Comitato sulla sicurezza pubblica
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Territorio

Omicidio Capone: nessun attentato mafioso

Istituzioni e forze dell'ordine fanno il punto sui recenti episodi di cronaca.

"Al momento sembrerebbe che nei recenti episodi di cronaca accaduti in città non ci sia la mano della criminalità organizzata". Il legame tra l'omicidio di Pietro Capone ed i due proiettili recapitati al sindaco Valente, ipotesi paventata negli scorsi giorni da alcuni organi di informazione, "è una possibilità che magistratura e forze dell'ordine stanno vagliando ma è evidente che, essendo nella fase calda delle indagini, nessuna informazione può essere resa pubblica".

Questi i principali dati emersi dalla seduta del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi a Palazzo di Città nella giornata di ieri, ed esposti ai cronisti dal procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Pasquale Drago.

L'assise ha visto la partecipazione dei principali attori istituzionali e delle forze dell'ordine del territorio, tra gli altri, oltre al già citato procuratore Drago ed al primo cittadino, del vice Ministro all'Interno Filippo Bubbico, del Prefetto di Bari Antonio Nunziante, del Questore Domenico Pinzello, del generale Vincenzo Papuli, comandante provinciale della Guardia di Finanza, del colonnello Rosario Castello, comandante provinciale dei Carabinieri, del dirigente dell'Area di Ordine e sicurezza pubblica della Prefettura, Alfonso Magnatta, del presidente dell'associazione regionale antiracket, Renato De Scisciolo e del colonnello Giovanni Misceo, comandante provinciale del Corpo Forestale . Presenti anche i responsabili dei presidi delle forze dell'ordine locale tra cui il vice questore Pietro Battipede, il capitano Nicola Abasciano e il comandante della Polizia Municipale, Nicola Cicolecchia.

L'incontro è stato fissato all'indomani della marcia per la legalità promossa dall'amministrazione ma, nel frattempo, la missiva diretta al sindaco contenente due proiettili ha scosso ulteriormente il clima cittadino. Episodio che il procuratore aggiunto Drago inserisce in una "situazione di tensione politico-amministrativa, sfociata nell'ambito penale". "Le forze politiche -sostiene Drago- devono essere libere di contendersi l'elettorato con le forme proprie della legalità e della democrazia ma, quando si travalica il limite, il compito della magistratura e delle forze dell'ordine è quello di intervenire con decisione per scoprire la verità e reprimere i fenomeni criminali. Ed in questo senso la nostra risposta sarà determinata, affinchè si bonifichi il territorio e si ristabilisca il libero espletamento del gioco democratico".

Sulla stessa lunghezza d'onda il vice ministro Bubbico. "Deve essere chiaro che lo Stato c'è ed è impegnato a far rispettare le regole, ed in questo quadro la priorità dell'azione di contrasto ad ogni forma di violenza è impegno assoluto". Sui proiettili indirizzati al primo cittadino, che si dichiara "sereno e deciso a continuare sulla strada del rispetto della legge e della trasparenza", Bubbico tranquillizza tutti: "Le intimidazioni nei confronti del sindaco rappresentano un atto gravissimo. Ci ritroviamo quest'oggi per rinnovargli solidarietà e vicinanza, nonché per garantirgli il mantenimento delle condizioni indispensabili perché egli possa espletare il proprio mandato senza condizionamenti di sorta".
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