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La città

Il futuro della politica agricola comune

Presentata l’analisi della CIA in occasione della Fiera di san Giorgio

"Grana dat et vina, urbs opulenta" ebbe a dire della nostra terra l'imperatore Federico II e mai nessun luogo fu più opportuno dello spazio Agorà allestito all'interno della nostra storica campionaria per parlare di quella terra foriera di frutti e del lavoro, e della necessaria tutela dello stesso, di chi da sempre la cura: gli agricoltori.
L'agricoltura continua a rappresentare presidio di identità, lavoro e resistenza e la Fiera di San Giorgio, infatti, come da tradizione, ne raccoglie l'eco e diventa luogo della proiezione di interessi e di progettualità verso il futuro, confermando la vision espressa dall'avv. Antonella Lorusso, assessore con delega alla Fiera del Comune di Gravina.
La Confederazione Italiana Agricoltori, nella rappresentanza nazionale della dott.ssa Anna Rufolo, ha dibattuto con il direttore provinciale CIA, Giuseppe Creanza, e il presidente CIA levante, Giuseppe De Noia sull'efficacia della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027.

Il Mezzogiorno d'Italia, la nostra regione, l'area murgiana rappresentano un osservatorio privilegiato ed un banco di prova tra i più delicati, la Confederazione una cabina di regia del mondo rurale: è in questa prospettiva che si pongono le riflessioni degli interventi sul corretto funzionamento della PAC.
A fronte della giusta attenzione alla sostenibilità ambientale con l'introduzione degli eco-schemi – ovvero pagamenti diretti e aggiuntivi agli agricoltori che adottano pratiche agri-ecologiche -, l'eccesso di burocrazia negli adempimenti richiesti risulta apparire spesso sbilanciato a fronte dei benefici, soprattutto per le piccole aziende.
Il sostegno economico della PAC – strumento con cui l'Unione Europea sostiene l'agricoltura e lo sviluppo rurale nei suoi stati membri - potrebbe, dunque, per alcune criticità perdere d'efficacia e generare ancora, e nuove, disuguaglianze.

In difesa degli agricoltori, vessati anche dalle calamità naturali, la PAC deve risultare equa ed accessibile, attraverso strumenti flessibili ed intermediari competenti affinché possa rappresentare davvero un'occasione di rinascita economica e sociale. Un miglior raccordo tra normativa e territorio, in una visione prospettica ma strategica, partendo, dunque, dalle esigenze del territorio di riferimento, dalle sue risorse, dai suoi tempi, dalle sue fragilità, da una necessaria ed auspicata, nonché rinnovata "cura della terra" che rappresenta anche il rispetto e la cura del creato come sosteneva Papa Bergoglio nell'Enciclica "Laudato Si" - una citazione del Santo Pontefice, da parte del dott. De Noia, che riecheggia come gesto di omaggio alla Sua memoria, in queste giornate di lutto nazionale per la dipartita terrena di Papa Francesco.

Il direttore provinciale Giuseppe Creanza ha ricordato, inoltre, che nel 2023, nelle giornate della fiera, allora alle 729esima edizione, veniva firmata la petizione per la salvaguardia del grano nazionale e l'istituzione del Registro Telematico Nazionale quale strumento di garanzia e di trasparenza per tenere sotto controllo la consistenza delle scorte dei cereali, anche al fine di immettere sul mercato informazioni utili a ridurre la volatilità dei prezzi e quale strumento indispensabile di tracciabilità, responsabilità non solo degli agricoltori, ma dell'intera filiera, in particolar modo per i prodotti importati.

La Murgia e Gravina, ancora una volta, non si presentano, in questa occasione di confronto, solo come importante area produttiva ma, grazie al patrimonio immateriale da preservare di un evento quale la fiera di San Giorgio, e l'attenzione mostrata agli attori del settore agricolo e, di conseguenza, l'attenzione di questi ultimi al consumatore finale, diventano laboratorio sociale, crocevia di sfide e potenzialità.

Qui, l'agricoltura non è solo economia: è sopravvivenza culturale. E non può più aspettare.

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