Convegni

“Per ovviare alle usure, e rimediare alle necessità de’ poveri”

A quasi 300 anni dalla elezione al Soglio Pontificio (29 maggio 1724-29 maggio 2024) la figura di Papa Benedetto XIII, è ricordata dalla storiografia soprattutto per la sua profonda spiritualità,...

Papa Benedetto XIII verso la beatificazione, l’effetto sociale dei monti frumentari

A quasi 300 anni dalla elezione al Soglio Pontificio (29 maggio 1724-29 maggio 2024) la figura di Papa Benedetto XIII, è ricordata dalla storiografia soprattutto per la sua profonda spiritualità, spesso però celando il prezioso impegno sociale e politico svolto nella sua vita. Infatti, sin da cardinale, e poi da pontefice, Benedetto XIII diede un significativo impulso alla diffusione dei monti frumentari in tutta Italia centrale e meridionale per aiutare i ceti poveri, e i contadini bisognosi, oltre che a utilizzare l’istituto per svolgere numerose opere di beneficenza.

Di questo si è parlato lo scorso 13 marzo presso la sala “San Giovanni Paolo II” del palazzo episcopio in piazza Benedetto XIII a Gravina in Puglia. A presiedere l’incontro il vescovo della Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, Mons. Giuseppe Russo, mentre ad aprire i lavori, Andrea Mazzotta del Centro Studi “Benedetto XIII”, oltre ad esperti studiosi di elevata caratura quali la dottoressa Paola Avallone, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del prof. Luigino Bruni, dell’università LUMSA di Roma.

“Questa sera affrontiamo una tematica interessante dal punto di vista culturale, dal punto di vista religioso, ma anche dal punto di vista affettivo. Abbiamo dinanzi a noi la figura di Benedetto XIII che imparerò a conoscere”. Esordisce così S.E. Monsignor Giuseppe Russo a poco più di un mese di ministero episcopale in questa diocesi.

“Per ovviare alle usure, e rimediare alle necessità de’ poveri” è la citazione di Vincenzo Maria Orsini che usa Andrea Mazzotta, appunto per sottolineare l’utilità sociale dell’utilizzo e della diffusione dei monti frumentari, da parte di Benedetto XIII, ponendo l’attenzione sulla pastorale sociale che svolgeva il papa gravinese. Il rappresentante del Centro Studi “Benedetto XIII” evidenzia come le ricerche hanno dato modo di sfatare alcuni pregiudizi. “Gran parte della storiografia sottolinea a tal punto la profonda spiritualità, ma non si accorge che insieme alla sua spiritualità, c’era un substrato politico e sociale di notevole rilevanza”. Ad esempio, ci sono alcune inesattezze storiche che attribuiscono a papa Benedetto XIII, la fondazione dei monti frumentari.

Nel suo intervento, il prof. Bruni, ha fatto una analisi storica-economica, relativa all’istituzione dei monti di pietà, che si trovavano esclusivamente negli agglomerati urbani; importante strumento sociale che però non era diffuso nelle aree rurali e nelle campagne. Il Cardinale Orsini, che ben conosceva le realtà sociali delle popolazioni del centro e del meridione, volle dare impulso all’istituto dei monti frumentari per aiutare i poveri e i contadini. La visione lungimirante di papa Benedetto XIII, aiutò molta gente che viveva in campagna, ad uscire dalla morsa della povertà. Lo stesso professore definisce papa Benedetto XIII, “L’agricoltore di Dio”.

Mentre la dottoressa Paola Avallone ha parlato di: “Diffusione, caratteristiche e (in)successi dei monti frumentari (secc. XVII – XIX)”. Un lavoro frutto di dettagliate ricerche, di come questo istituto dei monti frumentari sia stato utilizzato ai fini sociali. Molto diffusa la presenza nelle aree del centro sud, per un totale di 526 monti frumentari, di questi ben 171 sono stati opera della volontà di Benedetto XIII. La dottoressa Vallone del CNR, ha mostrato dei dati molto specifici e dettagliati riguardo alle aree geografiche dove erano maggiormente diffusi i monti frumentari, definendoli “il terzo settore” di quei tempi.

Andrea Mazzota ha voluto ricordare come il Vicario del papa, in occasione della chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione, abbia definito Benedetto XIII con questa citazione: “In Benedetto si può notare un dinamismo spirituale di un circolo virtuoso, che partiva da una fede salda che alimentava incessantemente la speranza certa che non temeva cedimenti, e che si traduceva in carità operosa ed efficace, che a sua volta rinsaldava ancor più la fede, rendendola incrollabile”.