Sindaco e migranti
Sindaco e migranti
La città

Emigrati soddisfatti dell’accoglienza gravinese

“Vi prometto di intervenire per accelerare la pratica per i vostri documenti” – dice il Sindaco

A seguito delle tante polemiche suscitate sul tema dell'accoglienza immigrati a Gravina a causa di un paio di articoli pubblicati sulla Gazzetta del Mezzogiorno rispettivamente in data 3 ed 8 settembre 2011 e delle richieste espresse dal Sig. Daoui, rappresentante dell'associazione magrebina di Gravina, durante una prima visita al Sindaco il 7 settembre 2011, i profughi libici ospiti della struttura Casa per Ferie – Fondazione "Benedetto XIII" gestita dal commissariato delegato all'emergenza immigrazione, hanno chiesto di incontrare il Sindaco per smentire le voci false pervenute al Primo cittadino.

Nel primo articolo intitolato "I rifugiati? Un business per italiani", il rappresentante dell'associazione magrebina di Gravina, M'barek Daoui, accusava il Comune di far vivere gli immigrati "nella privazione, mangiando solo pasta di scarto, in condizioni abitative non dignitose, anche cinque per camera, con vestiti vecchi o ricevuti dall'elemosina, ancora senza documenti e soprattutto, senza prospettive di lavoro o di spostamento verso un migliore destino" e metteva sotto accusa le autorità regionali per lo scarso controllo della loro situazione.

Il secondo articolo pubblicato l'8 settembre 2011 dopo il primo incontro avvenuto in data 7 settembre presso il municipio tra una delegazione di migranti guidata da M'barek Daoui ed il Sindaco Divella, intitolato "Cibo insufficiente, protestano i profughi libici ospitati in città", racconta, invece, la riunione con il Primo cittadino e gli argomenti affrontati.

"Si è deciso che l'incontro fosse riservato solo ad una delegazione, guidata dal Sig. Daoui che, conoscendo bene l'italiano ma anche le problematiche dei maghrebini residenti a Gravina, ha potuto presentare il lungo elenco delle richieste e dei diritti che chiedono di vedersi riconoscere i profughi arrivati dalle coste libiche. Che, prima di tutto chiedono una specie di corsi preferenziale per ottenere i documenti necessari per poter restare in Italia. […] Altra lamentela è il cibo insufficiente, secondo loro, a differenza delle prime settimane di permanenza a Gravina e, così, hanno chiesto di monetizzare il pasto; poi le difficoltà che incontrano quelli che soggiornano a Villa del Sole, per raggiungere il centro abitato, visto che la struttura dista mezz'ora di strada dal centro abitato. Infine, Daoui ha ribadito la necessità di creare uno sportello comunale riservato agli extracomunitari" – questo quanto si legge nell'articolo.

"E' stato proprio a seguito di quanto dichiarato al Sindaco dal Sig. Daoui, denominato dagli extracomunitari "il marocchino" e del quale non hanno grande stima, che i profughi ospitati nella struttura da me gestita hanno fortemente insistito nel volere chiarire la loro posizione al Sindaco Divella" – questo quanto dichiarato dal gestore della Casa per Ferie – Fondazione "Benedetto XIII", Gino Dinicolamaria.

"Noi ringraziamo Gino, per l'accoglienza fornitaci dalla struttura che ci assicura vitto, alloggio, vestiti, assistenza sanitaria e tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ci teniamo a smentire le voci critiche sulla negativa sensibilizzazione ed ospitalità riservata da Gravina nei nostri confronti. Chi ha sostenuto queste voci non ci rappresenta ma ha tradotto male il nostro sentire. Noi siamo contenti e soddisfatti dell'accoglienza riservataci ma vogliamo avere quanto prima i documenti per poter lavorare" – ha dichiarato Alhassani Abazari, il rappresentante delegato dai musulmani.

"Abbiamo chiesto di poterla conoscere e di avere un confronto diretto con lei non perché insoddisfatti dell'accoglienza ma perché vorremmo che lei intervenga nell'accelerare i tempi di ricezione dei nostri documenti contattando gli organi preposti alla consegna del permesso di soggiorno che ci consentirebbe di poter cercare lavoro" – questa la richiesta espressa dal rappresentante delegato dei cattolici, il Sig. Boateng al Sindaco Divella.

"Provo gioia per essere venuto qui ad ascoltare di persona le vostre testimonianze ma al contempo amarezza per non poter intervenire personalmente per risolvere la difficile situazione in quanto la tematica inerente il ritardo della consegna del permesso di soggiorno non è di competenza comunale, ma di esclusiva competenza della Protezione Civile e della Questura. L'unico modo in cui io posso intervenire è interpellando gli organi preposti per accelerare l'iter e state sicuri che lo farò perché mi rendo conto che la libertà è un bisogno di tutti più che mai vostro in questo momento della vostra vita." – questa la risposta del Sindaco.

All'incontro oltre al Sindaco era presente Padre Robert ed il tenente Donatiello, responsabile del centro operativo comunale della Protezione Civile, il quale ha confermato quanto detto dal Primo cittadino ed ha fatto presente che per far capire loro (i migranti) le problematiche legate alla consegna dei documenti, un rappresentante dell'ente di tutela specifico per l'informazione li avrebbe informati due volte a settimana sui trattati internazionali in materia di asilo politico.
5 fotoIncontro Sindaco e rifugiati libici
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