pietro capone
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La città

Ricordare Pierino Capone è un dovere

Tre anni fa Capone veniva vigliaccamente ucciso sotto casa. Ad oggi nessuna verità

Tre anni e ancora nessuna risposta, nessuna certezza. Pesa come un macigno il silenzio sulla morte di Pierino Capone vigliaccamente ucciso la sera del 10 marzo 2014 da alcuni colpi di pistola esplosi. Un delitto il cui autore è rimasto, almeno sino ad ora, anonimo.

In un paese in cui facilmente ci si indigna per qualche busta di spazzatura lasciata per strada o si manifesta per la morte violenta di due cuccioli di cane, ricordare un uomo barbaramente ucciso è un dovere morale prima ancora che civile.
Pierino Capone non era un mafioso ne tanto meno un malavitoso. Semplicemente, come abbiamo in più occasioni ribadito, non risultava simpatico a molti per il suo vezzo alla denuncia e a far arrossire le persone.
Dal giorno della sua morte e dopo l'iniziale clamore mediatico sulla sua vicenda è calato il silenzio.

O forse no?
In verità ci piace pensare che in qualche commissariato, in qualche ufficio qualcuno stia leggenda i tanti, troppi documenti prelevati dall'abitazione di Pierino, perché ci piace pensare che prima o pio la verità venga a galla.
Al momento ciò che possiamo fare è aspettare che la magistratura porti a termine il suo compito ma contemporaneamente possiamo mantenere vivo il ricordo di un uomo che è stato brutalmente ucciso.

E per non dimenticare, sabato 11 marzo alle ore 18.30 presso la chiesa S. Domenico sarà celebrata una messa in ricordo di Pierino Capone.
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