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Territorio

Bosco: torna alla ribalta il progetto antincendio con acque reflue

L’assessore Dibattista fa il punto della situazione

Le ferite inferte al bosco comunale difesa grande sono di difficile rimarginazione. Le immagini delle fiamme che avvolgono il polmone verde alle porte della città riecheggiano ancora nelle menti di tutti i cittadini che hanno visto nelle torride giornate a cavallo tra la fine di luglio e l'inizio di agosto andare in fumo più di un migliaio di ettari di bosco. Una scena che ci si augura non possa ripetersi più, anche se non più di qualche giorno fa, un nuovo incendio aveva tenuto con il fiato sospeso la popolazione gravinese, che ha temuto che la storia potesse ripetersi in un così breve lasso di tempo dall'ultimo catastrofico episodio.

In molti si chiedono se sia giunto il momento della riflessione dopo l'emergenza e se la macchina amministrativa sta lavorando affinché quella che è accaduto nel recente passato, non possa accadere più. Una richiesta di chiarimenti sollecitata all'amministrazione comunale anche dal consigliere Ignazio Lovero, che ha domandato all'assessore con delega al bosco Aldo Dibattista di informare la cittadinanza sulle attività e le iniziative che si intendono mettere in campo per ricostruire e proteggere l'area verde. E l'assessore non si è sottratto al confronto, facendo il punto della situazione su una questione complessa, "di "non semplice ed unica soluzione" - ha esordito l'assessore al ramo. Infatti, sono ancora in corso le verifiche delle ferite che il bosco comunale ha subito.

"Abbiamo inviato una richiesta di conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati alla vicenda, in modo da potersi rimboccare le maniche e mettersi all'opera quanto prima per interventi finalizzati alla prevenzione. Anche perché come già detto nei giorni roventi d'estate dal governatore della Puglia Emiliano e dal responsabile della Protezione Civile Lerario, "bisogna favorire tutte le deroghe necessarie che consentano di intervenire prima e non dopo quando è tutto già bruciato". In tal senso uno degli elementi forti su cui punta l'amministrazione comunale è il progetto del recupero delle acque reflue.

"E' in itinere, e a breve sarà depositato, per poi proseguire con la gara integrata, il progetto delle acque reflue, che prevede la realizzazione di un'opera di grande importanza e utilità per l'area: allora si potrà dire che il bosco non dovrebbe più bruciare"- ha affermato convinto Dibattista, che poi ha specificato come il progetto finanziato dalla regione Puglia per più di 5 milioni di euro preveda il monitoraggio h 24 dell'area verde, l'umidificazione costante del sottobosco, con gli split dell'acqua che alla bisogna scattano in tutto il bosco, oltre ad un sistema di videosorveglianza di altissima precisione che fa scattare l'allarme anche in caso di incremento della temperatura.

"Sono cose importanti che ci fanno guardare al futuro con maggiore tranquillità- ha dichiarato Dibattista, che poi ha concluso aggiungendo che il recupero delle acque reflue è "un progetto ambizioso di 5 milioni nel quale abbiamo previsto anche la creazione di un bio-lago che sarà utilizzato per la pesca sportiva, il turismo ambientale e, all'evenienza, servirà a prendere nell'immediatezza l'acqua per gli ipotetici focolai che si potrebbero venire a creare".

Una domanda però non può non sorgere spontanea: si riuscirà a terminare tutti i lavori prima del prossimo focolaio e in caso contrario, ci sarà ancora qualcosa da salvare?
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