Matera Capitale europea della Cultura 2019
Matera Capitale europea della Cultura 2019
Turismo

Matera 2019 e il sogno di una rete turistica

A pochi mesi dall'avvio degli eventi Gravina e Altamura restano fuori dagli itinerari

Matera 2019 e con essa l'ondata di cultura che dovrebbe pervadere l'intera area murgiana ormai è alle porte. Il 19 maggio del 2019 e sempre più vicino e con esso le aspettative, i sogni ed i programmi di rilancio per molte comunità che si affacciano alla gallina dalle uova d'oro Matera.

Da ormai più di due anni si parla a più riprese e su più livelli di una scarsa, per non dire completamente assente, strategia di condivisione di programmi, progetti e visioni con la vicina Matera e la sua Fondazione Matera 2019. Non tutto però si può imputare ai cugini lucani, ma il non poter o voler condividere nulla con chi poteva e doveva fare da importante "stampella" qualche grave colpa ce l'ha.
Quasi nessuna struttura ricettiva Gravinese ed Altamurana possiede uno straccio di programma delle attività culturali in programma a Matera. Il flusso dei turisti non è per nulla filtrato, indirizzato o guidato da e per Matera verso le nostre comunità. Molto è affidato al caso o all'improvvisazione o alla fatalità.

Come risulta completamente assente la promozione delle nostre Città da parte della prossima Capitale Europea della Cultura.
È ormai quotidiana la tipica frase di chi, dopo aver visitato Matera, sceglie Altamura o Gravina per chiudere il suo viaggio: "Non pensavo fossero così belle e che ci fosse così tanto da vedere". Segno che non si ha una visione d'insieme.

Ma anche dalle nostre parti non è che le colpe o responsabilità si attenuano, anzi. L'assenza di una cabina di regia con regole, programmi e progetti spinge i privati ad agire in perfetta solitudine ed autonomia. Questo comporta come sempre l'assenza di informazioni, di comunicazione turistica base o di un disinteresse per la costruzione delle fondamenta turistiche del futuro che permetteranno di continuare a godere di questa "apparente" ricchezza, perché di bolla si tratta se non si lancia un forte brand chiamato Murgia.

Pensare di promuovere un territorio come se fosse un prodotto o un servizio qualunque è sbagliato. Non ci sono condizionali e mezzi termini, troppo spesso studiando le strategie di alcune organizzazioni di promozione di destinazioni turistiche abbiamo visto delle gran belle campagne di promozione, degli interessantissimi percorsi di formazione verso gli operatori locali, delle bellissime creatività grafiche così come dei video davvero ben fatti ed emozionanti.
Un territorio, a maggior ragione se vuole imporsi all'attenzione per le sue caratteristiche turistiche, non deve solo rispondere alle basi della disciplina turistica ma deve essere trattato come un elemento complesso che agisce e si muove in maniera plasmabile come un torrente che trova il suo letto lungo il suo percorso ma deciso come una colata di lava che, ad un certo punto, si solidifica e intenso come una mareggiata che conforma la battigia in base alle sue correnti.
Matera 2019 poteva essere veramente l'occasione unica per studiare a fondo le vocazioni "naturali" del nostro territorio; le potenzialità degli uomini che lo abitano; gli agenti esterni che influiscono sul possibile sviluppo della strategia; l'affidabilità delle istituzioni e la capillarità del sistema economico privato (nel suo complesso e non solo in ambito strettamente turistico).

Poteva nascere il nuovo e vincente Piano Marketing Territoriale della Murgia.
Speriamo vivamente che chi deputato a stimolare queste azioni dia veramente una forte impronta a tutte le comunità della Murgia affinchè veramente si possa costruire una nuova visione del territorio che parta dal superamento dei localismi e punti dritto alla costruzione di una pluralità di visioni.
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