Publiredazionale

Francesco Marino (Paese e Persone)

Insieme per costruire una Gravina Dinamica in cui vivere e lavorare

Francesco Marino, 41 anni, avvocato civilista e mediatore familiare, laureato in giurisprudenza e scienze religiose, sposato e padre di una bambina. Gli anni in seminario, gli studi classici, giuridici e teologici, lo hanno reso sensibile alle esigenze della comunità. La vita lavorativa, fatta di mille esperienze, dal carpentiere al cameriere, gli hanno insegnato invece a dare il giusto valore al sacrificio e al merito. Da sempre nutre un interesse verso la tutela della famiglia e dell'ambiente, dal verde agli animali, alle ricchezze paesaggistiche. "Mi reputo - confessa Marino - una persona corretta ed attenta alla buona gestione della cosa comune e sono convinto che la gestione corretta della cosa pubblica sia un dovere civico di chi è preparato culturalmente e professionalmente".

Stanco di subire passivamente lamentele e azioni inconcludenti di una politica che non investe realmente sul cambiamento, Marino scende in campo a sostegno di Mimmo Romita con la lista "Gravina Dinamica" per coerenza politica: "Da sempre - prosegue - non ho mai nascosto il mio essere cristiano e moderato, contrario a chi ha sostenuto e sostiene leggi contro la vita e la dignità umana. Il mio carattere dinamico e mai passivo spiegano la scelta di lista. Perché non in un partito? Perché oggi un vero partito cristiano e rivoluzionario a Gravina non esiste. Ad oggi, ritengo che il più grande rivoluzionario contemporaneo, a cui mi ispiro, sia Papa Francesco e prova concreta del mio pensiero è stato proprio il discorso sull'assistenzialismo finto e sui redditi di cittadinanza, tenuto a Genova il 27 maggio. Il Papa ha detto: «L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro». Di conseguenza, «L'obiettivo vero da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti. Perché senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti». Io sposo in pieno questa visione. La Politica odierna promette un reddito di cittadinanza e un assistenzialismo finto, ennesima promessa elettorale di chi si presenta come il nuovo, ma segue la scia degli 80 euro renziani e dei 2 milioni di posti berlusconiani, piuttosto che pensare con urgenza e coscienza al grande problema della collettività: la mancanza di lavoro".

Spostando l'attenzione sulla sua città, Francesco Marino incalza: "Anche in una piccola realtà come Gravina, la storia è la stessa e si vive in funzione di false promesse su prospettive lavorative, ma... occhio! La gente non vuole l'elemosina. Vuole LAVORO, anche e soprattutto il più debole. In altre parole, occorre creare basi per una ripresa economica dei settori dinamici del Paese. L'agricoltura, l'artigianato e soprattutto la piccola e media industria gravinesi languono in un dimenticatoio creato dall'ignoranza e dall'incompetenza di gran parte di coloro che praticano solo per bocca e portafoglio una pseudo-politica. Ho in mente molte idee su come creare "leve" economiche a costo zero per l'amministrazione, che inducano il privato ad intervenire e creare nuovi posti di lavoro: dalla fiera aperta tutto l'anno, alle discoteche km 0, al canile rifugio, agli accordi per servizi unificati di segreteria e rappresentanza per le imprese, alle aperture di asili nido e case di riposo o RSA, alla recinzione e sfruttamento pianificato economico della zona archeologica, con tanto di biglietteria e vigilanza, ecc. Non saranno idee originali, ma da decenni tutti ne parlano e nessuno mai le realizza. Originale è invece l'idea politica: "il Comune vigila, il privato realizza (posti di lavoro)", totalmente diverso dal precedente, "il Comune paga, il privato prende (soldi)".

Quali sono dunque le linee guida pensate da Marino per migliorare Gravina? "Il mio essere cristiano moderato si traduce in una visione della politica che ai marciapiedi regalati agli amici, preferisce politiche di sostegno alle famiglie, che ai rifacimenti di rotonde ed aiuole preferisce la creazione di economia locale basata su archeologia, patrimonio naturale, umano e storico gravinese, e che, alle finte gare di appalto, preferisce la valorizzazione delle nostre aziende. Per entrare in questa nuova ottica, tuttavia la volontà e l'operato di un solo consigliere comunale non è sufficiente. Al contrario, con la totale attenzione alla legalità e con la promozione di progetti coerenti basati principi sovracitati, si potrà fare molto, avendo cura di non rendersi inutile e disonesta merce di scambio nel momento in cui qualche faccendiere cercherà di far passare come "opere pubbliche" favori da fare ai soliti noti. Si possono raggiungere gli obiettivi anche attraverso il solo merito e l'onestà".

E conclude: "W IL VOTO LIBERO! Non vendetevi per un pacchetto di sigarette o per finte promesse che finiscono con "dopo il voto vediamo...". Solo con il sostegno di coloro che condividono questa visione, si può iniziare a cambiare".
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