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Nuova vita per i pazienti sopravvissuti al linfoma

Si inaugura al “Giovanni Paolo II” l’ambulatorio multispecialistico “Ex”

La seconda vita del paziente guarito ricomincia da uno spazio dedicato.

Con l'obiettivo di seguire nel tempo e orientare con un approccio multidisciplinare coloro ai quali in passato è stato diagnosticato un linfoma, giovedì 27 ottobre alle ore 16 si inaugura nell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Bari il primo ambulatorio nazionale per "Ex" ammalati.
Punta di eccellenza e insieme esempio virtuoso, il nuovo centro, fiore all'occhiello dell'Istituto di Ricerca guidato dal Direttore Generale Vito Antonio Delvino, si pone come canale diretto in grado di prevenire ed eventualmente definire una ripresa del tumore, monitorare i molteplici effetti collaterali delle cure o le conseguenze della malattia, impostando altresì gli screening necessari per altre forme di cancro. Inoltre, a seguito della convenzione fresca di stipula tra l'oncologico barese e l'Istituto di medicina dello sport "Vito Accettura" di Bari, specialisti qualificati pianificheranno l'attività fisica disegnata ad hoc per i pazienti del polo ambulatoriale a battesimo tra qualche giorno.

Lo spazio di rinascita al primo piano dell'ospedale di via Orazio Flacco, si rivolge a quanti sono riusciti a venire a capo della malattia; tra loro sicuramente i lungo-sopravviventi onco-ematologici, pazienti liberi da segni clinici e strumentali di neoplasia da oltre cinque anni dalla diagnosi che presentano, oltre al rischio di recidiva, una elevata probabilità di sviluppare altre patologie, in primo luogo, cardiache, polmonari e metaboliche.

Il progetto cofinanziato da UBI Banca con un contributo di 50 mila euro grazie al social bond collocato da Banca Carime, si pone come un "prototipo assistenziale" innovativo definito nell'ambito del progetto del CCM (Centro Prevenzione e Controllo Malattie) del Ministero della Salute, coordinato dalla Ematologia dell'IRCCS Oncologico di Bari, che vede come partner l'AOU S. Andrea di Roma, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e l'Istituto Superiore di Sanità.

«Nell'ultimo ventennio il miglioramento delle strategie terapeutiche in campo onco-ematologico ha aumentato significativamente i tassi di sopravvivenza globale - spiega il direttore di ematologia, Attilio Guarini che pone l'accento sui progressi ottenuti dalla ricerca- I lungo-sopravviventi rappresentano la metà di tutta la popolazione oncologica italiana e si stima cresceranno fino a circa 4,7 milioni nel 2020. Tuttavia, gran parte di essi sperimenta effetti collaterali che possono condizionare significativamente la qualità di vita. Nel nuovo ambulatorio il paziente "Ex" troverà tutte le figure specialistiche necessarie alla valutazione "multidisciplinare": dal cardiologo al ginecologo al nutrizionista, che prenderanno in carico il "survivor" nelle differenti necessità assistenziali».

Tra i punti di forza del polo ambulatoriale "Ex" rientra un sistema di cartella informatizzata su "cloud", accessibile a tutti i centri partecipanti al progetto e ai medici di Medicina generale che consentirà alle diverse figure sanitarie di monitorare i pazienti in modo multidisciplinare e standardizzato, registrare i dati clinici in totale sicurezza e scambiare rapidamente informazioni di carattere terapeutico.

Un passaporto che garantisce l'accesso ad una migliore qualità della vita psico-fisica, con la conseguente riduzione dell'impatto economico a lungo termine sul sistema sanitario nazionale.
  • istituto oncologico di bari
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