Convegni
L’attualità di Canio Musacchio a110 anni dalla scomparsa
L’importanza del messaggio lanciato dal sindacalista alle generazioni future
Gravina - martedì 17 dicembre 2019
L'attualità del messaggio e l'eredità che ci ha lasciato Canio Musacchio sta nella voglia di lottare contro le ingiustizie sociali, che deve essere tramandata alle generazioni future. Questa l'importanza della memoria storica, questo il senso delle cerimonie che testimoniano l'impegno profuso da alcuni illustri personaggi che hanno fatto la storia della nostra città e che noi abbiamo il dovere di ricordare per continuare a operare nel solco delle loro idee.
Concetti chiari ed esemplificazione dell'importanza del lavoro di recupero delle idee di un personaggio come Canio Musacchio, che è stato ricordato a centodieci anni dalla sua scomparsa, in un incontro organizzato alle Officine culturali di Gravina dalla Cgil e dalla fondazione Rita Maierotti.
Sulla strada della memoria anche le scuole superiori di Gravina hanno voluto dare il proprio contributo, realizzando dei lavori finalizzati alla propagazione della conoscenza di Musacchio, sindaco di Gravina e primo segretario della Camera del Lavoro di terra di Bari. Un uomo che ha votato la propria vita al servizio dei più deboli e che ha rappresentato un baluardo per l'emancipazione sociale delle categorie agricole del nostro territorio. Un personaggio che non può non essere ricordato e additato come esempio per le generazioni future.
Unanimi i partecipanti all'incontro hanno convenuto sulla necessità di un lascito morale ed etico ai giovani, presenti numerosi in sala: membri della società a venire, bisognosi di guardare ai "bravi maestri", che li conducano verso la strada che porta a "rafforzare l'identità politica e civile di un popolo".
Perché- ha spiegato a margine dell'evento il coordinatore della Camera del Lavoro di Gravina, Peppino Deleonardis- "Ricordare Canio Musacchio non è una semplice liturgia, ma una valorizzazione della memoria e della storia di un protagonista che ha combattuto per sollevare la schiena curva di masse sterminate di ceti sociali emarginati".
Insomma, una figura di primo piano in quel processo di democratizzazione auspicato nell'Italia del Sud fin dall'inizio del Novecento.
Questi i temi cruciali su cui si è dibattuto: valori e impegno di libertà, riscatto e emancipazione delle classi subalterne. Temi sui quali si sono cimentati anche gli studenti delle superiori Bachelet e Tarantino che sono andati alla ricerca "non solo della riscoperta di protagonisti della storia del Paese, ma dei valori ideali e delle battaglie politiche e sociali per l'affermazione dei principi di democrazia, liberta e uguaglianza che ha visto intere popolazioni mobilitarsi, per costruire una società migliore".
Concetti espressi negli interventi degli storici Salvatore Albano e Massimiliano Desiante, dei rappresentanti delle istituzioni scolastiche Antonella Sarpi e Lorenzo Tremamunno, del Sindaco Alesio Valente e di Mario Loizzo che pur non presente fisicamente ha inviato una lettera ai convenuti, oltre a Gigia Bucci (segretario generale della Cgil) e Deleonardis, che in chiusura ha rivendicato l'importanza dell'iniziativa: "La conferma della giustezza del percorso avviato e che le forme di individualismo, di intolleranza e odio che caratterizza la società dei nostri tempi può essere sconfitta con la partecipazione democratica e valorizzazione della democrazia rappresentativa, l'interlocuzione con i soggetti di rappresentanza, la solidarietà, nonché la crescita dei diritti contrattuali e civili nel solco del messaggio e impegno lasciato ai posteri da Canio Musacchio".
Concetti chiari ed esemplificazione dell'importanza del lavoro di recupero delle idee di un personaggio come Canio Musacchio, che è stato ricordato a centodieci anni dalla sua scomparsa, in un incontro organizzato alle Officine culturali di Gravina dalla Cgil e dalla fondazione Rita Maierotti.
Sulla strada della memoria anche le scuole superiori di Gravina hanno voluto dare il proprio contributo, realizzando dei lavori finalizzati alla propagazione della conoscenza di Musacchio, sindaco di Gravina e primo segretario della Camera del Lavoro di terra di Bari. Un uomo che ha votato la propria vita al servizio dei più deboli e che ha rappresentato un baluardo per l'emancipazione sociale delle categorie agricole del nostro territorio. Un personaggio che non può non essere ricordato e additato come esempio per le generazioni future.
Unanimi i partecipanti all'incontro hanno convenuto sulla necessità di un lascito morale ed etico ai giovani, presenti numerosi in sala: membri della società a venire, bisognosi di guardare ai "bravi maestri", che li conducano verso la strada che porta a "rafforzare l'identità politica e civile di un popolo".
Perché- ha spiegato a margine dell'evento il coordinatore della Camera del Lavoro di Gravina, Peppino Deleonardis- "Ricordare Canio Musacchio non è una semplice liturgia, ma una valorizzazione della memoria e della storia di un protagonista che ha combattuto per sollevare la schiena curva di masse sterminate di ceti sociali emarginati".
Insomma, una figura di primo piano in quel processo di democratizzazione auspicato nell'Italia del Sud fin dall'inizio del Novecento.
Questi i temi cruciali su cui si è dibattuto: valori e impegno di libertà, riscatto e emancipazione delle classi subalterne. Temi sui quali si sono cimentati anche gli studenti delle superiori Bachelet e Tarantino che sono andati alla ricerca "non solo della riscoperta di protagonisti della storia del Paese, ma dei valori ideali e delle battaglie politiche e sociali per l'affermazione dei principi di democrazia, liberta e uguaglianza che ha visto intere popolazioni mobilitarsi, per costruire una società migliore".
Concetti espressi negli interventi degli storici Salvatore Albano e Massimiliano Desiante, dei rappresentanti delle istituzioni scolastiche Antonella Sarpi e Lorenzo Tremamunno, del Sindaco Alesio Valente e di Mario Loizzo che pur non presente fisicamente ha inviato una lettera ai convenuti, oltre a Gigia Bucci (segretario generale della Cgil) e Deleonardis, che in chiusura ha rivendicato l'importanza dell'iniziativa: "La conferma della giustezza del percorso avviato e che le forme di individualismo, di intolleranza e odio che caratterizza la società dei nostri tempi può essere sconfitta con la partecipazione democratica e valorizzazione della democrazia rappresentativa, l'interlocuzione con i soggetti di rappresentanza, la solidarietà, nonché la crescita dei diritti contrattuali e civili nel solco del messaggio e impegno lasciato ai posteri da Canio Musacchio".