Nuovi rincari per i pendolari

Che la vita del pendolare fosse difficile è cosa nota ma al rientro dalle vacanze, viaggiare sui mezzi pubblici diventa ancora più dispendioso.

Sono scattate il 1 settembre le nuove tariffe per il trasporto pubblico locale secondo quanto stabilito dalla giunta regionale il 2 agosto scorso. La delibera prevede un incremento del 7,3 % sui biglietti, dovuto all'adeguamento del tasso di inflazione Istat che non veniva ritoccato dal 2010. Per le corse urbane i singoli comuni dovranno aumentare il ticket di corsa di 10 centesimi.
Una disposizione che non tutti hanno applicato, ma nella maggior parte dei casi sono pronti ad attuarla. Discorso differente invece per le corse extraurbane e per i treni, gestiti da Ferrovie del Sud Est, Ferrovie Appulo lucane, Ferrovie del Gargano, Ferrotramviaria, Trenitalia e il consorzio Cotrap che riunisce le società di trasporto provinciali.
In questi casi l'aumento dipende dai chilometri di percorrenza. Sebbene non è previsto nessun incremento per le tratte al di sotto dei 15 chilometri, dove i biglietti restano al costo di un euro, per tutto il resto, gli incrementi variano dai dieci centesimi, per le tratte fino a 20 km, sino ad 1,40 euro in più per le corse fino ai 300 chilometri.

Ovviamente ai pendolari resta la formula più vantaggiosa dell'abbonamento ma anche qui non mancano gli aumenti che hanno toccato un tetto massimo di 14 euro per le tratte più lunghe.
A 24 ore dall'entrata in vigore delle nuove tariffe non sono mancate le proteste dei lavoratori e degli studenti che giudicano inopportuno questo aumento in un momento economico difficile per le famiglie e intanto accusano " Gli aumenti non sono proporzionali alla qualità del servizio".

Intanto le associazioni dei consumatori dell'Alta Murgia guidate dal comitato "Fal...le migliorate" chiedono alla direzione delle ferrovie Apulo Lucane di sospendere almeno per il momento i rincari, e in alternativa, di prvedere agevolazioni tariffarie per le fasce di reddito più basse, per gli studenti e per i quei nuclei familiari che, per studio e per lavoro, sono costrette ad acquistare più abbonamenti all'interno dello stesso nucleo familiare.