
Politica
Verna: Analisi del voto, dei votanti e dei votati
Alcune considerazioni del consigliere comunale Verna a margine delle Elezioni Regionali
Gravina - giovedì 4 dicembre 2025
9.45
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del consigliere comunale di UnaBellaStoria Saverio Verna nel quale si parla delle recenti elezioni regionali.
I risultati delle elezioni regionali hanno restituito nella nostra città un segnale politico positivo: l'elettorato di centro sinistra ha saputo dare prova di responsabilità, confermando quella fiducia riposta in passato, che ha consentito di far raggiungere alla Regione Puglia straordinari obiettivi.
La risposta democratica alle sfide del presente ha consentito ad Antonio Decaro – al quale vanno i miei più sentiti auguri di buon lavoro – di conseguire un largo consenso.
Ciononostante, le recenti elezioni hanno lasciato nei cittadini gravinesi un senso di smarrimento e di disaffezione, ancora più accentuato rispetto alle altre volte: in città si è assistito alla discesa nell'agone politico di figure e di figuranti senza logica alcuna.
Non farò nomi, per dignità e per rispetto dei ruoli. Chiaro, però, appare come la politica – che in passato è stata impegno verso il bene comune – abbia perso precisi riferimenti, divenendo solo vile lotta per il potere.
E la maggioranza in Consiglio Comunale ne è la dimostrazione.
Alcuni consiglieri, eletti nel 2022 in liste camuffate di civismo, hanno tolto (finalmente) la maschera, schierandosi apertamente e definitivamente in partiti di destra e rendendo del tutto evidente la reale natura di questa amministrazione.
Strano mi è parso constatare il sostegno – da parte di alcuni consiglieri di maggioranza – a esponenti del centro sinistra regionale. Si è trattato di un episodio del tutto sporadico e contingente, visto che già in occasione del Consiglio Comunale del 26 novembre scorso, la maggioranza ha avuto modo di mostrarsi eterogeneamente unita e compatta, così come è sempre stata, formata da esponenti della Lega, da corteggiatori del PD, da simpatizzanti di Fratelli d'Italia e da sostenitori di movimenti del centro sinistra.
Un vero e proprio "conflitto di buon senso" in salsa gravinese.
La stranezza è oggi ancor più accentuata sol che si consideri come Forza Italia sia schierata in minoranza ed abbia i propri alleati storici in maggioranza.
Uniti per vincere alle regionali, divisi in Consiglio Comunale!
In questo quadro tanto confuso e privo di logica non è mancato, di recente, lo scherno nei confronti di candidati scesi in campo in pompa magna e subito beffati dall'elettorato, oltre che da chi preferisce giocare su più ruote.
Resta inevitabilmente solo un senso di smarrimento, oltre che lo sconforto nella gente che non vuol più andare a votare. La colpa è individuabile nella mancanza in città di partiti operativi e strutturati, nei quali avviare quella discussione politica fatta per la gente e tra la gente, fonte di esempio e di ispirazione.
L'auspicio è che si ritorni all'interno dei partiti e da lì si riparta, da quei luoghi di aggregazione, oggi purtroppo divenuti il simbolo dell'inefficienza di una classe politica inadeguata, interprete dell'inciucio e promotrice di ambigui compromessi, che pongono al centro solo personalismi.
Si riparta davvero dai valori reali della Politica, dalle ideologie e dalla voglia di porre la democrazia e l'interesse comune al centro del dibattito.
I risultati delle elezioni regionali hanno restituito nella nostra città un segnale politico positivo: l'elettorato di centro sinistra ha saputo dare prova di responsabilità, confermando quella fiducia riposta in passato, che ha consentito di far raggiungere alla Regione Puglia straordinari obiettivi.
La risposta democratica alle sfide del presente ha consentito ad Antonio Decaro – al quale vanno i miei più sentiti auguri di buon lavoro – di conseguire un largo consenso.
Ciononostante, le recenti elezioni hanno lasciato nei cittadini gravinesi un senso di smarrimento e di disaffezione, ancora più accentuato rispetto alle altre volte: in città si è assistito alla discesa nell'agone politico di figure e di figuranti senza logica alcuna.
Non farò nomi, per dignità e per rispetto dei ruoli. Chiaro, però, appare come la politica – che in passato è stata impegno verso il bene comune – abbia perso precisi riferimenti, divenendo solo vile lotta per il potere.
E la maggioranza in Consiglio Comunale ne è la dimostrazione.
Alcuni consiglieri, eletti nel 2022 in liste camuffate di civismo, hanno tolto (finalmente) la maschera, schierandosi apertamente e definitivamente in partiti di destra e rendendo del tutto evidente la reale natura di questa amministrazione.
Strano mi è parso constatare il sostegno – da parte di alcuni consiglieri di maggioranza – a esponenti del centro sinistra regionale. Si è trattato di un episodio del tutto sporadico e contingente, visto che già in occasione del Consiglio Comunale del 26 novembre scorso, la maggioranza ha avuto modo di mostrarsi eterogeneamente unita e compatta, così come è sempre stata, formata da esponenti della Lega, da corteggiatori del PD, da simpatizzanti di Fratelli d'Italia e da sostenitori di movimenti del centro sinistra.
Un vero e proprio "conflitto di buon senso" in salsa gravinese.
La stranezza è oggi ancor più accentuata sol che si consideri come Forza Italia sia schierata in minoranza ed abbia i propri alleati storici in maggioranza.
Uniti per vincere alle regionali, divisi in Consiglio Comunale!
In questo quadro tanto confuso e privo di logica non è mancato, di recente, lo scherno nei confronti di candidati scesi in campo in pompa magna e subito beffati dall'elettorato, oltre che da chi preferisce giocare su più ruote.
Resta inevitabilmente solo un senso di smarrimento, oltre che lo sconforto nella gente che non vuol più andare a votare. La colpa è individuabile nella mancanza in città di partiti operativi e strutturati, nei quali avviare quella discussione politica fatta per la gente e tra la gente, fonte di esempio e di ispirazione.
L'auspicio è che si ritorni all'interno dei partiti e da lì si riparta, da quei luoghi di aggregazione, oggi purtroppo divenuti il simbolo dell'inefficienza di una classe politica inadeguata, interprete dell'inciucio e promotrice di ambigui compromessi, che pongono al centro solo personalismi.
Si riparta davvero dai valori reali della Politica, dalle ideologie e dalla voglia di porre la democrazia e l'interesse comune al centro del dibattito.
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