Ezio Spano
Ezio Spano
Territorio

Ezio Spano riceve il “Premio Laghi di Sibari”

A Gravinalife racconta il suo lavoro di guida ambientale escursionistica

Stupore misto ad orgoglio per il gravinese Ezio Spano che il 16 agosto ha partecipato alla serata-evento "Premio Laghi di Sibari", ricevendo una menzione speciale per la sua attività di Guida Ambientale Escursionista (Aigae). Un riconoscimento all'impegno e alla passione di chi, per professione, organizza tour a contatto con la natura, illustrando ai partecipanti le caratteristiche ambientali e culturali dell'area visitata.
Abbiamo intervistato Spano per commentare il premio e parlare del suo lavoro.

Il 16 agosto ha ricevuto un importante riconoscimento come "Eccellenza del Sud Italia" per il lavoro di Guida Ambientale Escursionista (Aigae) nell'evento "Premio Laghi di Sibari", se l'aspettava?
Assolutamente no, tutti gli altri premiati sono eccellenze con un legame pluriennale con i Laghi di Sibari, io li ho conosciuti qualche mese fa su invito dell'AssoLaghi che mi aveva chiesto delle attività escursionistiche per valorizzare i luoghi. Ho dovuto mettere in gioco tutto me stesso, smontare la mia "murgianità" e il mio legame con le montagne per poter condurre queste attività a quota zero, ponendo la stessa attenzione che riverso in luoghi a me più avvezzi. Sono estremamente felice che questo gran lavoro mi sia stato riconosciuto con un premio così importante. L'ho considerato come l'amore finalmente ricambiato dalla Calabria, regione che adoro e nella quale svolgo molte delle mie attività in montagna.

È salito sullo stesso palco in cui Alessandro Piva ha ricevuto un importante premio alla carriera, è orgoglioso di essere menzionato tra le eccellenze pugliesi?
Credo di fare bene il mio lavoro, ma essere menzionato come eccellenza del Sud Italia è un feedback molto importante, che mi impone di mantenere gli standard alti e a strutturare ulteriormente le mie attività. Essere sullo stesso palco di Alessandro Piva è stato incredibile, sono un suo grande fan e riconosco in lui l'inizio dello sdoganamento della pugliesità che poi è proseguita con la primavera vendoliana, Caparezza e Checco Zalone.

Ci parla della sua attività con "Omini di Pietra"?
Omini di Pietra si occupa di turismo outdoor, di lentezza, di sostenibilità, di educazione ambientale e di interpretazione del patrimonio naturalistico. Il segreto è quello di saper fare rete, avere sempre collaborazioni professionali di altissimo livello, di proporre attività sempre diverse e sempre di qualità.
Non siamo strettamente legati ad un territorio, la sede è a Gravina, ci viene riconosciuta la paternità dell'ormai celebre Sentiero dell'Acqua e della Pietra, ma non radichiamo. Quest'anno abbiamo fatto attività in Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania, Molise e se non ci fosse stato il covid avremmo avuto attività in Veneto, Alto Adige e Toscana. Adesso stiamo per attivarci anche su altre tipologie di turismo sostenibile che non sia quello strettamente a piedi. Ma preferisco parlare a cose fatte.

Fare la guida escursionista oggi cosa significa? Quali peculiarità e quali difficoltà ci sono?
Luciano De Crescenzo diceva che una cosa è fare il tabaccaio, un'altra è essere tabaccaio. La Guida Ambientale Escursionistica non la si fa, ma lo si è. Non puoi essere un'Aigae se il tuo stile di vita lontano dal tuo piccolo pubblico è lontano da ciò che si predica in escursione o durante un trekking. Una Guida vive in maniera sostenibile, compra in maniera sostenibile, mangia in maniera sostenibile, cerca di rispettare l'ambiente anche quando è immerso nelle città. Inizialmente non pensavo che potesse diventare il mio lavoro, la mia attività da Guida si limitava a un paio di mesi legati al turismo scolastico, poi ho dovuto lasciare tutto ciò che stavo facendo per dedicarmi a questa attività.

Mi occupo anche della formazione di altre guide, inizio le mie lezioni dicendo che per noi Aigae trasmettere l'educazione ambientale è un dovere morale. Io vorrei inserire questo concetto nel codice deontologico delle Guide Ambientali Escursionistiche. Essere un'Aigae significa studiare, tenere la mente in equilibrio, significa essere un ambientalista convinto e un escursionista esperto che in più deve avere le competenze di conduzione dei gruppi. Una cosa è mettere al sicuro la propria pelle, un'altra mettere al sicuro la pelle di venti persone e poi la tua. Non c'è spazio all'improvvisazione in questo lavoro, purtroppo alle nostre latitudini vediamo ancora associazioni di improvvisati che postano orde di gente in natura e considerare l'alto numero di partecipanti come un feedback positivo. In realtà non è così, un professionista entra in natura col suo gruppo in punta di piedi, una guida che conduce più di 20/25 persone sta creando problemi all'ambiente, non sta tenendo al sicuro il suo gruppo e sicuramente sta offrendo un servizio di pessima qualità. Io lavoro con piccoli gruppi offrendo qualità, sicurezza e un'esperienza ricca di emozioni.

La pandemia globale in che modo ha frenato la sua attività? Questa estate che uscite ha organizzato e con quali risultati?
Come tutti gli altri sono stato in casa per quasi due mesi, non è stato facile, ho fatto birdwatching sul terrazzo quasi tutti i giorni all'alba, sono saltate tutte le attività programmate con le scuole e quella è stata una bella stangata. Ho bloccato le attività prima ancora del Decreto di Conte chiamato dal senso di responsabilità. Ho temuto molto di non ripartire, di dover cercare un altro lavoro dopo il look down, fortunatamente non è stato così, non ho pensato agli incassi mancati e ho ripreso ad andare in natura con gruppi di 10 persone il 2 giugno, con tutti i presidi di sicurezza del caso ed è stata una liberazione. Le attività organizzate sono plurime, tra cui spiccano le attività in canoa nel Matese, e l'ascesa al Corno Grande del Gran Sasso, tutte partecipatissime. Attualmente sono in attività con la rassegna "Alla Scoperta del Crati" ai Laghi di Sibari che si chiude il 22 agosto, poi faccio l'ultimo campo WWF per ragazzi a Torre Guaceto con la coop. Thalassia, e a settembre terrò 4 date a Gravina in collaborazione con il Comune e la Fondazione Pomarici Santomasi.

Le escursioni che organizza sono accessibili a tutti o è necessario un allenamento?
Le mie attività spaziano dalle attività per i bambini della scuola dell'infanzia alle attività per escursionisti esperti in alta montagna. Ogni attività ha un grado di difficoltà che poi va a definire il target. In ogni caso devo sempre tenere una chiacchierata con l'escursionista prima dell'iscrizione per assicurarmi che sia davvero in grado di reggere l'escursione e che sia adeguatamente equipaggiato.

Il tema ambientale è molto sentito ma nella pratica il nostro territorio è pronto per le escursioni? In particolare, com'è la situazione nel Bosco Difesa Grande?
Il nostro territorio è prontissimo alle attività in natura, ma va fatta un po' di educazione. Innanzitutto assicurarsi che siano i professionisti ad operare perché se tutti si improvvisano guide basta un errore per chiudere ad ogni attività. Vedi gole del Raganello. Su Bosco Difesa Grande sarò brevissimo, sono molto legato a questo luogo, lo considero l'inizio di tutto, lo considero un luogo per il benessere dei gravinesi più che una location turistica. Merita rispetto e regolamentazione. Comprendo il legame che ciascun gravinese ha con questo luogo e quindi tutti vogliono dire la loro sull'utilizzo del bosco. Spesso sento castronerie. Ecco, su Bosco Difesa Grande vorrei sentire più voci di esperti e meno tuttologi e politici alla ricerca di like.

Ha progetti in cantiere per la tutela e la promozione del nostro territorio?
A fine ottobre ci sarà una due giorni curata da me da svolgersi tra Gravina e Altamura nel calendario delle attività di Puglia 365.Poi vorrei dedicare un po' del mio tempo alla sistemazione di alcuni passaggi del Sentiero dell'Acqua e della Pietra che attualmente sono infestati dal rifiuto selvaggio. Vorrei fare anche qualche attività al bosco, anche se devo confessare che il lavoro dei colleghi del Cammino Materano ha reso il bosco più conosciuto di quanto non siamo riusciti a fare noi gravinesi fino ad ora.

Pensa sia necessario insegnare a scuola e ai più piccoli l'importanza della scoperta del territorio in cui viviamo per conoscerlo e difenderlo?
È un dovere morale. Le nuove generazioni non possono cadere negli stessi errori delle generazioni che le hanno precedute. A me piace molto lavorare con le scuole, mi piace stare tra i bambini e i ragazzi, credo molto che questa generazione se ben stimolata farà grandi cose.
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