girolamo sottile meninni
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Passeggiando con la storia

Girolamo Sottile Meninni un giovane nobile e dotto gravinese scomparso prematuramente

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

Il 14 maggio 2020, in questa stessa rubrica, pubblicavo un profilo biografico di Ferdinando Sottile Meninni. A distanza di oltre un anno torno sul casato per tracciare una scheda biografica sul figlio di costui: Girolamo Sottile Meninni. Un personaggio meno illustre, sconosciuto ai più se non altro per la sua inaspettata e precoce scomparsa Questi nacque a Gravina il 13 settembre del 1873 da Ferdinando e Filomena Pellicciari. Ultimo di quattro figli, dopo Mariannina, Concetta e Marietta, era colui che avrebbe dovuto continuare la stirpe, ma non fu così, perché morì giovanissimo, all'età di 21 anni, il 17 settembre 1894.

Ad un anno di distanza dalla sua dipartita fu pubblicato un volume rievocativo e celebrativo della sua breve vita: "In memoria di Girolamo Sottile Meninni. Al dilettissimo Girolamo nel primo anniversario della sua morte, il Padre, la Madre, le Sorelle", con scritti e discorsi commemorativi del filosofo gravinese Giuseppe Tarantino e dello storico cittadino Pasquale Calderoni Martini. Grazie ai testi di costoro è stato possibile ricostruire la breve vita di un giovane che lasciava ben sperare, soprattutto rileggendo ciò che scrisse di lui il Tarantino.

"Come tutti gli altri giovani, il nostro buon Girolamo amava le liete brigate, non fuggiva dai piacevoli trattenimenti; ma sdegnava le frivolezze. Il conversare con persone più innanzi negli anni, occupare il tempo in ragionamenti seri, era per lui un gran diletto, massime quando l'argomento del discorso fosse di natura scientifica. A tal proposito anzi aggiungendo, che l'amore suo per le scienze era così ardente, che grande sarebbe stata la sua soddisfazione, se avesse potuto darsi, com'ei diceva, all'esercizio di una professione.

E nel periodo di tempo infatti che soggiornò in Pisa, dove fu menato dai suoi, perché vi compisse l'istruzione, con ardore e profitto grandissimo coltivò gli studi di scienze naturali che poi dovette interrompere. Se tanto amava le Scienze, non minore era il suo affetto per le Lettere. E sotto l'insegnamento del padre egli avea compiuti gli studi letterari".

A diciotto anni egli conosceva il latino come da pochissimi si conosce, ed aveva letti e studiati i migliori scrittori. Mostrommi egli, due anni or sono (siamo intorno al 1891-92 all'incirca n.d.r.), alcuni quaderni di versioni dal latino da lui compiute, sotto l'insegnamento paterno, tra i quattordici e i diciotto anni. Memore di quella lettura, che svegliò in me non piccola meraviglia, ho pregato ora lo sventurato padre di questo caro giovane, che mi concedesse licenza di far conoscere a coloro che hanno amato il dilettissimo figlio e scolare suo, qualcuna di quelle traduzioni. La preghiera è stata accolta: ed io son lieto, che qui, in queste pagine, resti un segno di quella mente nobilissima".

Grazie a questa supplica del nostro filoso e professore Tarantino, quelle traduzioni furono pubblicate tre anni dopo la morte di don Girolamo con il seguente titolo e relativa casa tipografica: "Traduzioni poetiche. Dal Latino dal Francese dall'Inglese". Napoli, R. Tipografia Francesco Giannini & Figli, Cisterna dell'Olio, casa propria 1897.

Purtroppo, questa giovane vita fu stroncata prematuramente per un male che il professore Domenico Capozzi, chiamato dalla famiglia per un consulto, fece la seguente diagnosi: "Evvi una alterazione di data antica nelle vie della circolazione sanguigna: endaortite con insufficienza delle semilunari aortiche con ipertrofia consecutiva del ventricolo sinistro. Evvi poi una febbre da infezione (febbre tifoidea atipica), rivelata da tumor di milza e dall'andamento che la febbre ha avuto".

Le esequie furono celebrate il mattino del 20 settembre. Il discorso funebre fu tenuto dall'avvocato Pasquale Calderoni Martini, il quale, tra l'altro, così si espresse, tratteggiando la figura di questo nobile ragazzo: "Girolamo Sottile Meninni, o Signori, morto mentre appena varcava i ventun anni, non ha avuto agio di esplicare le sue facoltà nella vita pubblica, in cui avrebbe pur dovuto brillare, ricco delle più belle dote di cuore e di mente. Colto, intelligente, generoso, di nobile e delicato sentire, racchiudeva le speranze di quanti lo conoscevano.

Non è lungo tempo che in un crocchio di amici, facendo progetti sull'avvenire del nostro paese, vedevamo nel compianto estinto la persona che avrebbe potuto dare nuovo indirizzo alla nostra vita cittadina, speranza di un avvenire migliore di concordia e di pace. Iddio ha voluto richiamare a se questa nobile anima, e noi non possiamo discuterne, e neanche comprenderne i reposti fini: inchiniamoci innanzi al suo volere, e preghiamo pace per l'anima eletta. Ed ora addio, amico diletto. Nel presentare le tue preci al trono dell'Altissimo, associa la preghiera per la tua famiglia, una preghiera per la tua Gravina, che a mio mezzo t'invia tenerissimo l'estremo saluto".

Dopo la sua morte non esistono notizie certe sulla istituzione di un ricovero dedicato alla memoria di questo brillante e sfortunatissimo giovane. Esiste una foto con tanto di iscrizione, riportata nella nostra breve carrellata fotografica allegata. Lo stabile, che ospitò questa benemerita istituzione, da ricostruzioni più o meno approfondite, dovrebbe essere il palazzo, ancora esistente, Pellicciari Sottile Meninni, che si affaccia su corso Aldo Moro, ma nel prosieguo e nella parte di via Federico Meninni, direzione pineta.

Nel luglio 1994, a cento anni dalla partenza da questa terra di Girolamo Sottile Meninni, Ninì Riviello pubblicò una biografia romanzata del personaggio: Don Girolamo Sottile Meninni, per i tipi della BMG di Matera.
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