
Politica
Gravina 2028; Verna chiede lumi sul dossier
Interpellanza del Consigliere di UnaBellaStoria
Gravina - domenica 26 ottobre 2025
10.30 Comunicato Stampa
Qual è il contenuto della documentazione della candidatura della Città di Gravina in Puglia a Capitale Italiana della Cultura 2028?
A chiedere contezza all'amministrazione comunale è il consigliere comunale di UnaBellaStoria Saverio Verna che parla di un "dossier che c'è (o che perlomeno dovrebbe esserci), ma che non si vede!",
"E' passato esattamente un mese dal 25 settembre, vale a dire da quando è stato depositato presso il Ministero il famigerato dossier, per la partecipazione al bando della Capitale Italiana della Cultura 2028. Nulla si sa ancora del contenuto di quel dossier; nulla è trapelato del lavoro lautamente pagato alla PanSpeech S.r.l.
La mia formale richiesta, regolarmente trasmessa a mezzo pec, è stata completamente ignorata; le mie rimostranze sono state liquidate con salomonici dinieghi, giustificati da una misteriosa strategia, mai effettivamente chiarita.
Mentre le altre città partecipanti al concorso hanno fatto a gara, per presentare il dossier, per elencare le bellezze locali e per rendere note (in forma pubblica e pubblicistica) le motivazioni che dovrebbero sostenerne la vittoria finale, da noi tutto è stato messo a tacere: quasi a significare che la partecipazione al bando non deve essere di dominio pubblico e deve rimanere un affare di pochi eletti, di qualche nominato ambasciatore e di forestieri travestiti da esperti, che a Gravina (ma anche a Forlì e Sarzana) hanno rastrellato diverse centinaia di migliaia di euro.
Non ritengo sia assolutamente possibile tollerare la situazione venutasi a creare, soprattutto a poco più di un mese e mezzo dalla comunicazione ufficiale dei nomi delle 10 città finaliste.
Ed allora, nella mia qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo del Movimento Politico denominato #unabellastoria, oltre che a nome di buona parte della città (quella che ha a me sollecitato la presente interpellanza), dichiaro di non condividere un simile modus operandi. Gravina è dei Gravinesi, i quali devono sapere cosa è davvero accaduto. I Gravinesi hanno il diritto di conoscere il contenuto del dossier, tra l'altro costatoci diverse decine di migliaia di euro. So già che anche questa mia ennesima richiesta verrà messa nel dimenticatoio (come tutte le altre).
L'auspicio è che qualcuno si degni di informare la città di quello che è stato realizzato: sarebbe un gesto di correttezza, oltre che il segnale di quella trasparenza da me sempre reclamata. Anche questa volta, attenderò fiducioso. Copia della presente viene inviata al Consigliere Comunale Ignazio Lovero, cui – sin dal mese di maggio 2023 – è stata conferita apposita delega ad occuparsi della candidatura della nostra città a Capitale Italiana della Cultura".
A chiedere contezza all'amministrazione comunale è il consigliere comunale di UnaBellaStoria Saverio Verna che parla di un "dossier che c'è (o che perlomeno dovrebbe esserci), ma che non si vede!",
"E' passato esattamente un mese dal 25 settembre, vale a dire da quando è stato depositato presso il Ministero il famigerato dossier, per la partecipazione al bando della Capitale Italiana della Cultura 2028. Nulla si sa ancora del contenuto di quel dossier; nulla è trapelato del lavoro lautamente pagato alla PanSpeech S.r.l.
La mia formale richiesta, regolarmente trasmessa a mezzo pec, è stata completamente ignorata; le mie rimostranze sono state liquidate con salomonici dinieghi, giustificati da una misteriosa strategia, mai effettivamente chiarita.
Mentre le altre città partecipanti al concorso hanno fatto a gara, per presentare il dossier, per elencare le bellezze locali e per rendere note (in forma pubblica e pubblicistica) le motivazioni che dovrebbero sostenerne la vittoria finale, da noi tutto è stato messo a tacere: quasi a significare che la partecipazione al bando non deve essere di dominio pubblico e deve rimanere un affare di pochi eletti, di qualche nominato ambasciatore e di forestieri travestiti da esperti, che a Gravina (ma anche a Forlì e Sarzana) hanno rastrellato diverse centinaia di migliaia di euro.
Non ritengo sia assolutamente possibile tollerare la situazione venutasi a creare, soprattutto a poco più di un mese e mezzo dalla comunicazione ufficiale dei nomi delle 10 città finaliste.
Ed allora, nella mia qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo del Movimento Politico denominato #unabellastoria, oltre che a nome di buona parte della città (quella che ha a me sollecitato la presente interpellanza), dichiaro di non condividere un simile modus operandi. Gravina è dei Gravinesi, i quali devono sapere cosa è davvero accaduto. I Gravinesi hanno il diritto di conoscere il contenuto del dossier, tra l'altro costatoci diverse decine di migliaia di euro. So già che anche questa mia ennesima richiesta verrà messa nel dimenticatoio (come tutte le altre).
L'auspicio è che qualcuno si degni di informare la città di quello che è stato realizzato: sarebbe un gesto di correttezza, oltre che il segnale di quella trasparenza da me sempre reclamata. Anche questa volta, attenderò fiducioso. Copia della presente viene inviata al Consigliere Comunale Ignazio Lovero, cui – sin dal mese di maggio 2023 – è stata conferita apposita delega ad occuparsi della candidatura della nostra città a Capitale Italiana della Cultura".
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