Ospedale e Sanità
Le malattie raccontate dai pazienti, ecco la medicina narrativa
Primo esperimento all'Ospedale della Murgia con l'associazione "Micro Italia"
Gravina - martedì 11 dicembre 2018
11.27
Capacità di comunicare come strumento di empatia necessario, anche nella relazione tra paziente e staff medico, affinché il paziente si senta parte attiva, coinvolta e partecipe del proprio percorso di cura.
Importanza della costruzione di strumenti e momenti di condivisione e di scambio di esperienze e di emozioni che coinvolgano staff medico, pazienti e care-giver nei percorsi di cura di malattie invalidanti ed invasive per la vita e per l'equilibrio anche psicologico del paziente.
"Medicina narrativa" come metodologia di intervento clinico-assistenziale che fonda sulla capacità di comunicazione e di relazione empatica la propria valenza e la propria efficacia. Di questo si è parlato venerdì 7 dicembre presso l'Auditorium dell'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei", nell'ambito del primo esperimento di medicina narrativa "Io ti parlo di me", organizzato dalla Associazione M.I.Cro Italia Odv, con la collaborazione dell'ASL di Bari e il patrocinio della Regione Puglia.
Hanno preso parte all'evento la direttrice sanitaria della Asl Silvana Fornelli, il direttore medico dell'Ospedale della Murgia Domenico Labate, il presidente della "M.I.Cro. Italia" Vincenzo Florio, la psicologa Angela Tubito. Presenti, inoltre, tre associazioni di Gravina con le presidenti Maria Lina Loschiavo, della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), Angela Tataranni, Uici (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti) e Pina Morlino di Anffas onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), organizzazioni delle quali è stata sottolineata l'importanza del ruolo agito sul territorio anche come luoghi di confronto, di dialogo e di ascolto.
L'evento è stato introdotto da Fornelli che ha evidenziato l'importanza della medicina narrativa come modalità di "insegnamento" sul come approcciarsi al paziente e coinvolgerlo come parte attiva e consapevole del proprio percorso di cura. Quindi Labate ha posto l'accento sulla novità rappresentata dalla medicina narrativa come esperienza per favorire il di potenziamento dei percorsi di umanizzazione, che debbono costituire parte integrante dei piani di cura.
Tubito ha sottolineato l'importanza della relazione di aiuto tra medico e paziente, evidenziando come la malattia investa la sfera psicologica e costituisca elemento destabilizzante per la quale è fondamentale il sostegno dei famigliari e dei medici. La relazione con lo staff medico diviene quindi parte fondamentale del percorso terapeutico, che deve essere necessariamente olistico e nel quale l'empatia gioca un ruolo fondamentale. É in tale contesto che la medicina narrativa costituisce un modello empatico in grado di favorire il processo di cura.
Florio ha completato gli interventi dei relatori, evidenziando come la medicina narrativa favorisca un percorso di cura personalizzato in un contesto nel quale la malattia è curata, compresa, condivisa ed ascoltata. Inoltre ha illustrato le iniziative intraprese da M.I.Cro volte a consentire che le malattie croniche intestinali possano essere curate presso l'Ospedale della Murgia, evitando quindi i cosiddetti viaggi della speranza che molti pazienti sono costretti a compiere per curarsi in altre città.
Punteggiata dai piacevoli intermezzi musicali eseguiti dai maestri Mirko Palmieri al violino, Maria Pistone all'arpa e dal soprano Enza Carenza, l'evento ha poi visto gli interventi di Loschiavo, Morlino e Tataranni che hanno presentato l'attività delle rispettive associazioni e introdotto le testimonianze di quattro pazienti: il lungo percorso attraverso la scoperta della malattia e la convivenza con essa fino e oltre il suo tragico epilogo del care-giver di un paziente oncologico; le difficoltà quotidiane nello svolgimento dei gesti quotidiani che si trova improvvisamente a fronteggiare un paziente ipovedente; la forza di vivere che sconfigge la disabilità, anche attraverso la pratica sportiva agonistica; il conseguimento dei propri obiettivi, alimentato dal carburante della gioia e della voglia di vivere, di un paziente affetto dal morbo di Crohn.
Storie di resistenza e resilienza che hanno catturato l'attenzione e le emozioni dell'uditorio fornendo un esempio concreto di medicina narrativa.
di Andrea Mari
Importanza della costruzione di strumenti e momenti di condivisione e di scambio di esperienze e di emozioni che coinvolgano staff medico, pazienti e care-giver nei percorsi di cura di malattie invalidanti ed invasive per la vita e per l'equilibrio anche psicologico del paziente.
"Medicina narrativa" come metodologia di intervento clinico-assistenziale che fonda sulla capacità di comunicazione e di relazione empatica la propria valenza e la propria efficacia. Di questo si è parlato venerdì 7 dicembre presso l'Auditorium dell'Ospedale della Murgia "Fabio Perinei", nell'ambito del primo esperimento di medicina narrativa "Io ti parlo di me", organizzato dalla Associazione M.I.Cro Italia Odv, con la collaborazione dell'ASL di Bari e il patrocinio della Regione Puglia.
Hanno preso parte all'evento la direttrice sanitaria della Asl Silvana Fornelli, il direttore medico dell'Ospedale della Murgia Domenico Labate, il presidente della "M.I.Cro. Italia" Vincenzo Florio, la psicologa Angela Tubito. Presenti, inoltre, tre associazioni di Gravina con le presidenti Maria Lina Loschiavo, della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), Angela Tataranni, Uici (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti) e Pina Morlino di Anffas onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), organizzazioni delle quali è stata sottolineata l'importanza del ruolo agito sul territorio anche come luoghi di confronto, di dialogo e di ascolto.
L'evento è stato introdotto da Fornelli che ha evidenziato l'importanza della medicina narrativa come modalità di "insegnamento" sul come approcciarsi al paziente e coinvolgerlo come parte attiva e consapevole del proprio percorso di cura. Quindi Labate ha posto l'accento sulla novità rappresentata dalla medicina narrativa come esperienza per favorire il di potenziamento dei percorsi di umanizzazione, che debbono costituire parte integrante dei piani di cura.
Tubito ha sottolineato l'importanza della relazione di aiuto tra medico e paziente, evidenziando come la malattia investa la sfera psicologica e costituisca elemento destabilizzante per la quale è fondamentale il sostegno dei famigliari e dei medici. La relazione con lo staff medico diviene quindi parte fondamentale del percorso terapeutico, che deve essere necessariamente olistico e nel quale l'empatia gioca un ruolo fondamentale. É in tale contesto che la medicina narrativa costituisce un modello empatico in grado di favorire il processo di cura.
Florio ha completato gli interventi dei relatori, evidenziando come la medicina narrativa favorisca un percorso di cura personalizzato in un contesto nel quale la malattia è curata, compresa, condivisa ed ascoltata. Inoltre ha illustrato le iniziative intraprese da M.I.Cro volte a consentire che le malattie croniche intestinali possano essere curate presso l'Ospedale della Murgia, evitando quindi i cosiddetti viaggi della speranza che molti pazienti sono costretti a compiere per curarsi in altre città.
Punteggiata dai piacevoli intermezzi musicali eseguiti dai maestri Mirko Palmieri al violino, Maria Pistone all'arpa e dal soprano Enza Carenza, l'evento ha poi visto gli interventi di Loschiavo, Morlino e Tataranni che hanno presentato l'attività delle rispettive associazioni e introdotto le testimonianze di quattro pazienti: il lungo percorso attraverso la scoperta della malattia e la convivenza con essa fino e oltre il suo tragico epilogo del care-giver di un paziente oncologico; le difficoltà quotidiane nello svolgimento dei gesti quotidiani che si trova improvvisamente a fronteggiare un paziente ipovedente; la forza di vivere che sconfigge la disabilità, anche attraverso la pratica sportiva agonistica; il conseguimento dei propri obiettivi, alimentato dal carburante della gioia e della voglia di vivere, di un paziente affetto dal morbo di Crohn.
Storie di resistenza e resilienza che hanno catturato l'attenzione e le emozioni dell'uditorio fornendo un esempio concreto di medicina narrativa.
di Andrea Mari