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Palazzo di città

Gravina chiama Vendola e chiede un milione e mezzo di euro

L’accordo tra Regioni e Anci consente deroghe al patto di stabilità. La misura consente ai Comuni di far fronte ai debiti con le imprese private.

Da una parte, i vincoli del pattò di stabilità, un punto fermo della politica finanziaria degli enti pubblici in un'epoca di cordoni della borsa serrati e la necessità di non svuotare ulteriormente le casse dello Stato. Dall'altra, la piaga dei tempi biblici con cui la pubblica amministrazione liquida i compensi dovuti agli imprenditori privati, determinando grosse difficoltà alle imprese già flagellate dalla crisi.

Per venire incontro alle necessità dei Comuni, le Regioni hanno firmato un accordo con cui si impegnano a consentire ai singoli Comuni di poter adempiere agli impegni contrattuali assunti con le aziende vincitrici di appalti e fornitrici di servizi ed allentare la morsa del patto di stabilità che impedisce i pagamenti delle imprese che lavorano per gli enti pubblici.

Qualche giorno fa anche la Regione Puglia, recependo l'accordo stipulato con l'Anci, ha quantificato il proprio Patto verticale regionale incentivato, che redistribuirà ai Comuni del tacco d'Italia la somma di circa 54 milioni di euro. Il termine entro cui presentare la domanda, dapprima fissato al 27 agosto, è stato prorogato al 3 settembre.

Dopo l'esempio della vicina Altamura, prima su 250 città pugliesi ad ottenere lo scorso anno una cospicua cessione finanziaria, il Comune di Gravina ha colto l'occasione, fa sapere Palazzo di città, proponendosi entro il primo termine stabilito. Un milione e mezzo di euro la cifra valutata dagli uffici comunali e che, in caso di accoglimento della richiesta, darebbe una salutare boccata d'ossigeno alle casse comunali.
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