incendio bosco- vigili del fuoco
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Territorio

Sindacati: “Bosco Difesa Grande: Gestione disastrosa”

L’accusa da parte di Cgil, Cisl e Uil

Le OO.SS Cgil Cisl Uil di Gravina dopo giorni di doveroso silenzio,preoccupate del disastro ambientale che si è consumato con l'incendio di circa la metà del nostro patrimonio boschivo, intendono in primo luogo, ringraziare il personale ARIF, la protezione civile, i vigili del fuoco, i volontari e quanti, ad armi impari, hanno combattuto contro le fiamme che hanno devastato il nostro bosco, rischiando in prima persona. Ed è solo per caso che non si son verificati eventi luttuosi come è purtroppo avvenuto con la morte di un dipendente stagionale ARIF nel bosco di Rogadeo. Il sindacato, indignato, condanna quanti in maniera criminale hanno attentato al bene comune con azioni deliberate e dolose e quanti, in maniera altrettanto criminale,attraverso pratica agricole vietate quali la bruciatura delle stoppie possano aver contribuito al disastro. Per i responsabili, una volta accertate le responsabilità da parte degli organismi preposti, chiediamo sanzioni esemplari.

Sopite le fiamme però, non si può certo dire passata l'emergenza.
CGIL, CISL, UIL, piuttosto che schierarsi nella surreale disputa delle ultime ore tra tentativi di strumentalizzazione e scomposte giustificazioni, chiedono che si avvii con urgenza un confronto serio tra i soggetti Istituzionali (ognuno per la propria parte)e le forze sociali e ambientali della città per giungere alla programmazione di interventi veri in tema di manutenzione, prevenzione, difesa del suolo e sviluppo delle attività forestali, nonché sulla fruizione del bosco Difesa Grande così brutalmente ferito in queste ore. Detto confronto per essere credibile però non può e non deve prescindere dall'analisi approfondita dei limiti e delle deficienze che hanno fin qui caratterizzato la gestione del nostro patrimonio boschivo.
È ferma convinzione degli scriventi che il Bosco da vari decenni risente della pressoché totale assenza di una pianificazione seria e lungimirante che lo ha di fatto consegnato all'incuria e depauperamento, terreno fertile per l'azione delinquenziale dell'uomo. Ne è prova il fatto che, nonostante la possibilità di accedere ai Fondi PSR e alle misure di natura forestale e agro ambientali, in questi lunghi anni nessun finanziamento e arrivato per il Bosco Comunale a seguito di mancata presentazione di progetti nelle aree dove era possibile intervenire e non soggette a vincoli, fatta eccezione del mega progetto in itinere sull'uso delle acque reflue sul quale restano tutte in piedi le nostre perplessità che non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di esplicitare all'Amministrazione. Attività progettuale che in una logica di programmazione e gestione compete in primis al Comune il quale avrebbe dovuto prevedere interventi di diradamento, spalcatura,lotta alla processionaria e rimozione materiali di risulta,pulizia del sottobosco, unitamente alle attività di prevenzione e lotta agli incendi quali fasce di protezione sia limitrofe sia all'interno del bosco e altri interventi in grado di valorizzare e difendere il bene ambientale dai cambiamenti climatici. Tutti interventi che, peraltro, avrebbero comportato anche una ricaduta occupazionale.

Tali scelte avrebbero potuto essere operate direttamente dal Comune in qualità di proprietario del Bosco oppure, in alternativa, affidando in gestione All'ARIF il patrimonio boschivo.
Cgil Cisl e Uil, pur rifuggendo la polemica sterile e le strumentalizzazioni, denunciano convintamente la marginalità e la residualità delle politiche fin ora assunte nel nostro paese verso il settore forestale e invitano l'A.C. ad attivare al più presto un tavolo di confronto, che dia seguito alle pregresse reiterate richieste di un comune e serrato approfondimento sui temi in questione. Un confronto aperto alle forze sociali e ambientali, per evitare di continuare ad assistere inermi ad ennesimi scempi e disastri ambientali come per ultimo avvenuto già nel 2012 e nel 2017, e in questi giorni.
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