Intervista all'autore Michele Gismundo e al docente emerito di Storia Pietro Elia
Intervista all'autore Michele Gismundo e al docente emerito di Storia Pietro Elia
Presentazione libri

La storia della mia terra

venerdì 25 maggio 2018
ore 19:00
Istituto Ingannamorte - Gravina
La conoscenza della storia del proprio territorio diventa di fondamentale importanza per lo sviluppo e l'arricchimento culturale dell'adolescente; questa è stata la chiave di lettura con cui si è affrontato lo studio del libro del dottor Michele Gismundo "La Ricostruzione a Gravina in Puglia dal '43 al '47", nel corso dell'anno scolastico 2017-2018, nelle classi 3C e 3B dell'istituto comprensivo "N.Ingannamorte" di Gravina a cura delle docenti Maria Arcangela Cassese e Laura Scavo. Il dottor Michele Gismundo analizza la situazione storica gravinese partendo dal '43; la seconda guerra mondiale è ancora in corso, ma gia su Gravina si respira aria di liberazione. La massiccia presenza di socialisti e comunisti conduce alla costituzione del CNL, le derrate alimentari sono razionate ed il solo sospetto che i comuni limitrofi ricevono più cibo di Gravina, induce i braccianti gravinesi a mettere in atto le prime forme di protesta.

La miseria, la fame ed il dilagante analfabetismo costringono la popolazione a fare fronte comune contro l'arroganza e l'insensibilità dei ricchi proprietari terrieri che, subito dopo la guerra, sono costretti ad un duro braccio di ferro con i contadini ed i braccianti.
Gravina è considerata "un'isola rossa" ed i lavoratori sono fumo negli occhi per i latifondisti gravinesi; bisogna risorgere dalle ceneri disseminate dalla seconda guerra mondiale, ma non tutti sono disposti a fare la propria parte. I ricchi proprietari terrieri si limitano a vivere nel loro limbo dorato incuranti delle miserevoli condizioni di vita della maggior parte della popolazione ed è allora che scatta l'orgoglio gravinese perché i braccianti si organizzano e protestano. Chiedono lavoro e migliori condizioni di vita, la disoccupazione è dilagante ed il rientro dei reduci di guerra peggiora la situazione. Gli agrari non possono più appoggiarsi alle squadracce fasciste per dare una lezione "agli sporchi cafoni", si rivolgono, allora alle forze dell'ordine e, chiaramente ci scappa il morto. La massa diventa irrazionale, si verificano scene di manzoniana memoria come l'assalto ai forni; essa si arma di spranghe e bastoni decisa ad ottenere ciò che spetta di diritto, ma quando ci si lascia prendere dall'ira, dall'irrazionalità e dallo stato di bisogno, non si fa giustizia e da vittime si diventa carnefici.
Lo studio del libro "La Ricostruzione a Gravina dal '43 al '47" ha dato ai ragazzi la possibilità di conoscere la nostra storia, ma, soprattutto ha permesso loro di riflettere su ciò che è stato, su quanto sangue e sudore sia stato versato per dare a se stessi, ma anche ad ognuno di noi quel benessere di cui tutti noi godiamo e che stupidamente diamo per scontato.
Prof.ssa Arcangela Maria Cassese
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"Quest'anno abbiamo preferito far avvicinare i giovani alunni al territorio, affinché possano comprendere il presente, perché lottare per il lavoro e cosa vuol dire difesa dei valori civili. Io e la collega Arcangela Maria Cassese, abbiamo pensato che fosse opportuno far capire ai ragazzi che c'è voluto il sangue e il sudore dei lavoratori per arrivare fin qui, ma non dobbiamo smettere di lottare in difesa dei diritti e dei doveri, non delegando il nostro impegno ad altre istituzioni, ma essendo in primis protagonisti del nostro mondo attuale e combattivi nel domani, che sarà di dura lotta per l'affermazione di se stessi".
Prof.ssa Laura Scavo

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