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La città

Gravina accoglie altri 37 immigrati

Tra loro anche un bambino di 6 mesi. Un immigrato costa circa 30-40 euro al giorno

Continua l'esodo biblico di immigrati. Storie di partenze, storie di miseria intrecciate a paura e sconforto.
Erano le 20.00 di ieri, quando il comune di Gravina accoglieva altri 37 immigrati, i quali dopo un lungo viaggio dalla Sicilia a Napoli, da Napoli a Gravina, sono giunti in paese stremati, e per questo, dopo una sommaria identificazione, sono stati immediatamente accompagnati presso la struttura accreditata, Fondazione diocesana Benedetto XIII.
Si ricorda che un immigrato costa circa 30-40 euro al giorno: è questa la somma che la struttura Benedetto XIII riceve dal Ministero dell'Interno per l'ospitalità, questo quanto ci fanno sapere dalla Protezione Civile comunale.

È la stessa Protezione Civile che ci aiuta a ricostruire il nuovo "sbarco" locale: questa volta si tratta per la maggior parte di giovani coppie provenienti da Somalia, Nigeria ed Eritrea, tra di essi anche un bambino di 6 mesi. Tutti senza documento di identificazione. I 37 immigrati si uniscono agli altri 21 giunti la scorsa settimana, nella richiesta di asilo politico; fino a quando la risposta non sarà affermativa essi potranno circolare esclusivamente in territorio gravinese.
A tutti i presenti viene assicurata assistenza sanitaria e la massima attenzione per ogni particolare fabbisogno personale. Questo grazie al lavoro del Gruppo Comunale di Protezione Civile che opera con grande tempestività e operosità.

"Una sensibilità ed un desiderio di accoglienza che il Sindaco Divella, l'Assessore Lamuraglia e l'intera Giunta Comunale hanno voluto personalmente garantire ed assicurare ai migranti giunti in città, a dimostrazione del grande sentimento di accoglienza e di fratellanza che ci accomuna, ci distingue ed impreziosisce".
Come le cronache nazionali ci informano, nell'ultima settimana si sono moltiplicati gli sbarchi presso le coste di Lampedusa, purtroppo accompagnati da tragedie del mare dove hanno perso la vita centinai di disperati. Non si sa ancora se i 37 immigrati giunti ieri a Gravina abbiano qualche parente disperso, la Protezione Civile provvederà ad appurarlo nei prossimi giorni.
Come per i 21 immigrati, anche i nuovi troveranno nella comunità gravinese calore, rispetto ed una profonda sensibilità, ci fanno sapere dalle istituzioni; inoltre ogni mattina un mediatore interculturale li intratterrà in attività di ambientamento, attraverso anche un breve corso base della lingua italiana e momenti di scambio culturale. La Fondazione diocesana ha assicurato ai presenti visite periodiche nei diversi luoghi di culto ed attività ludiche e didattiche all'interno del territorio comunale.

Chiunque voglia donare vestiti e scarpe usati o fuori moda, vecchi giocattoli, beni di prima necessità, può contattare la Fondazione diocesana Benedetto XIII.
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