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Annata agraria 2017, dati positivi nonostante il clima pazzo

Risultato raggiunto grazie alla professionalità e alle sagge scelte degli impreditori pugliesi

"La Puglia agricola cresce in termini di quantità e qualità, con un tessuto imprenditoriale che, con tutta evidenza, è dinamico e ricettivo e che ha dimostrato di saper fronteggiare avversità climatiche eccezionali come le nevicate di inizio gennaio scorso o il lungo periodo di siccità estivo". Questo è il commento dell'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, a margine dell'incontro del 21 dicembre scorso con la Coldiretti Puglia, nel quale sono stati diffusi i dati dell'agroalimentare pugliese rispetto all'anno 2017.

Dai dati emerge che l'annata agraria 2017, dopo un 2016 alquanto disastroso, ha visto una crescita della PLV (Produzione Lorda Vendibile) del 15,07%, che è tornata a superare nuovamente i 3 miliardi di valore, nonostante il clima (con le gelate e nevicate di gennaio 2017 e la siccità dell'estate 2017) abbia messo a dura prova tutte le colture. E' grazie infatti alla professionalità e alle scelte ponderate in termini di irrigazione degli imprenditori che è stato possibile raggiungere un risultato più che positivo. "Con una PLV di 3,3 miliardi di euro – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - l'agroalimentare pugliese si rivela il traino dell'economia regionale nel 2017. Eccezion fatta per cereali e olive che segnano un calo di produzione e/o di valore, tutti i comparti produttivi registrano un aumento in termini percentuali. Le esportazioni dei prodotti agricoli (+9%) e dell'agroalimentare (+4,9%) hanno dato slancio all'export pugliese, nonostante il sensibile ridimensionamento produttivo determinato dalla tropicalizzazione del clima. Cresce anche l'occupazione in agricoltura".

L'ortofrutta pugliese ha superato 845milioni di euro di PLV e la soglia dei 750milioni di euro di prodotto esportato sui mercati internazionali: oltre agli stimati 230 milioni di export ortofrutticolo verso la Germania, la Puglia si è imposta in Tunisia, Francia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, oltre a Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia.
Indiscussi i primati produttivi dell'agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21%, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.

Tra i grandi traguardi raggiunti quest'anno, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto dei Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l'introduzione in Italia dell'obbligo di indicazione della materia prima per la pasta, che scatterà a partire dal febbraio 2018, che consentirà finalmente una maggiore trasparenza sulle tavole dei consumatori. "La guerra del grano continua – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché ci sono ancora associazioni di agricoltori e di pastai che hanno gioito per la decisione UE di prorogare l'utilizzo del glifosate, che le massime autorità scientifiche indipendenti hanno giudicato 'rischioso' per la salute degli esseri umani (nel rispetto del principio di 'precauzione')".

Sul fronte del pomodoro da industria, da segnalare l'importanza dell'emanazione nel 2017 del decreto per l'etichetta d'origine per i derivati del pomodoro, fortemente sollecitata dalla Coldiretti, e la piena operatività del decreto sull'etichettatura del latte che ha ridato la dignità che merita alla produzione di latte pugliese.
Sul fronte olio Coldiretti Puglia sta monitorando costantemente e con un alto livello di attenzione l'attività della Borsa Merci di Bari che fa il prezzo nazionale dell'olio. "L'olio è il terzo prodotto pugliese più esportato – aggiunge Coldiretti Puglia - per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell'export di olio dall'Italia". Se si vuole acquistare un 'vero' extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro al consumo sugli scaffali in quanto non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza.

"Trend in continua crescita per il vino che offre durante l'anno straordinarie opportunità di lavoro tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi. Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano – conclude Coldiretti Puglia - un balzo record del + 122% (fonte UIV), rappresentando il 40% della produzione nazionale con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi 1 bottiglia su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese. Sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all'anno a 36-37 litri e la media continua a scendere dell'1% annuo".

"Ringrazio la Coldiretti - ha sottolineato l'assessore di Gioia - per aver divulgato dei dati che confermano le rilevazioni che i nostri Uffici regionali stanno elaborando analiticamente e che, certamente, ci incoraggiano a far di più e meglio per sostenere un settore economico centrale per la nostra Regione. La Puglia, come ho sottolineato a più riprese, ha numeri da record: un impiego di forza lavoro sopra la media nazionale (12% sul totale), il più alto numero di aziende agricole in Italia (sono 255.608, ovvero il 17,4%) e una varietà agroalimentare straordinaria e tra le più ricche in Italia. Numeri che sono un potenziale e che ci spingono ad attuare una strategia di programmazione sempre più mirata ed efficace. La nostra è un'agricoltura di qualità e con un potenziale che va sostenuto, monitorato, studiato e stimolato. Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 è di sicuro il più importante strumento che abbiamo a disposizione, per investire anche in ricerca scientifica, sì da accrescere e sviluppare l'efficienza del nostro sistema agricolo e delle aziende che operano sul territorio. Più innovazione e aggregazione ci permetteranno di migliorare le performance delle imprese, in termini di sostenibilità economica, di qualità e quantità, sì da competere di più e meglio anche sui mercati esteri".
  • Coldiretti Puglia
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