Associazioni
Centro Servizi e irregolarità realizzative
Nuova denuncia del Movimento Civico Gravinese. Matera: "L'impresa deve restituire gli importi percepiti"
Gravina - lunedì 12 luglio 2010
19.47
L'attivo Movimento Civico Gravinese ha puntato in questi giorni la propria attenzione sulla "storia" del Centro Servizi, sorto in area PIP, rilevando presunte irregolarità in fase costruttiva. L'opera, si sa, approvata negli anni scorsi dal comune di Gravina in Puglia, è stata realizzata tramite project financing con il contributo economico della Regione Puglia di circa il 50% a fondo perduto. Nella convezione stipulata tra la ditta realizzatrice e il comune di Gravina si prevedeva inoltre che, in cambio della cessione del terreno edificatorio, lo stesso ente comunale ottenesse in cambio alcuni locali.
Sarebbe nel corso della realizzazione dell'opera che sono emerse – precisa il M.C.G. – alcune incongruità con il progetto esecutivo. "Così come testimoniato dal certificato di collaudo redatto il 22 giugno 2009 dalla commissione collaudatrice della Regione Puglia – afferma il presidente del Movimento Civico Gravinese Gianni Matera – si evince che la stessa commissione collaudatrice mette una riserva di circa € 300.000 sugli scavi. In altri termini, l'impresa deve restituire gli importi percepiti indebitamente".
Come pensare di far fronte a tale situazione? Matera traccia una serie di step che i destinatari della sua polemica missiva (Sindaco, assessori, ma anche dirigente e comandante dei vigili urbani) dovrebbero osservare. "Innanzitutto effettuare un nuovo collaudo, come prevede la normativa vigente in materia di lavori pubblici, per avere un esatto valore del manufatto – dice il presidente del M.C.G. –, nonchè verificare la rispondenza del realizzato con quanto previsto dal progetto esecutivo. Quindi rivalutare la permuta fatta dall'impresa, rendendola più vantaggiosa per la collettività, anche alla luce delle riserve fatte in sede di collaudo. Poi richiedere alla ditta esecutrice dell'opera la restituzione della somma indebitamente percepita o, in alternativa, far realizzare un'opera pubblica di pari valore. Infine, conclude Matera – si deve verificare se realmente alcuni locali del centro servizi sono occupati da imprese e studi professionali, soprattutto se gli stessi sono in assenza dei certificati di agibilità, ed esporre le motivazioni per le quali il comune di Gravina non rientra in possesso dei locali di sua proprietà ubicati all'interno della stessa struttura. Gli stessi potrebbero essere utilizzati come uffici pubblici, esonerando lo stesso comune dal pagamento di fitti per locazione".
Sarebbe nel corso della realizzazione dell'opera che sono emerse – precisa il M.C.G. – alcune incongruità con il progetto esecutivo. "Così come testimoniato dal certificato di collaudo redatto il 22 giugno 2009 dalla commissione collaudatrice della Regione Puglia – afferma il presidente del Movimento Civico Gravinese Gianni Matera – si evince che la stessa commissione collaudatrice mette una riserva di circa € 300.000 sugli scavi. In altri termini, l'impresa deve restituire gli importi percepiti indebitamente".
Come pensare di far fronte a tale situazione? Matera traccia una serie di step che i destinatari della sua polemica missiva (Sindaco, assessori, ma anche dirigente e comandante dei vigili urbani) dovrebbero osservare. "Innanzitutto effettuare un nuovo collaudo, come prevede la normativa vigente in materia di lavori pubblici, per avere un esatto valore del manufatto – dice il presidente del M.C.G. –, nonchè verificare la rispondenza del realizzato con quanto previsto dal progetto esecutivo. Quindi rivalutare la permuta fatta dall'impresa, rendendola più vantaggiosa per la collettività, anche alla luce delle riserve fatte in sede di collaudo. Poi richiedere alla ditta esecutrice dell'opera la restituzione della somma indebitamente percepita o, in alternativa, far realizzare un'opera pubblica di pari valore. Infine, conclude Matera – si deve verificare se realmente alcuni locali del centro servizi sono occupati da imprese e studi professionali, soprattutto se gli stessi sono in assenza dei certificati di agibilità, ed esporre le motivazioni per le quali il comune di Gravina non rientra in possesso dei locali di sua proprietà ubicati all'interno della stessa struttura. Gli stessi potrebbero essere utilizzati come uffici pubblici, esonerando lo stesso comune dal pagamento di fitti per locazione".