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compagnia "Colpi di Maschera" al Vida. Foto Angelo Angiulli
Eventi e cultura

L’anima di Rino Gaetano al Teatro Vida

La compagnia “Colpo di Maschera” incanta il pubblico del teatro gravinese

Poliedrica rappresentazione tra teatro, musica e giochi di prestigio della Compagnia "Colpo di Maschera" per il quinto appuntamento della Rassegna "Amattori...Insieme".

Sabato e domenica scorsi la rassegna "Amattori…Insieme" ha ospitato "A Vigevano si spacca! Storia, a tratti musicale, di chi canta Rino Gaetano", pièce di successo prodotta dalla Compagnia fasanese "Colpo di Maschera", scritta e diretta da Mimmo Capozzi, nata dall'incontro dell'autore con i "Ricover", cover band che esegue brani di Rino Gaetano.

La vicenda parla di una cover-band – tale anche nella vita reale dei protagonisti - composta da quattro amici: Raffaele (Raffaele Trisciuzzi), Vito (Vito Cofano), Demy (Demy Ditano) e Stefano (Stefano Bux).

Sullo sfondo, immanente, la figura di Rino Gaetano: con la sua musica e con la sua anima, tanto che per i quattro amici non è solo il cantautore di cui interpretano i brani, ma è a tutti gli effetti considerato il quinto elemento del gruppo.
Nel garage adibito a sala prove tappezzato dalle foto di personaggi celebri che richiamano la coreografia del videoclip di "Nuntereggaepiù", Stefano esegue i primi accordi di "Tu, forse non essenzialmente tu", quando un messaggio su whatsapp dell'agente informa i ragazzi che la band è stata selezionata per partecipare a un importante festival musicale a Vigevano.

Da subito emergono distintamente i caratteri dei quattro componenti della band, alle prese con la scelta delle canzoni da inserire in scaletta e con le prove, ciascuno con la propria sensibilità, le proprie personali ambizioni, caratteristiche ed inclinazioni, che si traducono nelle proposte che ognuno di loro formula per costruire una scaletta che possa "spaccare a Vigevano".

Ecco allora Raffaele, intellettuale e politicamente impegnato, che ha l'obiettivo dichiarato di portare a Vigevano il messaggio politico e sociale delle canzoni di Rino, spalleggiato in tutte le sue proposte e decisioni dalle piaggerie di Stefano, inflessibile correttore degli errori di dizione di Damy.
Damy, che cerca su Google il significato delle parole forbite utilizzate da Raffaele, rappresenta l'anima trasformista ed illusionista del gruppo, con i giochi di prestigio che esegue durante le pause delle prove e che propone – senza successo - di inserire in scaletta.

E' Raffaele, leader del gruppo, che impone infatti la scaletta, a dispetto anche del desiderio di Vito – che rappresenta invece l'anima musicalmente leggera, scanzonata ed esploratrice del gruppo - di inserire nella stessa i brani commercialmente più noti ed alcune versioni rivisitate della canzoni di Rino Gaetano.
Punteggiata dai giochi di prestigio di Damy, dalla improbabili proposte musicali di Vito – regolarmente respinte da Raffaele – la vicenda si dipana tra l'esecuzione dei brani e l'approfondimento quasi esegetico dei testi delle canzoni.
I quattro amici discutono appassionatamente del valore politico contenuto nelle canzoni di Rino, un valore che acquista significato indipendentemente dallo schieramento di appartenenza e che si realizza nell'occuparsi ed interessarsi della vita pubblica all'interno della quale ogni individuo conduce la propria esistenza.

Decodificano il significato metaforico di denuncia anti-massonica delle canzoni "Nel letto di Lucia", "Rosita", "Cogli la mia rosa d'amore", avanzano sospetti ed interrogativi inquietanti sul valore sinistramente profetico de "La ballata di Renzo", canzone nella quale Rino descrisse di fatto la concatenazione di eventi che, molti anni dopo, avrebbe condotto alla sua morte, giustificando il sospetto che questa non sia stata casuale, ma conseguente alla scomodità del personaggio.
Quella stessa scomodità che Raffaele vuole portare a Vigevano".

E' a questo punto che, come una doccia fredda, giunge l'immancabile "vocale di whatasapp" dell'agente che informa che la band è stata esclusa dalla rassegna di Vigevano, a causa di uno "scomodo" post su Facebook con il quale Raffaele aveva annunciato il messaggio politico che la band avrebbe portato al festival.

Nulla è più come prima: Raffaele – l'anima politica ed impegnata della band - non fa più parte del gruppo, lasciando lo spettatore nel dubbio se si sia semplicemente allontanato dal gruppo o se sia stato invece anche lui vittima, come Rino, di un incidente mortale.
A una telefonata – la cui collocazione temprale nella vicenda narrata è volutamente indefinita - nella quale l'agente annuncia a Raffaele la partecipazione al festival di Vigevano, segue l'esecuzione di una versione quasi parlata, profondamente triste di "Gianna", il brano volontariamente ed "ideologicamente" mai suonato dalla band, il brano che rappresenta la morte artistica di Rino e che simboleggia la fine della band, in una scena che lascia ancora lo spettatore di fronte a un esito aperto ed incerto.

Né biografica, né discografica, la rappresentazione sfugge alla facile tentazione di portare in scena i brani più celebri di Rino Gaetano e centra invece l'obiettivo di presentare l'anima di Rino, indagandone complessità e conflitti, anche attraverso i molto ben definiti tratti distintivi dei quattro personaggi, ognuno dei quali incarna un aspetto della complessa personalità di Rino; non mancando di decodificare il significato politico e sociale dei "messaggi in bottiglia" (definizione a nostro avviso particolarmente azzeccata) contenuti nelle sue canzoni, svelandone o aiutando il pubblico a coglierne il senso dietro l'apparente "nonsense", un senso che a distanza di più di quarant'anni si presenta ancora straordinariamente attuale.
Si è dimostrata dunque felice la scelta della Direzione Artistica della rassegna di accogliere nel cartellone questa pièce, capace di offrire al tempo stesso intrattenimento e profondi spunti di riflessione attraverso la sapiente mescolanza di due forme d'arte profondamente evocative e comunicative come il teatro e la musica.

Archiviato il quinto appuntamento della rassegna "Amattori…Insieme", l'agenda di dicembre del Teatro Vida si presenta densa appuntamenti di interesse.
Il prossimo venerdì 7 dicembre andrà infatti in scena, nell'ambito della quarta edizione del Festival delle Culture Mediterranee, "Lyric, Flamenco & Bossanova", spettacolo musicale di melodie liriche italiane con influenza di flamengo e bossanova, con la partecipazione del tenore Sabino Martemucci e dei cantanti e chitarristi Antonio Da Cossa e Pino Giangreco.
Reduce dal successo delle serate del 22 e del 23 novembre, domenica 9 dicembre tornerà invece ad esibirsi Manuel, con la commedia "Non è pe le sord, je pe le terris".

Giovedì 13 e Venerdì 14 saranno in scena Raffaele Braia e Valerio Tambone con "Cabaret Sacco e Vanzetti", con il terzo appuntamento dedicato agli attori professionisti previsto dal cartellone di questa stagione.
La rassegna "Amattori…Insieme" torna invece con il suo sesto appuntamento sabato 14 e domenica 15 dicembre, con "Policinella giù la maschera" della Compagnia "La Cantina delle Arti.

di Andrea Mari
13 fotoColpo di Maschera- A Vigevano si spacca
Colpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spaccaColpi di Maschera- A Vigevano si spacca
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