
Scuola e Università
Educare alla gentilezza a scuola
La medaglia d’oro Vittoria Bianco ospite alla "S. Giovanni Bosco"
Gravina - giovedì 11 novembre 2021
10.22
Educare alla gentilezza, insegnare rispetto e collaborazione, quale se non questo è il compito della scuola? E quale modo migliore per trasferire valori e concetti preziosi attraverso un esempio virtuoso di impegno e grande forza di volontà? Nella mattinata del 9 novembre, nello spazio antistante l'"I.C. San Giovanni Bosco-Benedetto XIII-Poggiorsini" di Gravina, si è svolta l'inaugurazione dell'anno scolastico in concomitanza della settimana dedicata alla gentilezza. Un pretesto e un'occasione per rendere gli studenti protagonisti e offrire loro uno spazio di riflessione dopo questi due difficili anni.
"Questa giornata è stata pensata per dare un segnale di ripresa e positività", le parole della dirigente scolastica Antonia Masserio, "ed è bello tradurre con un esempio concreto la capacità di mettere in campo tutte le energie per potercela fare con una grande motivazione, determinazione e coraggio anche nelle difficoltà".
L'esempio è quello dell'atleta pugliese Vittoria Bianco che ha conquistato la medaglia d'oro nello stile libero alle ultime Paralimpiadi di Tokio 2020, campionessa d'impegno, orgoglio italiano e ospite graditissimo. Un'atleta simbolo del benessere psicofisico che dà l'attività sportiva oltre allo spirito di socializzazione, partecipazione e modo per esorcizzare paure e tensioni.
Ad accoglierla con entusiasmo, il corpo docente guidato dalla coordinatrice Maria Teresa Capuzzi con i rappresentanti dei genitori e tutte le classi del plesso che hanno indossato delle speciali mascherine colorate e impreziosite da parole gentili, e sventolato in aria i pon pon con i colori dei cerchi olimpici. Saluti istituzionali affidati al vicesindaco Claudia Stimola che ha sottolineato la necessità di riflettere sulla gentilezza e invitato ad utilizzare sempre un linguaggio educato e cortese verso gli altri.
L'atleta Bianco ha spronato gli studenti ad impegnarsi e a provarci anche quando le sfide sembrano difficili, per raggiungere sempre nuovi obiettivi e credere nei propri sogni. L'incontro si è concluso con un canto finale, la lettura di alcuni pensieri dei ragazzi incentrati sull'uguaglianza, l'educazione e la gentilezza e il lancio in aria all'unisono (e simbolico) delle mascherine, con l'auspicio di una fine dell'emergenza sanitaria. In un periodo storico in cui il linguaggio dell'offesa è la forma di comunicazione più diffusa, mai come adesso è necessario trasmettere alle giovani generazioni valori condivisi attraverso esempi giusti e reali.
"Questa giornata è stata pensata per dare un segnale di ripresa e positività", le parole della dirigente scolastica Antonia Masserio, "ed è bello tradurre con un esempio concreto la capacità di mettere in campo tutte le energie per potercela fare con una grande motivazione, determinazione e coraggio anche nelle difficoltà".
L'esempio è quello dell'atleta pugliese Vittoria Bianco che ha conquistato la medaglia d'oro nello stile libero alle ultime Paralimpiadi di Tokio 2020, campionessa d'impegno, orgoglio italiano e ospite graditissimo. Un'atleta simbolo del benessere psicofisico che dà l'attività sportiva oltre allo spirito di socializzazione, partecipazione e modo per esorcizzare paure e tensioni.
Ad accoglierla con entusiasmo, il corpo docente guidato dalla coordinatrice Maria Teresa Capuzzi con i rappresentanti dei genitori e tutte le classi del plesso che hanno indossato delle speciali mascherine colorate e impreziosite da parole gentili, e sventolato in aria i pon pon con i colori dei cerchi olimpici. Saluti istituzionali affidati al vicesindaco Claudia Stimola che ha sottolineato la necessità di riflettere sulla gentilezza e invitato ad utilizzare sempre un linguaggio educato e cortese verso gli altri.
L'atleta Bianco ha spronato gli studenti ad impegnarsi e a provarci anche quando le sfide sembrano difficili, per raggiungere sempre nuovi obiettivi e credere nei propri sogni. L'incontro si è concluso con un canto finale, la lettura di alcuni pensieri dei ragazzi incentrati sull'uguaglianza, l'educazione e la gentilezza e il lancio in aria all'unisono (e simbolico) delle mascherine, con l'auspicio di una fine dell'emergenza sanitaria. In un periodo storico in cui il linguaggio dell'offesa è la forma di comunicazione più diffusa, mai come adesso è necessario trasmettere alle giovani generazioni valori condivisi attraverso esempi giusti e reali.