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Territorio

Più attenzione alle donne

Cambia la mappa dei consultori in Puglia. In arrivo consultori familiari e consultori familiari di base.

Uno l'obiettivo. Potenziare il ruolo dei consultori attraverso una più ragionata e funzionale distribuzione sul territorio. Tutelando la salute della donna attraverso percorsi di consapevolezza della maternità voluta.

E secondo i vertici della regione Puglia l'obiettivo è stato raggiunto. Attraverso la delibera relativa alla riorganizzazione della rete consultoriale pugliese, approvata pochi giorni fa. "Abbiamo elaborato – ha spiegato l'assessore regionale alle Politiche della Salute, Ettore Attolini - un modello organizzativo (sulla scorta di un precedente documento elaborato dall'Assessorato alle Politiche della Salute) più funzionale che aggiorna la rete dei consultori. Fino ad oggi avevamo una rete disomogenea e non equamente distribuita sul territorio, composta da tante piccole realtà consultoriali, non completamente equipaggiate e rispondenti alle necessità delle donne. Il nuovo modello che vogliamo realizzare, invece, si sostanzia in una rete regionale composta da 98 strutture qualificate come consultori familiari propriamente detti - identificati con le strutture che possiedono già i requisiti di idoneità previsti dalle normative o che richiedano minimi interventi - e da 65 consultori familiari di base.

Nel dettaglio, i consultori familiari si occuperanno "di strutturare l'integrazione territorio-ospedale per realizzare la gestione consapevole della gravidanza, del parto, dell'accompagnamento alla nascita o della interruzione volontaria e consapevole della gravidanza. In questo modello il Consultorio viene individuato quale luogo per la continuità assistenziale alla donna e al neonato".

I consultori familiari di base invece avranno il compito di "rispondere alle richieste dell'utenza spontanea, in collegamento diretto con i consultori propriamente detti della zona. Avranno inoltre il compito di organizzare l'offerta attiva e i relativi progetti sul territorio di competenza. Inoltre, i consultori di base potranno continuare le attività consultoriali solo in offerta attiva di servizi, avvalendosi di equipe consultoriali mobili provenienti dai consultori propriamente detti di riferimento".

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