Rigenerazione Urbana, al via il laboratorio partecipato

L'incarico affidato alla Profin Service. La società barese aveva già curato le precedenti fasi del piano.

martedì 2 ottobre 2012 18.10
A cura di Gianpaolo Iacobini
La Rigenerazione Urbana? Nel segno della continuità.

Ai tempi della giunta Divella, chiamata in trincea con la sottoscrizione di apposita convenzione, era stata incaricata da Palazzo di città di garantire al Comune ed ai suoi uffici assistenza tecnica ed amministrativa di supporto operativo "nell'attività di predisposizione della documentazione necessaria alla partecipazione all'avviso pubblico per la presentazione delle candidature per l'attuazione della misura relativa ai piani integrati di sviluppo urbano" e del successivo servizio di affiancamento nella fase negoziale.

Adesso, dopo il cambio della guardia a Palazzo di città ed in coda a gara d'appalto, s'è aggiudicata l'appalto da 130.000 euro per l'organizzazione ed il coordinamento di "LabGravina2020", lo strumento partecipativo destinato a sostenere le attività riconnesse al progetto di riqualificazione del patrimonio architettonico del centro storico.

Lei è la "Profin Service", società a responsabilità limitata con sede legale a Bari che ha tra i suoi punti di riferimento (e soci) Angela Scianatico, che materialmente ed in prima persona, tra la primavera e l'estate del 2011, sovrintese a tutte le iniziative propedeutiche all'avvio della Rigenerazione Urbana ed in modo particolare alla preparazione del documento programmatico di rigenerazione urbana poi approvato dall'assemblea consiliare.

Sarà proprio la Profin service a mandare avanti, adesso, il laboratorio partecipato per la rigenerazione urbana, che annovera tra i suoi compiti quello di mettere in contatto le potenzialità espressive del territorio e la capacità degli amministratori di trasformarle in pratiche di governo e così valorizzare il tessuto storico e i beni culturali ed architettonici, migliorare vivibilità e sicurezza dell'abitato ed il grado di accessibilità e fruibilità dei siti culturali del borgo antico, incentivare il recupero delle residenze anche da parte di privati e l'insediamento di nuove attività commerciali.

Questo, almeno, l'impianto originario del laboratorio urbano che la Profin si troverà ora a guidare dopo aver fatto suo il bando pubblicato dal Comune di Gravina, del quale è risultata essere vincitrice, ma anche l'unica partecipante. Nel contenitore laboratoriale dovranno trovar posto insieme a tutto il resto, stando alle determinazioni già assunte dal Municipio poco più di un anno addietro, anche le proposte progettuali di natura immateriale (avanzate da altrettante giovani professioniste gravinesi) rientranti nell'iniziativa regionale "Ritorno al futuro" e finalizzate al recupero architettonico, alla valorizzazione dei beni culturali e allo studio dell'impatto ambientale, già finanziate con quasi 50.000 euro.