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Eventi e cultura

Associazioni e scuola insieme contro la violenza sulle donne

Convegni e lezioni per dire no alla violenza di genere

In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne a Gravina si mobilitano le associazioni.

Domenica 24 novembre l'associazione "Occhi di donna" sarà presente nelle piazze per sensibilizzare i cittadini al problema della violenza sulle donne, distribuendo nastri di colore fucsia da indossare in segno di solidarietà.
"Quando si parla di violenza contro le donne – spiega Emma Lorusso promotrice dell'evento- spesso si usano parole cariche di retorica e del tutto prive di significato. Affrontando il tema con superficialità non si considera che dietro ogni segno, ogni livido che una donna porta sul suo corpo c'è una cicatrice profonda inferta nell'anima".
Per sensibilizzare tutti, uomini e donne, l'associazione nata di recente, ha intenzione di avviare una serie di iniziative rivolte soprattutto "agli educatori, primi fra tutti dirigenti e insegnati, affinché vengano creati spazi di approfondimento periodici e si affrontino temi come l'uguaglianza di genere, per avviare un radicale cambiamento culturale nella nostra società e per estirpare i pregiudizi fondati sulla cosiddetta inferiorità delle donne o sui ruoli stereotipati attribuiti a donne e uomini".
Un invito che le scuole gravinesi hanno accolto volentieri tanto che nella giornata di lunedì, 25 novembre, gli insegnati e i dirigenti scolastici si sono impegnati a tenere delle lezioni sulla parità di genere.
Venerdì 29 novembre, invece, le associazioni @Altra Mura e Le Menadi organizzano il convegno "Un passo avanti? Percorsi contro la violenza di genere" durante il quale si parlerà delle diverse forme di violenza di genere. Durante il dibattito, a cui prenderanno parte Caterina Moramarco, Nino De Giosa, dell'associazione "Uomini in gioco" e l'avvocato Loretta Moramarco, sarà presentato il nuovo decreto legislativo sul femminicidio.

Una problematica, quella della violenza e della discriminazione di genere, che dovrebbe coinvolgere tutti, se è vero che la violenza sulle donne costa alle casse dello Stato 17 miliardi all'anno. Costi a cui si sommano quelli sanitari (460,4 milioni), la consulenza psicologica (158,7 milioni), farmaci (44,4 milioni), problemi di ordine pubblico (235,7 milioni) e quelli di ordine giudiziario (421, 3 milioni). Spese che per la maggior parte ricadono sui bilanci delle amministrazioni territoriali. Secondo una ricerca realizzata da Intervita Onlus in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i comuni italiani, spendono 154,6 milioni di euro in servizi sociali ai quali si sommano gli 8 milioni dei centri antiviolenza.
Cifre su cui vale la pena di riflettere. E magari spendere una parola.
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