Sugo Finto- Compagnia “La Bottega dei Rebardò”. <span>Foto Angelo Angiulli</span>
Sugo Finto- Compagnia “La Bottega dei Rebardò”. Foto Angelo Angiulli
Eventi e cultura

Comicità amara al Teatro Vida con “Sugo finto”.

La Compagnia “La Bottega dei Rebardò” per la rassegna “Amattori…Insieme”

Sabato e domenica scorsi è andata in scena al Teatro Vida "Sugo Finto" - commedia brillante in due atti di Gianni Clementi portata in scena della compagnia "La Bottega dei Rebardò" di Roma, per la regia di Enzo Ardone, con Antonella Rebecchi e Stefania Giayvia.

Rosaria (Antonella Rebecchi) e Addolorata (Stefania Giayvia) sono due sorelle, zitelle, proprietarie di una piccola merceria che rischia la chiusura, come tanti altri piccoli negozi, a causa della concorrenza dei negozi aperti dei cinesi. Insieme al lavoro, insieme a casa, trascorrono tutto il loro tempo nel chiuso del loro mondo, divise da un'incomunicabilità irrisolvibile.
Seriosa e parsimoniosa sino all'avarizia Rosaria, più incline all'appagamento di piccoli desideri materiali Addolorata, il loro modo opposto di interpretare la vita è causa di un continuo battibecco su qualunque argomento.

Il simbolo delle privazioni che Rosaria impone a sé stessa e alla sorella Addolorata è proprio il "sugo finto": il sugo povero, quello preparato senza la troppo costosa carne.
Rosaria risulta essere sempre dominante, imponendo la sua volontà per tutte le decisioni inerenti il ménage familiare, finché il destino pare ribaltare i ruoli fino a quel momento cristallizzati.

Colpita da un ictus, Rosaria perde la propria autonomia diventando dipendente da Addolorata che, prese in mano le redini della conduzione della vita familiare, inizia a vivere secondo i suoi desideri.

Immobilizzata e impossibilitata ad esprimere il proprio disappunto, Rosaria assiste passivamente al per lei inaccettabile aumento delle spese ed al disfacimento di tutte le sue regole di vita, finché decide di smettere di nutrirsi, imponendo alla sorella un ricatto morale che le consentirà, ancora una volta, di avere la meglio e di riappropriarsi del proprio ruolo dominante.
Lo spettacolo – una commedia vivace e profonda, comica e amara - esplora le questioni complesse di una convivenza familiare difficile, una finestra su due vite spente, specchio della società di cui sono parte.

La rappresentazione, scorrevole e ritmata, risulta di una comicità amara, ma vivace e trascinante: i frequenti cambi di scena tengono alto il ritmo della narrazione e trasformano la rappresentazione in una serie continua di sketch che trasmettono allo spettatore il senso continuo, ripetuto del permanente battibeccare che caratterizza la vita delle due protagoniste.
Magistrale l'interpretazione delle attrici, capaci di dare alla narrazione un ritmo incalzante e di esprimere i tratti caratteristici e le emozioni dei personaggi interpretati con tutti gli strumenti della recitazione.

L'allestimento scenico riesce a ben caratterizzare l'ambiente, angusto e dimesso, nel quale si consuma la logorante quotidianità delle due protagoniste
Dopo questa bella rappresentazione, la rassegna "Amattori...Insieme" torna sabato 6 e domenica 7 aprile con "La stupidità dell'uomo comune", commedia di Corrado Valerotti portata in scena dalla Compagnia Teatrale dei Giovani di Trento.

di Andrea Mari
14 fotosugo finto Vida
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