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Nuovo contratto agricolo: più trasparenza tra imprenditori e lavoratori agricoli

Soddisfatti Coldiretti Bari e Confagricoltura Bari-BAT. Delusione per la CGIL che alla stipulazione dell'accordo fa marcia indietro

Dopo una trattativa lunga e complicata, durata 18 mesi, per conciliare le esigenze del mondo imprenditoriale e dei lavoratori agricoli, negli ultimi anni in un rapporto di conflittualità, il nuovo contratto agricolo sarà finalmente applicato senza se e senza ma. A darne conferma è il Direttore di Coldiretti Bari, Marino Pilati che dichiara: "Il rinnovo del contratto di lavoro va letto in una chiave innovativa, perché oltre a fissare, dopo anni, parametri chiari e applicabili, apre ad un percorso di trasparenza dei rapporti tra imprese agricole e lavoratori, sostenuto dall'istituzione di un osservatorio che monitorerà passo dopo passo le evoluzioni in termini di aumento dell'occupazione in agricoltura nelle due province di Bari e BAT. Dobbiamo ringraziare i tre sindacati per il percorso condiviso per 18 mesi e riconoscere ai due sindacati Fai Cisl e Uila una apertura intelligente alle istanze del mondo imprenditoriale, che non ha tolto nulla alla loro azione di tutela dei lavoratori, anzi, ha garantito l'applicazione di regole condivise e certe, entro le quali tutti dovranno necessariamente muoversi".

Si è giunti, dunque, ad un accordo ben bilanciato, sia perché l'aumento retributivo si attesta su livelli sostenibili per le imprese agricole in questo periodo di difficile congiuntura economica e di crisi dei singoli comparti produttivi, sia perché guarda alla realtà delle organizzazioni dei lavori aziendali, con le relative figure professionali occorrenti per lo svolgimento delle pratiche colturali per produzioni di qualità senza penalizzare i lavoratori. Il tavolo ha stabilito di avviare una fase sperimentale di attuazione dell'accordo che permetterà, attraverso un osservatorio costituito ad hoc, la valutazione oggettiva dell'aumento occupazionale che il rinnovato contratto di lavoro riuscirà a produrre.
Tra le principali novità dell'accordo sottoscritto in data 4 agosto 2017, c'è: l'aumento retributivo concordato pari al 2,8%, nettamente al di sopra della media riconosciuta nei rinnovi già effettuati, in altri tavoli contrattuali provinciali, sull'intero territorio nazionale; la rivisitazione della declaratoria contrattuale al fine di poterne consentire una maggiore efficacia applicativa ed evitare interpretazioni errate circa il corretto inquadramento delle figure professionali, che in passato, a seguito della presenza nelle 3 aree di classificazione di descrizioni ripetitive, generava difficoltà applicative; l'adeguamento dell'attuale CPL rispetto alla costante evoluzione del sistema agricolo del territorio, tutelando i livelli occupazionali, valorizzando le capacità professionali ed incentivando le aziende ad un aumento dell'impiego di manodopera con maggiore continuità nei rapporti di lavoro.

La nuova declaratoria, definita a carattere sperimentale, consente alle aziende una maggiore correttezza applicativa del vigente CPL ed allo stesso tempo impegna le stesse al rispetto di alcuni parametri che consentiranno successivamente, tramite l'Osservatorio Provinciale gestito dalle parti, di valutarne il positivo risultato.La sperimentazione prevede, al fine di salvaguardare i livelli di alta specializzazione degli occupati, l'impegno dei datori di lavoro ad inquadrare nell'area 1 livello 2 (ex specializzati) un numero di dipendenti pari ad almeno il 12% dell'organico complessivo assunto nelle province di Bari e B.A.T.
Prevede altresì che, come risultato della nuova rimodulazione delle qualifiche concordata, si possa ottenere un incremento medio generale delle gg.ll. dichiarate su base annua pari al 10% per l'anno 2017 e del 15% per l'anno 2018.
La verifica di tale incremento, sempre demandata all'Osservatorio Provinciale, sarà effettuata prendendo come riferimento il numero di giornate riportate negli Elenchi Nominativi Annuali dei lavoratori agricoli pubblicati ufficialmente dall'INPS per l'anno 2016 per le province di Bari e B.A.T. e confrontato con i risultati medi annuali per l'anno 2017 e per l'anno 2018.
Le aziende interessate alla sperimentazione, dovranno procedere alla comunicazione all'Osservatorio provinciale, tramite apposito modulo, della volontà di aderire a tale percorso e di rispettarne i parametri previsti.

"La firma di questo accordo - commenta Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari-BAT - soddisfa tutte le parti interessate e certamente la retromarcia di un componente del tavolo, ossia la FLAI CGIL, non la rende meno importante. Siamo consapevoli di aver contribuito a raggiungere un accordo che restituisce serenità ad un settore che ne abbisogna. Le imprese hanno voglia di chiarezza nei rapporti con i lavoratori e ciò può essere reso possibile solo scrivendo regole trasparenti, con riferimenti precisi all'attività reale, che non possono tener conto delle voglie di protagonismo di qualcuno- La CGIL continua a soffrire i personalismi dei suoi funzionari di zona che, a fronte di soggettive interpretazioni, smentiscono l'apprezzabile lavoro svolto dai loro stessi colleghi in altre Provincie della nostra Regione. Non è stato sufficiente, infatti, per i cigiellini di Bari e della BAT, avere un contratto stilato sulla falsa riga di quelli delle vicine Provincie di Taranto e Foggia, responsabilmente e cognitivamente apprezzati e firmati dai referenti provinciali di quel sindacato, ce ne faremo una ragione e - conclude - lavoreremo, meglio, senza la firma della CGIL".
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