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Direttiva Bolkestein, l'ira dei commercianti

Tanti dubbi anche sull'operato della Regione

Con l'emendamento approvato in Commissione Affari Costituzionali al Senato il settore del commercio ambulante è di nuovo precipitato nell'incertezza. Gli avviamenti aziendali, ad esempio, sono stati azzerati: un incubo per 196.000 imprese. Con questa politica sbagliata, il Governo ha fatto sì che l'Italia sia l'unico paese d'Europa ad aver incluso gli Operatori del Commercio su Aree Pubbliche nella Direttiva.
A chi dice che non possiamo non assoggettarci alla Bolkestein diciamo "basta bugie".

Sono parole di fuoco quelle inviate dalle associazioni di categoria per chiedere lo stop alla direttiva europea.

"Ricordiamo al Governo e a tutta la politica che il testo approvato in commissione è in contrasto con il parere dell'Antitrust, con le richieste dell'Anci e delle venti sigle sindacali e associazioni nazionali che da mesi a gran voce chiedono il blocco dei bandi".
Dello stesso avviso anche il consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini, che ha partecipato alla Commissione dove sono stati auditi i rappresentanti della categoria: "Il rischio di un conflitto sociale è l'epilogo che va scongiurato con l'impegno di tutti. La direttiva Bolkestain rischia non solo di mandare sul lastrico un'intera categoria, quella del commercio ambulante, ma creare confusione e disagio fra operatori del commercio che sfidando non solo la crisi economica, ma anche le intemperie ogni giorno monta e smonta il suo "negozio" nei mercati di piccole e grandi città".
Il Movimento cinque stelle, invece, attraverso una nota del consigliere Mario Conca punta il dito contro la Regione Puglia accusata di non aver fatto chiarezza sulla questione e di non aver ancora dato indicazioni ai comuni su come procedere con i nuovi bandi per le concessioni per l'esercizio del commercio su area pubblica.

"Come sempre saremo al fianco dei commercianti ambulanti che dopo anni di lavoro rischiano di non avere più certezze per il futuro - spiega Conca - Inizialmente si era parlato di una proroga delle concessioni fino al 2020, invece il decreto le ha prorogate solo fino al 2018. Come se non bastasse con l'emendamento approvato in Senato la proroga, anziché allungare la scadenza delle concessioni, serve solo a dare ai comuni il tempo d'istituire i bandi per le nuove concessioni. Il che - continua- vorrebbe dire di fatto recepire la direttiva Bolkestein facendo perdere di significato a tutta questa lotta per poter stralciare dalla Legge 59/2010 il commercio ambulante. In Italia ci sono 200 mila aziende, circa 1,5 milioni di persone tra addetti e indotto di cui 100 mila nella sola Puglia, che vivono di commercio ambulante, e noi non li lasceremo soli in questa battaglia per far valere i loro diritti".
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