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Territorio

Situazione rifiuti: siamo all’anno zero

Un ordine del giorno sulla gestione dei Rifiuti Urbani in Puglia

Discariche esaurite, impianti di trattamento dei rifiuti organici contestati dalle comunità locali e spesso bloccati, "una situazione più che da rifiuti zero, da impianti zero". Un quadro emerso in modo chiaro dall'incontro promosso degli Ecodem Puglia (Associazione Ecologisti Democratici - Coordinamento Regionale Puglia) a partire dall'esame dello stato di attuazione della legge regionale 24 del 2012. Una buona legge, irrealizzata proprio sotto l'aspetto impiantistico, ha evidenziato il presidente degli Ecodem Puglia, Luigi Campanale, aprendo i lavori di quello che ha definito un "accertamento tecnico preventivo", un'analisi tecnica dello stato dell'arte per arrivare a proposte politiche. Da sottoporre al grande assente del convegno sulla situazione dei rifiuti in Puglia, il presidente della Regione, Michele Emiliano.

Lo studio presentato del referente scientifico degli Ecodem, Donato Ferri, ha evidenziato la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti organici con impianti di compostaggio, aerobico e anaerobico, per i vantaggi che essi presentano in termini di sostenibilità ambientale: sottrazione dei rifiuti alle discariche, produzione di ammendanti necessaari all'equilibrio e alla fertilità dei terreni agricoli, eventuale produzione di energia.

Per far fronte all'emergenza e non solo, gli Ecodem hanno proposto in un ordine del giorno all'amministrazione regionale di adottare misure urgenti per l'ottimizzazione della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, evitando di "stravolgere gli obiettivi strategici del Piano Regionale dei Rifiuti (riduzione rifiuti; localizzazione impianti; obiettivi di raccolta differenziata, riciclaggio e recupero; dotazione impiantistica; combustibili solidi secondari; costi) per non determinare pericolosi arretramenti della pianificazione avviata".
Occorre però "riconsiderare tutto il sistema di "governance" della gestione integrata del ciclo regionale dei rifiuti, istituendo, a breve termine una "unità di crisi" presso la Regione Puglia che metta in rete tecnici, politici, enti locali, associazioni, etc. per affrontare l'emergenza attuale. Nel medio periodo, invece, andrebbe istituita una cabina di regia regionale (Osservatorio Rifiuti) strutturata ed organica e valutata la possibilità di creazione di una "multiutility" (pubblico-privata) che ricomponga unitariamente la gestione del ciclo".

Ancora, si suggerisce di "ripensare le deliberazioni adottate sull' Ecotassa, soprattutto con adeguate forme di premialità, tra cui l'esenzione per i Comuni che hanno raggiunto percentuali di raccolta differenziata superiore al 65 % e favorire l'estensione della raccolta della Forsu (frazione umida dei rifiuti solidi urbani) a tutti i Comuni, da avviare, temporaneamente, agli impianti privati di compostaggio operanti in Regione (concordando i prezzi di conferimento), soprattutto per minimizzare i quantitativi di rifiuti biodegradabili da avviare in discarica.

Un passo che deve essere parallelo all'avvio di "una ricognizione tra gli impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato (biostabilizzazione) presenti nel territorio regionale per valutare le possibilità di una riconversione immediata in impianti di compostaggio". "Questi impianti di trattamento della Forsu – si legge nel documento Ecopdem - devono restare gli obiettivi principali e non modificabili per incrementare la racolta differenziata e trasformare le circa 600.000 tonnellate annue di Forsu prodotte in Regione in nuove risorse", quindi è necessario "adoperarsi per determinare, nel medio periodo, la chiusura del ciclo dei rifiuti con impianti di digestione anaerobica e compostaggio attraverso la produzione di energia e di compost di qualità che troverebbe largo impiego nelle numerose aziende agricole presenti nel territorio regionale".
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