riproduzione castello
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Eventi e cultura

Patto di amicizia tra Gravina e Jesi

Parte il progetto per la valorizzazione del Castello federiciano

Gravina allarga gli orizzonti e punta sul castello svevo per aumentare l'offerta turistica e culturale. È questa l'intenzione, già esplicitata nel corso del fine settimana marchigiano, che attende di diventare realtà grazie alla collaborazione tra le istituzioni locali e la "Fondazione Federico II Hoenstaufen" di Jesi.

Un percorso ideato da Raffaella Lorusso, direttrice di vieSacre EVO, che dapprima ha incontrato il favore della omologa direttrice della Fondazione marchigiana, Franca Tacconi, e che ora appare destinato a produrre importanti risultati istituzionali e culturali.
Accolti da Fabio Costantini, presidente della Fondazione iesina che ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'avvio di questa collaborazione "nella speranza che questo comune sentiero ci porti anche ad allargare la collaborazione verso altre tematiche culturali e turistiche" è toccato alle istituzioni gravinesi illustrare il progetto e spiegare le motivazioni dell'iniziativa. Una collaborazione che la Fondazione di Jesi avvierà in primo luogo con la Fondazione Santomasi, proprietaria del castello federiciano, rappresentata dal presidente Mario Burdi che nel suo intervento ha descritto ai numerosi ospiti presenti in sala le ricchezze della Fondazione.

Fondamentale in questo percorso sarà il supporto del Comune di Gravina, nell'occasione rappresentato dal professor Vito Loglisci in qualità di esponente della giunta municipale, che ha ribadito la piena disponibilità del Municipio a sostenere l'iniziativa "quale volano di sviluppo economico e turistico ma soprattutto come occasione per riscoprire la nostra storia".
Un progetto, in realtà, già intrapreso dal centro studi "Nundinae" rappresenta dal presidente Lello Ceci e dall'Archeoclub di Gravina, presente con il presidente Innocente Cataldi e i due membri del direttivo Vito Ferrante e Massimo Loglisci, autori della riproduzione del maniero federiciano.
Lodevoli le relazioni sviluppate durante il convegno. Ad aprire i lavori, il vice presidente di AEVF (associazione europea vie francigene) Federico Massimo Ceschin che ha illustrato il progetto degli Itinerari Francigeni di Puglia mettendone in evidenza le potenzialità per diventare un progetto di turismo sostenibile, che privilegia il dialogo territoriale, la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali e, contestualmente, crea occasioni di sviluppo e di confronto in ambito europeo, per consolidare l'identità locale, in ambito nazionale ed internazionale.

A seguire la magistrale relazione della professoressa Anna Laura Trombetti Budriesi, docente dell'Università "Alma mater studiorum" di Bologna la quale ha spiegato la funzione dei castelli federiciani considerati luogo di protezione delle popolazioni ma anche di esaltazione del potere regio. Luoghi costruiti per essere la rappresentazione dello stesso Federico e per ribadirne la grandezza dell'Imperatore, la sua forza, la sua cultura e le sue capacità.
In conclusione è toccato all'architetto Pietro Masciandaro illustrare il progetto del maniero gravinese, considerato una residenza per lo svago di Federico II di Svevia vista la tipologia del fabbricato e la disposizione dei vari ambienti accompagnata alla presenza di un lago artificiale "la Pescara". Un luogo che, secondo le fonti storiche, l'Imperatore ha visitato almeno tre volte nel corso della sua vita. Masciandaro al termine del suo intervento ha incantato i presenti in aula con un'affascinante rappresentazione virtuale di ciò che doveva essere il maniero gravinese. Una lavoro minuzioso frutto non della fantasia o di un'indagine sommaria ma il risultato di mesi di studi e di rilievi presso il rudere del castello.

Gettate le basi, ora è tempo di costruire il lungo percorso che si spera porti presto buoni frutti.
13 fotoGravina- Jesi
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