Territorio
Deposito nucleare, la società civile si mobilita
Da sindacati, ambientalisti e imprenditori è un coro di "no"
Gravina - venerdì 8 gennaio 2021
Tutti pronti a fare le barricate per impedire che il territorio della Murgia diventi una discarica di rifiuti nucleari. La società civile, le associazioni ambientaliste, i sindacati e i rappresentanti dei comparti produttivi del territorio si mobilitano dinanzi alla pubblicazione della Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare nazionale nei territori a cavallo tra Puglia e Basilicata.
Legambiente ricorda come in tempi non sospetti l'associazione parlava dell'eredità del nucleare e che non si possa far calare dall'alto la scelta, ma che è necessario coinvolgere i territorio interessati. "Ribadiamo con fermezza l'urgenza di avviare un percorso trasparente, partecipato e condiviso col territorio che coinvolga i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali e la comunità scientifica, a partire dalle informazioni contenute nella CNAPI"- afferma Ruggero Ronzulli, direttore di Legambiente Puglia, che poi sottolinea come sia "essenziale, infatti, tener conto di ogni singola peculiarità territoriale e del patrimonio naturalistico, archeologico e culturale che va salvaguardato e tutelato".
Per Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia "deve essere rispettato e tutelato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori". E pure dalla Cia arriva l'ampio sostegno all'area di Gravina, Altamura e Laterza.
Mentre Michele Capone dell'Asso.T.Im di Gravina si dice sconcertato dalla scelta di un sito di stoccaggio di scorie radioattive nel nostro territorio. "Abbiamo lavorato molto per promuovere un'area di grande pregio naturalistico e ambientale proponendola come una zona turistica e ora vedremmo vanificato il nostro lungo lavoro."
Dall'associazione "Friday for Future "di Gravina sono pronti a dare battaglia. "Ci aspettiamo una massiccia mobilitazione della cittadinanza contro questo scellerato progetto. Il nostro territorio dice no ai depositi di scorie nucleari".
Il sindacato dell'Atlep (Associazione Tutela Lavoratori e Pensionati) ritiene, invece, che le iniziative di mobilitazione a sostegno della protesta debbano essere decise e coordinate dalle istituzioni del territorio, chiedendo per questo la convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla vicenda che coinvolga le associazioni del territorio, con l'adozione del simbolo "no alle scorie Nucleari" da esporre come vessillo della protesta popolare.
Il Gre (Gruppo ricerca ecologica) della Puglia afferma: "Oltre cinque anni per desecretare la mappa dei siti dove collocare i rifiuti di impianti che non avrebbero mai dovuto essere realizzati. Siamo sconcertati per l'avallo del Ministero dell'ambiente ad aree ritenute potenzialmente idonee sebbene coincidenti o nelle immediate prossimità di aree naturali protette o dall'elevata valenza paesaggistica e culturale".
Intanto, sui social è partita una petizione per raccogliere le firme di tutti i cittadini contrari al deposito di scorie nucleari sulla Murgia.
Legambiente ricorda come in tempi non sospetti l'associazione parlava dell'eredità del nucleare e che non si possa far calare dall'alto la scelta, ma che è necessario coinvolgere i territorio interessati. "Ribadiamo con fermezza l'urgenza di avviare un percorso trasparente, partecipato e condiviso col territorio che coinvolga i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali e la comunità scientifica, a partire dalle informazioni contenute nella CNAPI"- afferma Ruggero Ronzulli, direttore di Legambiente Puglia, che poi sottolinea come sia "essenziale, infatti, tener conto di ogni singola peculiarità territoriale e del patrimonio naturalistico, archeologico e culturale che va salvaguardato e tutelato".
Per Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia "deve essere rispettato e tutelato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori". E pure dalla Cia arriva l'ampio sostegno all'area di Gravina, Altamura e Laterza.
Mentre Michele Capone dell'Asso.T.Im di Gravina si dice sconcertato dalla scelta di un sito di stoccaggio di scorie radioattive nel nostro territorio. "Abbiamo lavorato molto per promuovere un'area di grande pregio naturalistico e ambientale proponendola come una zona turistica e ora vedremmo vanificato il nostro lungo lavoro."
Dall'associazione "Friday for Future "di Gravina sono pronti a dare battaglia. "Ci aspettiamo una massiccia mobilitazione della cittadinanza contro questo scellerato progetto. Il nostro territorio dice no ai depositi di scorie nucleari".
Il sindacato dell'Atlep (Associazione Tutela Lavoratori e Pensionati) ritiene, invece, che le iniziative di mobilitazione a sostegno della protesta debbano essere decise e coordinate dalle istituzioni del territorio, chiedendo per questo la convocazione di un consiglio comunale monotematico sulla vicenda che coinvolga le associazioni del territorio, con l'adozione del simbolo "no alle scorie Nucleari" da esporre come vessillo della protesta popolare.
Il Gre (Gruppo ricerca ecologica) della Puglia afferma: "Oltre cinque anni per desecretare la mappa dei siti dove collocare i rifiuti di impianti che non avrebbero mai dovuto essere realizzati. Siamo sconcertati per l'avallo del Ministero dell'ambiente ad aree ritenute potenzialmente idonee sebbene coincidenti o nelle immediate prossimità di aree naturali protette o dall'elevata valenza paesaggistica e culturale".
Intanto, sui social è partita una petizione per raccogliere le firme di tutti i cittadini contrari al deposito di scorie nucleari sulla Murgia.