Comune di Gravina
Comune di Gravina
Palazzo di città

Rebus bilancio e crisi di maggioranza

Troppi debiti per il Comune e i conti non tornano

Partiamo da una certezza: la Conferenza Stato e Autonomie locali ha espresso parere favorevole alla proroga al 31 marzo 2018 del termine per la deliberazione del bilancio di previsione di Comuni, Province e Città metropolitane per l'anno 2018.
La scadenza era già stata preventivamente prorogata al 28 febbraio 2018 dal Decreto del Ministero dell'Interno datato 29 novembre 2017 ma lo scorso febbraio è arrivato il via libera alla distribuzione di spazi finanziari tra i Comuni per interventi relativi all'edilizia scolastica e agli impianti sportivi che hanno imposto la proroga.
A casa nostra, invece, di certezze ce ne sono ben poche e a 10 giorni dalla scadenza dei termini manca ancora la prima convocazione del consiglio comunale.
E' bene chiarire che in caso di mancata approvazione del bilancio di previsione il Comune per legge dovrebbe essere commissariato. Uno scenario assurdo per un'amministrazione tornata in carica da poche settimane. Eppure le acque a palazzo di città sarebbero piuttosto agitate.

Da una parte la crisi politica che ha messo in standby due assessori tra cui proprio quello al bilancio, Maria Matera. Dall'altra la difficoltà del primo cittadino a raccogliere "i numeri" per portare in consiglio il documento finanziario e assicurarsi l'approvazione.
Ma le difficoltà questa volta piovono anche sul fronte puramente amministrativo e tecnico. Secondo i soliti ben informati nel bilancio comunale mancherebbero parecchi milioni di euro che non consentirebbero di chiudere il documento di previsione in pareggio. La notizia era stata lanciata pochi giorni fa dal consigliere regionale Mario Conca che dava conto di un colloquio con l'ex commissario prefettizio Rossana Riflesso secondo cui "il Comune di Gravina rischia il dissesto finanziario".
Qualche chiarimento in più arriva dall'assessore Paolo Calculli che tuttavia tranquillizza "Il documento finanziario è già stato approvato in giunta e nei prossimi giorni sarà sottoposto al voto del consiglio".
A pesare sulle casse comunali ci sarebbero debiti fuori bilancio rivenienti da sentenze degli scorsi anni che ammontano a molti milioni di euro. Nello specifico la prima sentenza riguarda la costruzione della scuola Epitaffio edificata negli anni '90 su suoli di proprietà privata.

Dopo una lunga battaglia legale il Comune di Gravina è stato condannato nel 2012 a risarcimento del danno per un totale di ventuno proprietari dei terreni oggetto di occupazione sine titulo da parte dell'ente. Una somma pari a 1.533.476 euro, oltre rivalutazione legale e interessi (a far data dal 1997) e spese legali, per un totale di oltre 2 milioni di euro.
L'Ente Municipale in realtà ha già saldato parte del debito dilazionandolo in rate dopo aver trovato un accordo con i privati.
Risale invece al 2013 l'altra tegola caduta sul Comune di Gravina ovvero quella relativa al piano stradale della B4, la zona adiacente alla chiesa Spirito Santo. Una zona densamente edificata ma su cui manca l'approvazione del Piano particolareggiato, la cui efficacia è scaduta nel 2011 e mai è stata rinnovata. Una storia complicata che vede il Comune coinvolto sia in veste di creditore poiché non tutti i proprietari hanno saldato gli oneri di urbanizzazione destinati alla realizzazione delle urbanizzazioni secondarie e dall'altra parte palazzo di città è debitore nei confronti di altri cittadini a cui sono stati espropriati i suoli e mai risarciti.

L'intera vicenda ammonta a milioni di euro e secondo indiscrezioni palazzo di città non avrebbe nemmeno la forza economica per chiedere un prestito presso la Cassa deposito e prestiti.
La speranza tuttavia è legata alle parole dell'assessore Calculli secondo cui palazzo di città avrebbe già trovato una via di uscita.
" La legge impone la convocazione del consiglio entro il 31 marzo quindi entro quella data saremo convocati in aula per discutere il documento finanziario subito dopo Pasqua".
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