottare, allora come adesso, per impedire che "il fascismo imprigioni ed inquini le menti".
"Perché adesso viviamo in una epoca di separazione tra politica e cultura"- dando ad intendere che il fascismo non è storia passata, ma anche nel presente continua la sua azione "affossando la cultura del popolo". Insomma, una serata istruttiva ed interessante, con il pubblico che ha apprezzato anche le performance musicali di Loredana Savino, Sandro Varvara e Carmine Calia e quelle recitative di Ketty Marchetti, Jelly Chiaradia e Niki Deleonardis ,che hanno scandito i tempi degli interventi, aggiungendo momenti di intenso pathos all'incontro.