Turismo
Turismo post-covid, ripresa lenta
Lo Iat e il Capitolo Cattedrale impegnati nell’offerta turistica cittadina
Gravina - martedì 4 agosto 2020
"Dalla riapertura, ovvero 27 giugno, abbiamo avuto in media una ventina di visitatori al giorno, con punte da 40-50 nel fine settimana". Questa la situazione illustrata da Michele Laddaga, presidente del consorzio GravinainMurgia, che si occupa della gestione dello Iat.
Un quadro di quanto sta avvenendo nella città del grano e del vino dal punto di vista delle presenze turistiche, all'indomani della riapertura dopo il lockdown dei siti di interesse culturale della città di Gravina. Una ripresa lenta, che comunque ha fatto registrare visitatori provenienti da ogni parte di Italia: in particolare dal Veneto, Emilia, Piemonte e Lombardia. "Ma tutte le regioni di Italia sono presenti- sottolinea Laddaga, evidenziando come ci sia stato un incremento dei pugliesi rispetto alla media pre-Covid.
"In controtendenza rispetto a prima della pandemia la presenza di turisti stranieri"- evidenziano dallo Iat, con Belgio, seguita da Ungheria e Francia tra le nazioni più rappresentate. Un movimento turistico – afferma Laddaga- molto animato dal passaggio dei camminatori del Cammino Materano.
E i luoghi visitati nella città del grano e del vino sono quelli che tradizionalmente rappresentano l'offerta turistica gravinese. lo Iat, infatti, propone visite alla Fondazione Santomasi, alla Cattedrale, alla chiesa del Purgatorio, alla chiesa rupestre di San Basilio, al complesso monumentale di Santa Sofia, ai sotterranei di Sant'Emidio, all'ormai famoso ponte acquedotto, al bastione medioevale, al parco archeologico e al chiostro di San Sebastiano.
In quest'elenco manca purtroppo il complesso rupestre di San Michele delle Grotte, chiuso per la messa in sicurezza del sito, dopo la caduta di alcuni massi. Discorso a parte, invece, quello riguardante la chiesa della Madonna della Stella. Il Capitolo Cattedrale, infatti, ha deciso di aprire, gestendo in proprio, il sito rupestre – come ci spiega il presidente del Capitolo Cattedrale, don Saverio Paternoster.
"Apriamo sotto la nostra responsabilità il sito nel rispetto delle norme anti-covid, per non deludere i turisti che troveranno chiusa la chiesa di San Michele delle Grotte"- dice Don Saverio, preannunciando la volontà del Capitolo Cattedrale di gestire in autonomia i siti di proprietà della chiesa. "Un progetto per rendere fruibile questi tesori"- afferma il prelato, riferendosi in particolare alla cattedrale rupestre di San Michele e alla Madonna della Stella, interessati da una gestione temporanea in attesa della messa in sicurezza dei due siti, che necessitano di lavori.
Insomma, una situazione in evolversi, che però segna una indefessa volontà di lento, ma inesorabile ritorno alla normalità per un settore strategico per l'economia cittadina.
Un quadro di quanto sta avvenendo nella città del grano e del vino dal punto di vista delle presenze turistiche, all'indomani della riapertura dopo il lockdown dei siti di interesse culturale della città di Gravina. Una ripresa lenta, che comunque ha fatto registrare visitatori provenienti da ogni parte di Italia: in particolare dal Veneto, Emilia, Piemonte e Lombardia. "Ma tutte le regioni di Italia sono presenti- sottolinea Laddaga, evidenziando come ci sia stato un incremento dei pugliesi rispetto alla media pre-Covid.
"In controtendenza rispetto a prima della pandemia la presenza di turisti stranieri"- evidenziano dallo Iat, con Belgio, seguita da Ungheria e Francia tra le nazioni più rappresentate. Un movimento turistico – afferma Laddaga- molto animato dal passaggio dei camminatori del Cammino Materano.
E i luoghi visitati nella città del grano e del vino sono quelli che tradizionalmente rappresentano l'offerta turistica gravinese. lo Iat, infatti, propone visite alla Fondazione Santomasi, alla Cattedrale, alla chiesa del Purgatorio, alla chiesa rupestre di San Basilio, al complesso monumentale di Santa Sofia, ai sotterranei di Sant'Emidio, all'ormai famoso ponte acquedotto, al bastione medioevale, al parco archeologico e al chiostro di San Sebastiano.
In quest'elenco manca purtroppo il complesso rupestre di San Michele delle Grotte, chiuso per la messa in sicurezza del sito, dopo la caduta di alcuni massi. Discorso a parte, invece, quello riguardante la chiesa della Madonna della Stella. Il Capitolo Cattedrale, infatti, ha deciso di aprire, gestendo in proprio, il sito rupestre – come ci spiega il presidente del Capitolo Cattedrale, don Saverio Paternoster.
"Apriamo sotto la nostra responsabilità il sito nel rispetto delle norme anti-covid, per non deludere i turisti che troveranno chiusa la chiesa di San Michele delle Grotte"- dice Don Saverio, preannunciando la volontà del Capitolo Cattedrale di gestire in autonomia i siti di proprietà della chiesa. "Un progetto per rendere fruibile questi tesori"- afferma il prelato, riferendosi in particolare alla cattedrale rupestre di San Michele e alla Madonna della Stella, interessati da una gestione temporanea in attesa della messa in sicurezza dei due siti, che necessitano di lavori.
Insomma, una situazione in evolversi, che però segna una indefessa volontà di lento, ma inesorabile ritorno alla normalità per un settore strategico per l'economia cittadina.