Convegni
Regione e Comune a braccetto presentano "Gravina 2020"
Presentato il progetto di recupero del ponte acquedotto
Gravina - mercoledì 6 novembre 2019
12.00
"Esiste una partnership tra Regione Puglia e Comune di Gravina e fare le cose insieme è molto soddisfacente". Questo il pensiero di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, venuto a Gravina per la presentazione del progetto finanziato dalla Regione per il consolidamento ed il restauro del ponte Madonna della Stella.
Un progetto che darà una seconda vita al monumento e che – come sottolineato dal sindaco di Gravina, Alesio Valente- rappresenta la ciliegina sulla torta di una serie di iniziative sinergiche tra Regione e Municipio che hanno portato su Gravina numerosi finanziamenti, e tanti ancora ne porteranno.
Un elenco di progetti già divenuti realtà e di interventi non ancora esecutivi, sebbene finanziati, passati in una carrellata che va dai 4 milioni di euro per il bosco, con il progetto del recupero delle acque reflue; ai 5 milioni di euro della seconda rigenerazione urbana, con Gravina tra i pochi comuni della Puglia ad essere stata in grado di ottenere i rifinanziamento del capitolo di spesa che porterà al restauro di alcuni beni monumentali come il convento di Santa Maria, alla realizzazione di percorsi nelle gravine e alla sostituzione delle specie arboree non autoctone con altre tradizionalmente presenti nel nostro territorio.
Una collaborazione stretta tra le due amministrazioni anche su altre questioni come l'allargamento della zes ("stiamo parlando con l'assessore Giannini per l'estensione dell'area di altri 30 ettari"- ha detto il sindaco Valente) o l'impegno preso dal governatore Emiliano per il rilancio della Fiera San Giorgio.
Un lavoro di squadra che ha portato al finanziamento di 1,5 milioni di euro per rimettere a nuovo quello che da molti è stato definito il simbolo identitario della comunità gravinese: il ponte Madonna della Stella.
Un intervento- come ha spiegato l'ing. Nicola Stefanelli, responsabile del progetto- non invasivo, di restauro e conservazione tipologica, strutturale e formale, che prevede oltre al restauro classico, la revisione della illuminazione notturna e una migliore fruizione per i pedoni, anche grazie alla creazione di percorsi che consentiranno di arrivare alla base di piloni.
Un intervento che vedrà convalescente il ponte- secondo le previsioni di Nicoletti- per 9-12 mesi.
Gran parte del merito per il reperimento delle somme per realizzare il restauro del ponte, però va riconosciuto all'assessore alle infrastrutture Giovanni Giannini, che non ha mancato di esprimere la propria soddisfazione.
"Avevo preso un impegno e sono felice di averlo portato a termine. Stasera abbiamo assolto ad un dovere: restituire a Gravina un'opera d'arte che se non fossimo intervenuti, sarebbe andata perduta"- ha sottolineato l'assessore, ricordando l'importanza strategica della città di Gravina: cerniera con la Basilicata e situata in un territorio proiettato verso il successo turistico: una condizione per cui "c'è l'obbligo per la Regione di intervenire"- ha concluso Giannini.
Dunque, Gravina è una città pronta a rifarsi il look. Una città che cambia e si proietta ad un 2020 ricco di tante attese progettualità, nella speranza che migliorino vivibilità e fruibilità dei beni, salvaguardando il patrimonio naturalistico e culturale del territorio, senza ulteriori scempi.
Un progetto che darà una seconda vita al monumento e che – come sottolineato dal sindaco di Gravina, Alesio Valente- rappresenta la ciliegina sulla torta di una serie di iniziative sinergiche tra Regione e Municipio che hanno portato su Gravina numerosi finanziamenti, e tanti ancora ne porteranno.
Un elenco di progetti già divenuti realtà e di interventi non ancora esecutivi, sebbene finanziati, passati in una carrellata che va dai 4 milioni di euro per il bosco, con il progetto del recupero delle acque reflue; ai 5 milioni di euro della seconda rigenerazione urbana, con Gravina tra i pochi comuni della Puglia ad essere stata in grado di ottenere i rifinanziamento del capitolo di spesa che porterà al restauro di alcuni beni monumentali come il convento di Santa Maria, alla realizzazione di percorsi nelle gravine e alla sostituzione delle specie arboree non autoctone con altre tradizionalmente presenti nel nostro territorio.
Una collaborazione stretta tra le due amministrazioni anche su altre questioni come l'allargamento della zes ("stiamo parlando con l'assessore Giannini per l'estensione dell'area di altri 30 ettari"- ha detto il sindaco Valente) o l'impegno preso dal governatore Emiliano per il rilancio della Fiera San Giorgio.
Un lavoro di squadra che ha portato al finanziamento di 1,5 milioni di euro per rimettere a nuovo quello che da molti è stato definito il simbolo identitario della comunità gravinese: il ponte Madonna della Stella.
Un intervento- come ha spiegato l'ing. Nicola Stefanelli, responsabile del progetto- non invasivo, di restauro e conservazione tipologica, strutturale e formale, che prevede oltre al restauro classico, la revisione della illuminazione notturna e una migliore fruizione per i pedoni, anche grazie alla creazione di percorsi che consentiranno di arrivare alla base di piloni.
Un intervento che vedrà convalescente il ponte- secondo le previsioni di Nicoletti- per 9-12 mesi.
Gran parte del merito per il reperimento delle somme per realizzare il restauro del ponte, però va riconosciuto all'assessore alle infrastrutture Giovanni Giannini, che non ha mancato di esprimere la propria soddisfazione.
"Avevo preso un impegno e sono felice di averlo portato a termine. Stasera abbiamo assolto ad un dovere: restituire a Gravina un'opera d'arte che se non fossimo intervenuti, sarebbe andata perduta"- ha sottolineato l'assessore, ricordando l'importanza strategica della città di Gravina: cerniera con la Basilicata e situata in un territorio proiettato verso il successo turistico: una condizione per cui "c'è l'obbligo per la Regione di intervenire"- ha concluso Giannini.
Dunque, Gravina è una città pronta a rifarsi il look. Una città che cambia e si proietta ad un 2020 ricco di tante attese progettualità, nella speranza che migliorino vivibilità e fruibilità dei beni, salvaguardando il patrimonio naturalistico e culturale del territorio, senza ulteriori scempi.