Raccolta Differenziata
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Territorio

Centri di raccolta, l’appaltatore risponde ad Unicam

Solo falsità, perdite di tempo e danni economici

L'impresa ICOBE srl aggiudicataria da circa 3 anni dei lavori per la realizzazione di quattro centri di raccolta rifiuti, dopo giorni di silenzio, risponde all'Unicam e chiarisce la vicenda dei CCR dal suo punto di vista.
In una nota ufficiale sottoscritta dal legale rappresentante, Filippo Berloco, l'azienda ripercorre gli ultimi anni cercando di raccontare la propria versione dei fatti a partire dal 2014 ovvero dalla chiusura delle procedure di gara che hanno visto la Icobe aggiudicataria dei lavori per la realizzazione di 4 centri di raccolta rifiuti di cui due ad Altamura, uno a Gravina e Uno a Grumo.

Concluse le procedure di gara e con l'insediamento della nuova amministrazione comunale di Altamura, la giunta municipale cambiava la destinazione di uno dei CCr, inizialmente previsto in Via Carpentino poiché l'area non era di proprietà comunale, trasferendolo prima presso parco San Giuliano e successivamente nell'area industriale Colonna Genta.
Come si ricorderà tante furono le proteste dei residenti e soprattutto degli imprenditori di contrada Colonna Genta preoccupati che la presenza dei CCr avrebbe potuto far salire i livelli di inquinamento ambientale e creare danni alle proprie imprese, alcune delle quali operanti nel settore alimentare.
Imprenditori che "hanno dimenticato che all'interno del proprio Piano di Lottizzazione (autorizzazione VINCA) avevano l'obbligo di realizzare un centro di raccolta dei rifiuti, previa revoca dell'autorizzazione stessa" attacca Berloco.

La controversia tuttavia è finita sul banchi della giustizia amministrativa con gli imprenditori che hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo di Puglia contro il Comune di Altamura e UNICAM per chiedere la revoca delle Deliberazioni di G.C. del Comune di Altamura, n.58 del 03.04.2015 e n.7 del 06.07.2015 con cui si individuavano altre aree per la realizzazione dei CCR e chiedendo, con un secondo ricorso, la revoca della stessa aggiudicazione a favore della Icobe.
La stessa azienda che intanto, forte di una aggiudicazione definita, aveva depositato "la documentazione necessaria, versamento oneri contrattuali, polizze fideiussorie e quant'altro per la stipula contrattuale e inizio lavori, diffidando gli organi appaltanti, Unicam e Comune di Grumo Appula in qualità di comune capofila, nella persona del RUP a proseguire con tale procedura".

Tra ricorsi e carte bollate, risale ad aprile del 2017 la conferenza di servizi presso il Comune di Grumo Appula durante la quale i protagonisti della vicenda cercano di trovare un accordo confermando l'avvio dei lavori per la realizzazione dei CCr "previa sottoscrizione da parte dell'Unicam del disciplinare con la Regione Puglia sul nuovo finanziamento POR-FERS 2014/2020, la sottoscrizione dell'ingresso del Comune di Altamura nell'Unicam e l'avvio dei lavori".
Accordo a quanto pare saltato poco dopo visto che, come racconta Berloco, "invece di proseguire con quanto stabilito nella conferenza, avendo sottoscritto congiuntamente il verbale, l'Unicam pone un quesito alla Regione chiedendo se il cambio del sito potesse provocare dei problemi per il finanziamento e la Regione, non tenendo conto delle sentenze del TAR che indicavano già la definizione della problematica, indica un'altra alternativa non obbligatoria. Ossia chiedere un parere presso l'ANAC".
Parere che come confermato alcune settimane fa dallo stesso direttore dell'Unicam, Francesco D'Amore alla Redazione, non è mai arrivato.
La Icobe intanto aspetta cercando risposte anche dal Commissario ad Acta per la gestione dei rifiuti della regione Puglia, Gianfranco Grandaliano, adducendo tra l'altro "che il nuovo servizio di raccolta, aggiudicato con separato appalto e tanto voluto dalle Istituzioni, non potrà partire a regime senza i 4 Centri Comunali di Raccolta con notevoli danni per la collettività che comunque pagherà un servizio non completo".

In attesa del parere dell'ANAC, Berloco spera di poter dare via ai lavori dopo 3 anni a meno che "il Presidente Unicam, il Segretario e il RUP e qualche altro troveranno l'ennesimo ostacolo per non iniziare i lavori, assumendosene la responsabilità dei danni causati alla società scrivente. Danni che saranno richiesti in separata sede a chi ha prodotto tutta questa situazione, più volte segnalata alle varie Istituzioni già diffidate che non hanno dato la dovuta importanza ad un appalto di circa € 1.000.000,00 tanto quanto quella prestata al nuovo servizio di raccolta di circa € 144.000.000,00".
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