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Politica

La maggioranza tiene ma restano i malumori

Botta e risposta tra Valente e Carbone. Il consigliere accusa “governati da una giunta ombra”.

Chiusa e archiviata la crisi amministrativa, nella maggioranza targata Valente è tornata la pace e la condivisione dei primi mesi di governo quando in una lunga luna di miele tra sindaco e consiglieri, l'intera maggioranza licenziava senza colpo ferire i provvedimenti proposti dagli assessori.

Parole di giubilo e di apprezzamento sono state espresse tanto dal copogruppo Pd, Sante Giordano, quanto dal consigliere Raffaele Lorusso, a cui ha fatto eco Leonardo Mandolino in un coro unanime: "Tanti auguri alla nuova giunta e ben tornato sindaco". Passando dalla dichiarazione di amore firmata dal Gruppo misto per bocca del consigliere Giuseppe Mazzilli, l'unica sfilettata nella prima ora di consiglio arriva da Michele Lamuraglia dell'Udc che rivolgendosi al neo assessore al bilancio Stefano Conca lo invita a "svolgere un lavoro migliore di quello che è stato fatto sino ad ora perché abbiamo approvato un bilancio ad agosto e ora ci ritroviamo a fare i conti con delle discrepanze. Bisognerebbe partire con tutti gli strumenti a disposizione dell'amministrazione già all'inizio dell'anno" conclude Lamuraglia.
A Mimmo Leanza il compito di riassumerne il punto di vista critico di ciò che resta dell'opposizione decimata dalle pesanti assenze di Petrara, Varrese, Stragapede e Angellotti, e che evidentemente non ha retto il colpo dopo le dimissioni del capogruppo Rino Vendola e il passaggio, seppure da esterni, di quattro consiglieri del gruppo "per Gravina".
Passano pochi minuti e i nodi vengono al pettine e dal coro arrivano le prime stonature e i primi rimproveri riassunti nel botta e risposta tra Lorenzo Carbone e il primo cittadino e nella difficolta, reciproca, di mantenere la calma.
Il consigliere di Fli tiene banco per oltre 20 minuti in un'arringa tutta indirizzata al sindaco. Parole pesanti per dichiarare che "il progetto Valente è fallito". Carbone riassume i vari momenti di questa crisi amministrativa, dalla ipotesi della nuova giunta politica sino alla decisone, non condivisa dall'esponete di Fli, di nominare dei tecnici per superare l'impasse tra i partiti.
Il consigliere ringrazia tutti gli ex assessori "in modo particolare Francesco Santomasi perché è grazie a lui se avremo un campo comunale con l'erbetta sintetica, non grazie ad altri". Da ultimo una accenno malizioso all' ex vice sindaco Gino Lorusso "che non ringrazio perché so che tra poco lo rivedremo tra i banchi della giunta".

Carbone parla e ogni singola parola è una freccia indirizzata al primo cittadino "capace di trasformare la gente da politica a tecnica a seconda delle esigenze" dice tirando in gioco Laura Marchetti, l'ex assessore nominata nel 2012 in qualità di assessore di riferimento del sindaco e come esperta del settore. "Laura Marchetti è il simbolo di questa crisi- spiega Carbone mentre l'ex assessore ascolta tra i banchi del pubblico - prima non poteva partecipare alle riunioni politiche perché era un tecnico, ora che è stata nominata la giunta tecnica ma lei non viene riconfermata perché scopriamo che è espressione di un partito politico".
"La verità – chiude l'esponente di Fli – è che questa città è governata da un gruppetto di persone che sono a tutti gli effetti un governo ombra. Una giunta nascosta che sta già governando questa città, che decide chi deve essere assessore e chi no. Quali partiti devono stare in maggioranza e quali no. Per questo – conclude Carbone.- vi annunciamo che il sostegno del Fli non è scontato e che voteremo volta per volta i provvedimenti che arriveranno in consiglio".
Pochi istanti e pronta arriva la replica dal consigliere Mimmo Cardascia che si scaglia contro Carbone "esponente di un partito fluttuante che non si capisce quanti consiglieri ha e che dal primo istante che questa amministrazione si è insediata non ha fatto altro che porre veti e creare problemi".

Le parole del giovane consigliere vengono stigmatizzate un po' da tutti. Dopo Cardascia tocca a Giacinto Lagreca ribadire "che il consiglio comunale non è il luogo per fare queste polemiche". E nemmeno Maria Ariani è tenera con il collega di partito, tanto che l'unica donna in consiglio comunale, prender la parola solo per dire "che Carbone parla a titolo personale e non a nome del Fli".
Da ultimo è lo stesso primo cittadino a rispondere all'esponente di Fli, accusandolo di aver fatto un intervento "duro e incoerente e di essere lui il vero traditore del progetto politico uscito vincitore dalle urne". Valente, che si rivolge direttamente a Carbone, risponde punto per punto. "Da prima hai firmato un documento dove mi chiedevi di tornare e ora ti lamenti che c'è la giunta tecnica. Voi per primi mi avete chiesto di rimuovere l'assessore Marchetti che ad ogni crisi in questi due anni era l'agnello sacrificale, e ora la difendi e soprattutto – attacca il sindaco- oggi difendi Santomasi che è lo stesso consigliere che sfiduciava te quando tu facevi l'assessore. Adesso avete ritrovato questo idillio che francamente non capisco. Io sono coerente e non ho ceduto a nessun ricatto – ribadisce nervosamente valente che annuncia - Non saranno più tollerati veti e ricatti. Da oggi questa è la giunta e questa è la maggioranza, e se vi piace aspettiamo i suggerimenti per andare avanti".
Pochi attimi dopo e lo stesso Carbone risponde: "Sindaco abbiamo preso una strada poco bella" prima di scagliarsi contro il presidente Lupoli "che sarebbe inadempiente perché non ha ancora convocato un consiglio comunale sui rifiuti".

Archiviata la fase delle interpellanze l'assise procede senza colpi di scena ma le ferite restano evidenti e i malumori altrettanto.
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  • Lorenzo Carbone
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