Capodanno in piazza Prefettura a Bari. <span>Foto Alessandro Bove</span>
Capodanno in piazza Prefettura a Bari. Foto Alessandro Bove
Eventi e cultura

L'ecatombe degli eventi culturali. Un'impresa organizzarne oggi uno

Le soluzioni proposte da Oronzo Rifino della Confesercenti

L'annullamento di molti eventi culturali o lo spostamento in altre sedi sarà il ricordo di questa estate ma per tutta l'Italia, Gravina compresa. Tralasciamo per un momento, perché non è nostro compito giudicare, la bontà o meno del cartellone delle animazioni estive promosso dall'Amministrazione Comunale, da molti additato come il più scarno ed insignificante degli ultimi decenni, ma poniamo ora l'attenzione sulle motivazioni di questi annullamenti.

Troppo complicato riuscire a rispettare tutti i punti della circolare firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino. Sono decine e decine gli organizzatori che hanno deciso di rinunciare alle proprie kermesse nel primo mese di entrata in vigore della circolare per ragioni legate ai costi e alle rigide norme di sicurezza da rispettare. Parliamo anche di sagre, funzioni religiose e feste patronali che rappresentano la tradizione del nostro Paese.
Il punto è uno: se parliamo di una fiera, si agisce sul prezzo del biglietto. Lo si aumenta e in questo modo si rientra dai costi lievitati per le nuove misure di sicurezza . Il problema si pone con le manifestazioni gratuite, organizzate dai Comuni con i privati o dai soli provati.

I privati, gli organizzatori per intenderci, scappano davanti alle numerose misure da mettere in campo e nessuno capisce chi debba fare cosa per garantire che tutto fili liscio durante gli eventi.
Ecco solo alcuni esempi di cosa la Legge prevede nella sezione safety: "Valutazione del massimo affollamento sostenibile", "regolare e monitorare gli accessi" quando possibile "mediante sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi", "esatta indicazione delle vie di fuga", "suddivisione in settori dell'area (…) con previsione di corridoi centrali e perimetrali all'interno".

E ancora, tra i punti più discussi, ecco "a cura dell'organizzatore" la necessità di avere "un adeguato numero di operatori appositamente formati". Steward, insomma, con i costi annessi.
E tra i punti della security, invece, ecco l'adozione "di impedimenti fisici al transito di veicoli nelle aree interessate al concentramento ed all'accesso degli spettatori".
Prendiamo un esempio virtuoso. A Brindisi, dove un sindaco non c'è, prefetto e questore hanno fatto fronte comune per venire incontro alle esigenze degli organizzatori, aprendo uno 'Sportello eventi', dove sono gli stessi operatori di polizia a chiarire passo dopo passo quale documentazione è necessaria perché non venga negato il permesso. Altrimenti spazio alla fantasia.

Ma torniamo alla nostra Gravina. Abbiamo assistito a molti eventi saltare e a molte lamentele da parte di commercianti ed organizzatori.
Interpellato il presidente della Confesercenti Gravina, Oronzo Rifino, così ci risponde: "Voglio fare una premessa. Le leggi, se ci sono, vanno rispettate. Certo, può essere migliorata ma la difesa e tutela della sicurezza dei cittadini, alla luce dei ripetuti eventi degli ultimi mesi, imponevano un nuovo approccio e nuove responsabilità. Ora a noi. Come vanno le cose a Gravina? Non molto bene. Non c'è stata tempestiva informazione da parte degli organi o enti preposti circa il nuovo decreto e nessun incontro nei mesi scorsi per aiutare gli organizzatori degli eventi stessi ad approcciarsi alla nuova legge. Restano troppo onerosi i costi sulle spalle degli organizzatori e poco chiare le direttive da applicare. Ecco la causa degli annullamenti. A Gravina per questo motivo c'è stata quasi una paralisi, con continue richieste di aiuto che mi sono giunte nelle ultime settimane. Chi ha la forza economica porta a casa l'evento. Chi non ce l'ha, deve rinunciare. Togliere gli eventi ad una città, soprattutto d'estate, significa penalizzare l'economia e tutto l'indotto che ne deriva".

Allora cosa fare? Ecco il primo passo per Rifino: "Ho sollecitato il Sindaco e l'Assessore con delega al commercio ad organizzare quanto prima un incontro tecnico per trovare insieme soluzioni che da un lato consentano di ottemperare al nuovo decreto, ma dall'altro agevolino gli organizzatori. Da parte mia c'è piena disponibilità ad una ampia e fattiva collaborazione potendo portare in dote esempi di altre realtà cittadine, anche vicine a noi, dove si è trovato insieme un cammino condiviso".

Una mano tesa che sicuramente sarà apprezzata dall'Amministrazione e che tutti si augurino si traduca in un incontro a stretto giro di boa per aiutare l'arte e la cultura a non scomparire dai nostri palinsesti cittadini.
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