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Palazzo di città

Resta al suo posto lo staff del sindaco

Lo ha deciso la giunta comunale. Rigettato il ricorso per la revoca della delibera istitutiva.

La situazione economica del Comune? "Non può essere dipinta in termini di gravità".

I buchi milionari? Gli sbilanci? Le discordanze tra la realtà e il libro dei sogni? Se esistono, non fanno paura. Non incidono più tanto sui conti quotidiani. Lo dice Palazzo di città nella delibera con cui rigetta il ricorso presentato da un'ottantina di cittadini che s'erano rivolti al Municipio per chiedere la revoca d'una delle delibere più travagliate dell'era Valente, quella istitutiva dello staff, ovvero di due giovani (e apprezzati) professionisti locali assunti sulla scorta del loro curriculum per svolgere, secondo la delibera istitutiva della cellula speciale, mansioni di segreteria particolare.

Nel ritenere ammissibile l'istanza avanzata dal gruppo degli ottanta, capitanato dall'avvocato Grazia Lagreca, il governo civico ha tuttavia ritenuto e dichiarato di non poterne condividere le motivazioni, sostanzialmente fondate sull'asserita condizione di conflittualità tra la costituzione dell'ufficio staff ed il perseguimento "di serie politiche di risparmio della spesa pubblica". Tutt'altro: "La dedotta inconciliabilità – scrive la giunta comunale– non è configurabile alla luce dei concreti obiettivi politico-programmatici che questa amministrazione comunale si è posta, anche e soprattutto sul fronte del contenimento della spesa pubblica. Invero, l'amministrazione è impegnata a ridurre gli sprechi piuttosto che aumentare le entrate; combattere l'evasione piuttosto che aumentare indiscriminatamente le aliquote delle imposte e le tariffe; realizzare una città che possa sempre più essere pronta per un progetto di federalismo fiscale". E riguardo a tutto ciò, si aggiunge, la costituzione dell'ufficio di staff "non deve essere letta in distonia rispetto agli obiettivi strategici delineati, ma, al contrario, direttamente strumentale e funzionale agli stessi mirando all'individuazione di figure dedicate a supportare specificamente gli organi di direzione politica ai fini dell'ottimale esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo loro attribuite dalla legge". Quindi, in coda, l'annuncio: l'ufficio di staff non incide più di tanto sulle finanze municipali anche perché "la situazione economico-finanziaria dell'Ente non può essere dipinta in termini di gravità, dal momento che il Comune non versa in condizioni di deficitarietà strutturale, non è da considerarsi in stato di dissesto finanziario, ha rispettato il patto di stabilità per il 2011".

Tutto a posto, insomma. E partita chiusa: lo staff resta al suo posto.

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